giovedì 31 maggio 2007

LA VERGGOGNA dell'ISLAM SHIITA ASSOCIATO A QUELLO SUNNITA NELL'UMILIARE E PERSEGUITARE LE COMUNITA' CRISTIANE

Riporto qui di seguito un "dispaccio" di AsiaNews del 30 maggio 2007, nel quale si porta a conoscenza un'operazione voluta da Muktad al-Sadr che impone anche per le donne cristiane di portare il velo. UNA FORMA DI ASSIMILAZIONE FORZATA O COS'ALTRO??

Una provocazione per ora censurata del governo Russo. Quali misure prenderà il governo dell'Unione Europea, dopo che ha preteso la scarcerare l'Imam di Vicenza?

""Nella capitale circola una lettera a firma della milizia di al-Sadr, in cui si avverte dell’istituzione di comitati speciali per vigilare il comportamento islamico. La Russia garantisce “pressioni” su autorità irachene e partner internazionali per il rispetto dei cristiani. Oggi pomeriggio manifestazione della diaspora irachena a Stoccolma"".


"" Baghdad (AsiaNews) – “Formazioni estremiste sunnite e sciite in Iraq sono in lotta su tutto, ma su un aspetto sembrano concordare: la persecuzione dei cristiani”. Così raccontano alcuni fedeli da Baghdad. Nella capitale circola una lettera, che intima alle donne cristiane di indossare il velo pena la segregazione domestica. La firma è dell’Esercito del Mahdi, la milizia di Moqtada al-Sadr, l'imam radicale sciita iracheno, che gli Usa considerano la più grande minaccia alla sicurezza del Paese. Finora era stato il gruppo sunnita dello “Stato islamico dell’Iraq” a siglare le azioni più violente contro la comunità cristiana: dall’imposizione della jizya - la tassa di “compensazione” chiesta dal Corano ai sudditi non-musulmani - agli espropri di case e possedimenti, alle conversioni forzate all’islam"".

Dopo i radicali sunniti anche gli sciiti iniziano a perseguitare la comunità cristiana.
E poi ci vengono a dire che sono in contrapposizione! Sicuramente, ma quando l'obiettivo è quello di sottometterci sono entrambi islamisti e ci odiano...
Quando si parla di "dhimmitudine"... ecco un esempio lampante, l'imposizione che potrebbero pretendere da noi qualora ci "assediassero".

lunedì 28 maggio 2007

PRIMO COMMENTO DALLE VOTAZIONI

Il centrodestra vince.
La percentuale dei votanti è scesa di 2,4 punti percentuali, dal 76,3% cinque anni fa al 73,9%. Questo vuol dire che gli assenteisti del centrodestra del 2002 sono in parte tornati alle urne e ad astenersi sono stati alcuni elettori del centrosinistra, delusi dal Governo.

Al momento pare per che il c.dx abbia aumentato anche i voti in valore assoluto, ma non sufficienti per dire a Prodi di sloggiare.
In particolare, l’avanzata del centrodestra è concentrata al Nord, con buone affermazioni dopo la Sicilia anche nel resto del sud. Questo ha accentuato il distacco delle Regioni settentrionali dal centrosinistra. Nel nostro Paese parte più produttiva va con il centrodestra.

Il successo di questo, dipende però soprattutto dalla coesione dei partiti in entrambi gli schieramenti. Dove i partiti si sono presentati uniti intorno ai candidati, hanno ottenuto risultati eccellenti. Ciò dovrebbe rilanciare la proposta di Berlusconi e convincere i singoli partiti che nessuno ce la può fare da solo.
Per il centrosinistra, la vittoria è consistita nell’evitare la disfatta e nel poter dire che la previsione del crollo, fatta da Berlusconi, non si è avverata. Ma Berlusconi aveva tutto il diritto “politico” di sostenere la tesi del tracollo della sinistra.

domenica 27 maggio 2007

IL DELIRIO DEL SORPASSO DEI FRATELLI MUSULMANI

L’aumento costante delle conversioni all’Islam nei paesi occidentali, a dispetto dell’immagine distorta fornita dai media, che tendono ad associare all’Islam tutto quanto di negativo possa esserci, sta a testimoniare il desiderio di una fede che dia all’uomo un ruolo attivo e partecipante, che enfatizzi la sua relazione diretta con Dio e che sia costante”…” L’Islam sta ottenendo conversioni nel mondo industrializzato per la sua abilità nell’adattarsi alla vita dell’uomo…”
Queste frasi, tronfie di vittoriosa euforia sono il preambolo di un comunicato che si trova sul sito arabcomint.com, controllato dall’UCOII. Magdi Allam ha già dato la sua risposta tranciante dimostrandone l’infondatezza (circa il millantato “aumento” delle conversioni all’Islam), precisando che nel mondo musulmano “non esistono albi ufficiali degli aderenti all'islam, trattandosi di una fede che si basa sul rapporto diretto tra il fedele e Dio”. Confondere la realtà demografica, ribadisce Magdi Allam, è fuorviante perchè l’islam non è un blocco monolitico, ma una galassia molto variegata e conflittuale. Per il cattolico, viceversa, la fede è documentabile da un atto formale, dal quale c’è sempre la libertà di dissociarsi. Ciononostante negli ultimi dieci anni è crescita.
L’aleatorietà di questa statistica, riportata da molti organi di informazione, è confermata dal dato fornito dallo studioso egiziano Abdel Moneim Al Hefni che, in una ricerca del 1999 che ha calcolato essere presenti nel mondo ben 759 aggregazioni tra comunità, sette e movimenti islamici con riti e interpretazioni del Corano molto diversi gli uni dagli altri. Proprio a noi vorrebbero darci a bere ch’essi con la loro fede vivrebbero in un mondo "sereno" mentre, come tutti sanno, da decenni sono in balia di furiose faide interne con un vertiginoso aumento di condanne a morte per apostasia. La cattolicità in sé è unica con unico rappresentante, il Pontefice di Santa Romana Chiesa e fa parte delle famiglia dei cristiani che, in quanto a rilevanza numerica, conta uno ogni tre abitanti nel mondo. L'euforica affermazione di vittoria dal sapore di fanatica competizione sportiva, manifesta, se ancora ve ne fosse bisogno, la tendenza ossessiva di un mondo alla disperazione, di un mondo pesantemente ancorato a valori tribali in perenne lotta tra di loro… altro che “sereno” e da mille e una notte, disseminato di alcove e di arem con donne a paorata di letto! Proseguendo nella lettura si scoprono frasi apodittiche come “La luce dell’Islam splenderà ad occidente”, perché essa “penetra profondamente nell’animo umano e ne impregna ogni fibra,… con la sua forza e la sua freschezza”….”Gli occidentali, disillusi dalle storture delle loro società – criminalità, famiglie spaccate, droga, alcoolismo, adulteri, gravidanze di adolescenti – ammirano la sicurezza e la disciplina dell’Islam e sono rafforzati dai suoi precetti nella denuncia del male".
Come non dar ragione a queste osservazioni?
Ma quando, per ribadire l’indagine statistica, vi si afferma che “ l’islam sta a testimoniare il desiderio di una fede che dia all’uomo un ruolo attivo e partecipante, che enfatizzi la sua relazione diretta e costante con Dio, si capisce che l’Islam non è una copertura superficiale… “questo è l’aspetto che maggiormente affascina il mondo secolarizzato”. Poi il pezzo riparte con una stucchevole propaganda fatta di astrazioni deliranti… e prosegue con un crescendo di retorica che ricorda da vicino il “sol dell’avvenire” che abbacinò molti connazionali del secolo scorso.
Bravissimi, siete veramente bravi a camuffare la realtà! Voi, come i nostri governanti, state disperatamente cercando di pescare sulla fragilità delle giovani generazioni con un dottrina ideocratica, priva di fondamento reale; quelle dottrine che noi conosciamo molto bene che nel secolo precedent hanno obnubilato le coscienze e prodotto milioni di morti al loro affermarsi!
Per terminare questo delirio, riporto alcuni passaggi dimostrativi delle blandizie con cui questi "signori delle moschee" si servono per catturare la buona fede di vittime ignare: "Cari fratelli", gli occidentali convertiti si accostano alla fede con occhi freschi, senza le costrizioni delle tradizioni orientali che spesso inquinano la purezza dell’Islam, evitando ciò che è culturalmente errato. Si avvicinano all’Islam delle origini, quello del Profeta e dei suoi Compagni, i Sahaba, perciò si può certamente affermare che la tradizione più pura, attualmente, è in occidente… Molti neoconvertiti sono idealisti che non cercavano una religione ma che hanno trovato un richiamo irresistibile nell’aspetto contemplativo e mistico della fede islamica, il Sufismo, descritto come “la perla nella conchiglia dell’Islam”… Questo è quanto predicano dai pulpiti delle moschee.
NOTE:
SAHABA è un termine riferito ai compagni che hanno seguito il profeta in vita, poi identificati in tutti coloro che credono in Maometto. Pensate che tra questi c’era il primo musulmano a convertirsi all’islam, giunto a Medina al seguito dell’egira di Maometto, diventato primo califfo (Abu Bakr 632) alla sua morte, prelude il più lacerante scisma che la storia ricordi e che si perpetua tutt’oggi: lo scisma sciita dai sunniti per la conquista del califfato in ordine a discendenza di sangue con Alì ibn Abi Talib genero e cugino di Maometto. Questa sarebbe la fantomatica religione tutta rosa e fiori?
Circa il SUFISMO, in altra sede,
http://www.ragionpolitica.it/testo.7250.jihad_europa_parte_dalla_francia.html ho cercato di descrivere (su informazioni diramate dai servizi di sicurezza francesi), come in quella nazione questa setta di predicatori itineranti, i sufi, rèclutano e convertono all’islam giovani in cerca di una nuova identità, specialmente nelle periferie, dove il ritorno alla religione è fermento di lotta alla criminalità, alla diffusione della droga e alla richiesta di ordine e di regolarità. Il loro rigore determina nei soggetti più deboli un atteggiamento di chiusura verso l'Occidente ed offre il fianco a speculazioni da parte di formazioni estremiste islamiche, interessate a reclutare “carne da cannone” per il fronte della galassia terrorista.

sabato 26 maggio 2007

OMOSESSUALI, MISOGENI INCONSAPEVOLI...?

Nessuno fino alla scorsa settimana aveva osato oltraggiare per motivi politici l’immagine della Madonna come quella venerata dai bolognesi, anche in momenti molto caldi della vita cittadina. Non potevano che essere i soliti fiancheggiatori degli estremisti con l’ennesima dimostrazione di stupidità.

Come ogni notizia anche questa meriterebbe un approfondimento che puntualmente, a distanza di una settimana, non vi è stato.

Richiamare l’attenzione sulla loro condizione di omosessuali, sdraiandosi sul sagrato di una cattedrale che una volta l’anno da secoli accoglie un’icona molto cara ai bolognesi, proveniente dal santuario sulla collina a Guardia della città, per costoro ha rappresentato un’offesa grande.

L’immagine della Madonna di San Luca rappresenta per questa comunità E NON SOLO PER LORO, uno status identitario. Perciò l'azione dimostrativa, oltre che un affronto alla pietà popolare, stigmatizzata dal Sindaco Cofferati e dal vescovo Biffi, è un’operazione stupida e senza senso.

I detrattori vedono la Madonna “un’entità astratta creata negli ultimi anni 2000 dai fedeli”. Data la loro ignoranza che li spinge alla trasgressione da osare su tutto e su chiunque, sarà il caso rinfrescare la memoria sui comuni principi identitari del nostro Paese e non solo.

La venerazione per la Madre di Dio alla quale furono intitolate le grandi cattedrali gotiche non nasce "negli ultimi anni 2000 ", ma si perde nella notte dei tempi.
Un culto importato dai bizantini, chiamato Theothocos e radicatosi nel cuore dell’Europa poco prima del fatidico anno mille, precisamente a nord-est della Francia poi diffusosi su tutto il Continente con opere d‘arte di grande valore: manifestazioni di nobiltà d’animo e di equilibrio che il mondo ci invidia.
Questa adorazione è l’espressione di una pietà popolare che si ravviava nelle fasi storiche più difficili alla quale l’intelligenza collettiva si affida per scongiurare la prospettiva di imminenti sciagure.
E’ l’immagine dell’amore incondizionato che una madre ha per il figlio: sempre pronta a proteggerlo, a scusarlo, ad assolverlo.

La lunga premessa, ci serve per definire l’importanza che la Vergine riveste nell’immaginario collettivo del nostro Paese messo in discussione, nei suoi valori fondanti, dalle atrocità disumane che provengono dai fondamentalismi, primo fra tutti l’Islam con la sua forte carica misogina.
Ebbene, nella visione teologico-culturale dei Paesi del bacino Mediterraneo il culto mariano è il presupposto del ruolo femminile la cui presenza richiama la maternità divina: madre premurosa e discreta che segue i propri figli nelle avversità.

Giuseppe ed il figlio Gesù non la chiamano Maria, ma Donna, Madre. Maria chiama Gesù, Figlio: dualismo inscindibile, per i cattolici e per molti laici. Si può credere o meno, resta il fatto che il termine “matrimonio” ovvero famiglia deriva dalla voce “ Mater”.

Donna nel senso di nuova Eva, madre di tutti i viventi. L’essenza di Maria è “DONNA" dunque, quel ruolo che l’islam vorrebbe oscurare anche da noi e relegare ad essere inferiore.
Un ruolo che nella storia del mondo è stato sempre al centro di continue attenzioni ed anche di numerose interpretazioni.

Delle culture orientali, quelle persiane e assiro-babilonesi, sono le uniche ad inserila a pieno titolo nella società tanto da determinare il sistema matriarcale. Per la prima volta è la Bibbia ad affiancarla all’uomo per poi essere riscattata, nella sua equiparazione completa dal cristianesimo.

L’oscurantismo barbarico prima e la successiva Inquisizione ne hanno peggiorato la sua condizione: cose che la Chiesa moderna ha definitivamente condannato, ma che ancora resiste in una certa visione di matrice vetero-libertaria.

E’ in Occidente che la presenza attiva della donna nel mondo viene definitivamente ratificata nelle dichiarazioni dei Diritti Umani.

Per le ragioni suddette , le recenti contestazioni rivolte alla Chiesa ed alle sue icone, come giustamente hanno tempestivamente fatto Cofferati e Biffi, sono da censurare sul nascere perché, magari inconsapevolmente, possono fare da cassa di risonanza in qualche esaltato, desideroso di ricacciare la nostra civiltà nel tunnel dei “secoli bui”, saldandosi con lo spirito misogino impresso in certe mentalità arabo-islamiche.

from: www.lisistrata.com 25/05/2007 h 22:07

giovedì 24 maggio 2007

OMOSESSUALI, MISOGENI INVOLONTARI ?

Nessuno prima d’ora aveva mai osato offendere la Madonna come quella venerata dai bolognesi, loro patrona, per motivi politici, anche in momenti molto caldi della città e del Paese. Non potevano che essere i soliti fiancheggiatori di estrema sinistra, con un ulteriore episodio di stupidità omosessuale. Manifestare la loro condizione, distendendosi presso le porte del sagrato di una cattedrale che accoglie la presenza di un’immagine che da almeno sei secoli “scende” dal santuario edificato sulla collina del Monte della Guardia alla periferia della città, è OFFENDERE L'IMMAGINE DELLA DONNA.
Ella rappresenta per i bolognesi E NON SOLO PER I BOLOGNESI, uno status identitario, perciò questa azione dimostrativa, oltre che una offesa alla pietà popolare stigmatizzata dal Sindaco Cofferati, è una profanazione stupida e senza senso.
I detrattori vedono la Madonna “[i] un’entità astratta creata negli ultimi 2000 anni dai fedeli[/i] ”.
Data la loro palese ignoranza che li spinge alla trasgressioone da osare su tutto e su chiunque, è il caso ricordare loro alcuni concetti circa i comuni principi identitari del nostro Paese e non solo.
La venerazione per la Madre di Dio alla quale furono intitolate le grandi cattedrali gotiche non nasce " negli ultimi anni 2000 ", ma si perde nella notte dei tempi. Un culto importato dai bizantini, chiamato Theothocos e radicatosi nel cuore dell’Europa agli albori del fatidico anno mille; precisamente a nord-est della Francia poi diffusosi su tutto il Continente con opere d‘arte di grande valore: espressioni di nobiltà e di equilibrio che il mondo ci invidia.
Esse stanno a testimoniare una pietà popolare che si ravviava nelle fasi storiche più difficili alla quale l’intelligenza popolare si affida per allontanare la prospettiva di imminenti sciagure. Così fu per l’Olanda e per il Belgio prima del secondo conflitto mondiale dove era presente un fortissimo nucleo missionario, così è oggi con gli ultimi Papi fino a Benedetto XVI il cui nome richiama anche il primo fondatore dell’Europa benedettina del VI secolo che diede inizio al fenomeno del monachesimo nel nostro Continente.
Questa immagine richiama il tipico amore incondizionato che una madre ha per il figlio: sempre pronta a scusarlo, ad assolverlo.

La lunga premessa, che sicuramente altri conoscono, ci serve per tentare di individuare il presente per proiettare sul futuro la sorte del nostro Vecchio Continente messo in discussione nei suoi valori fondanti, come mai prima d’ora, dalle atrocità disumane che provengono dai fondamentalismi, primo fra tutti l’Islam con la sua forte carica misogina.
Ebbene nella rappresentazione teologico-culturale il culto mariano è il rispetto per il ruolo femminile la cui presenza rappresenta la maternità divina: madre premurosa e discreta che segue i propri figli nelle avversità e testimoniata da numerose apparizioni, cui le prime risalgono ai prodromi della recrudescenza ateistica.
Come Giuseppe il figlio Gesù non la chiamano Maria, ma Donna, Madre a rappresentare l’importanza di questa figura per la nostra cultura. Maria chiama Gesù, Figlio. Dualismo inscindibile, come la famiglia, per i cristiani e per molti laici.
Donna nel senso di nuova Eva, madre di tutti i viventi. L’essenza di Maria è “DONNA” dunque, quel ruolo che l’islam vorrebbe oscurare anche da noi e relegare ad essere inferiore.
Un ruolo che nella storia del mondo è stato sempre al centro di numerose controversie interpretative. Nelle culture persiane e assiro-babilonesi è considerata capo famiglia e inserita a pieno titolo nel sistema matriarcale. Con la Bibbia essa viene affiancata all’uomo e riscattata nella sua equiparazione dal cristianesimo. Con l’oscurantismo barbarico prima, l’inquisizione e la caccia alle streghe poi, la sua condizione peggiora: cose che la Chiesa moderna ha definitivamente condannato, ma che ancora resta viva nella visione di una certa cultura massonico-protestante.

La presenza della donna nel sociale e la sua completa emancipazione viene definitivamente sancita nelle dichiarazioni dei diritti in America e in Francia.
L’atteggiamento fortemente misogino impresso nella mentalità islamica la relega all’inferno mente il paradiso è destinato solo alle vergini preposte ad allettare il maschio.
Nella visione islamica, al di là del momento religioso secondo cui essa è ontologicamente uguale all’uomo, nella vita pratica essa è soggetta a mille divieti che ne fanno un essere di serie B. Similmente a molte altre religioni orientali,come il confucianesimo è sottoposta all’arbitrio del marito e della parentela che decidono chi, quando e con chi sposarsi; ella andrebbe bastonata e “ripudiata” senza alcuna ragione, come “andrebbe relegata perennemente in casa” (Cor.IV:34)
Ci pensi l'ala esibizionista del “gay pride” prima di fare certi tipi di bravate. Così come sarà bene riconoscere nell'opinione pubblica occidentale la convinzione che l’assenza della donna nel mondo procura squilibri e violenze disumane.

lunedì 21 maggio 2007

lA STRUMENTALIZZAZIONE SU UN DATO DEMOGRAFICO

L’aumento costante delle conversioni all’Islam nei paesi dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti, a dispetto dell’immagine distorta fornita dai media, che tendono ad associare all’Islam tutto quanto di negativo possa esserci, sta a testimoniare il desiderio di una fede che dia all’uomo un ruolo attivo e partecipante, che enfatizzi la sua relazione diretta con Dio e che sia costante”…” L’Islam sta ottenendo conversioni nel mondo industrializzato per la sua abilità nell’adattarsi alla vita dell’uomo…”
Queste frasi,tronfie di vittoriosa euforia, sono il preambolo di un comunicato che si trova sul sito arabcomint.com, presumibilmente controllato dall’UCOII.
Magdi Allam ha già dato la sua acuta risposta domostrandone l’infondatezza circa il millantato ’ “aumento” delle conversioni all’Islam nei paesi europei e occidentali replicando che nel mondo musulmano “non esistono albi ufficiali degli aderenti all'islam, trattandosi di una fede che si basa sul rapporto diretto tra il fedele e Dio”. Confondere la realtà demografica, ribadisce Magdi Allam, è fuorviante perchè l’islam non è un blocco monolitico, ma una galassia molto variegata ed estremamente conflittuale. Per il cattolico viceversa la fede è documentabile da un atto formale dal quale c’è sempre la libertà di dissociarsi. Ciononostante negli ultimi dieci anni è crescita.
L’aleatorietà di questa statistica, riportata da molti organi di informazione, è testimoniata dal dato fornito dallo studioso egiziano Abdel Moneim Al Hefni che in una ricerca del 1999 ha calcolato che nel mondo erano presenti ben 759 aggregazioni tra comunità, sette e movimenti islamici con riti e interpretazioni del Corano molto diversi le une dalle altre. A noi vorrebbero darci a bere che il loro è un mondo felice, dove con la poligamia si possono spupazzare le donne che si vogliono...Ma la realtà la si conosce tutti. Da decenni sono in balia di furiose faide interne con un vertiginoso aumento di condanne per apostasia. La cattolicità in sé è unica con un unico rappresentante e fa parte delle famiglia dei cristiani che, in quanto a rilevanza numerica, i datio ci confermano essere la prima al mondo (uno ogni tre abitanti).
Le affermazioni di voluttuosa vittoria dal sapore di fanatica competizione, estremamente conflittuale che si manifesta fin dai suoi esordi, manifesta, come tutti sappiamo, la tendenza ossessiva di un mondo pesantemente ancorato a valori e riti tribali fatti anche di "arraffamento" (ghazwa). Proseguendo nella lettura di questo brano si scoprono frasi apodittiche come “La luce dell’Islam splenderà ad occidente”, perché esso “penetra profondamente nell’animo umano e ne impregna ogni fibra, con la sua forza e la sua freschezza”….”Gli occidentali, disillusi dalle storture delle loro società – criminalità, famiglie spaccate, droga, alcoolismo, adulteri, gravidanze di adolescenti – ammirano la sicurezza e la disciplina dell’Islam e sono rafforzati dai suoi precetti nella denuncia del male, ma poi si soggiunge: “nel dire “questo non è corretto”.
Come non dar ragione a queste osservazioni?
Ma quando, per confermare l’indagine, si afferma che “ l’islam sta a testimoniare il desiderio di una fede che dia all’uomo un ruolo attivo e partecipante, che enfatizzi la sua relazione diretta con Dio e che sia costante, si percepisce che l’Islam non è una copertura superficiale e questo è l’aspetto che maggiormente affascina il mondo secolarizzato” qui sfocia in una propaganda stucchevole che procede per astrazioni camuffando la verità dei fatti. Riprendono le nostre critiche interne per ritorcercele contro.
Poi prosegue con un crescendo di retorica che ricorda da vicino il “sol dell’avvenire” per il quale molti giovani del secolo scorso ne rimasero affascinati. In altre parole cercano di far leva sulla fragilità delle nuove generazioni con un dottrina ideocratica priva di fondamento reale al pari di tutte le dottrine totalitarie che nei secoli precedenti hanno obnubilato le coscienze e prodotto milioni di morti al loro affermarsi.
Per terminare riportiamo alcuni passaggi finali che dimostrano quali blandizie usano per catturare la buona fede di vittime ignoranti disseminando odio verso le altre fedi: “ Gli occidentali convertiti si accostano alla fede con occhi freschi, senza le costrizioni delle tradizioni orientali che spesso inquinano la purezza dell’Islam, evitando ciò che è culturalmente errato. Si avvicinano all’Islam delle origini, quello del Profeta e dei suoi Compagni, i Sahaba, perciò si può certamente affermare che la tradizione più pura, attualmente, è in occidente… Molti neoconvertiti sono idealisti che non cercavano una religione ma che hanno trovato un richiamo irresistibile nell’aspetto contemplativo e mistico della fede islamica, il Sufismo, descritto come “la perla nella conchiglia dell’Islam”… “Nella crisi di valori che attraversa l’occidente, un mondo che sembra fermamente ancorato alla sua fede, e che non mette in discussione né l’esistenza di Dio né, cosa più notevole, la necessità di una dimensione spirituale nella propria vita, diventa un interlocutore prezioso, uno stimolo, addirittura, a ricercare forme più adeguate per esprimere la propria religiosità e la propria spiritualità. L’Islam ha un suo codice di comportamento morale che lascia poco spazio alle interpretazioni personali ed aberranti; esso tende a rappresentare, anche per molti europei, un’alternativa globale alla civiltà occidentale di cui non si può non tenere conto.”
NOTE Sahaba è un termine riferito ai compagni che hanno seguito il profeta in vita, poi identificati in tutti coloro che credono in Maometto. Pensate che tra questi c’era il primo musulmano a convertirsi all’islam, giunto a Medina al seguito dell’egira di Maometto e che preclude al più lacerante scisma che la storia sacra ricordi e che si perpetua tutt’oggi: lo scisma dai sunniti in ordine al califfato per discendenza di sangue con Alì, genero e cugino di Maometto. Questa sarebbe la fantomatica religione tutta rosa e fiori?
Circa il Sufismo, in altra sede, http://www.ragionpolitica.it/testo.7250.jihad_europa_parte_dalla_francia.html ho cercato di descrivere, (su informazioni diramate dai servizi di sicurezza), come in Francia questa setta di predicatori itineranti, i sufi, reclutano e convertono all’islam giovani in cerca di una nuova identità, specialmente nelle periferie, dove il ritorno alla religione è fermento di lotta alla criminalità, alla diffusione della droga e alla richiesta di ordine e di regolarità. Il loro rigore determina nei soggetti più deboli un atteggiamento di chiusura verso l'Occidente ed offre il fianco a speculazioni da parte di formazioni estremiste islamiche, interessate a reclutare “carne da cannone” per il fronte della galassia terrorista.

Picasa Web Album - roby1984it - satira

Picasa Web Album - roby1984it - satira

domenica 20 maggio 2007

Reagire per Non Soccombere - (In memoria di Oriana)

Di ADRIANA BOLCHINI GAIGHER (Presidente di O.D.D.I.I)
dal sito : lisistrata.com

Questo è un intervento che tratta argomenti che molti di voi già conoscono, ma io mi rivolgo soprattutto a chi fra voi non ha notizie così dettagliate come coloro che hanno fatto del web una finestra aperta sul mondo. Di conseguenza desidero affrontare dal mio punto di vista, che si attiene ai fatti, quello che sta accadendo oggi nel mondo in conseguenza a cambiamenti sociali già in atto da tempo, ma di cui si è preso coscienza soltanto nell’ultimo decennio e questo lo dobbiamo a una voce che urlava disperata nel deserto: quella di Oriana Fallaci e che cercava di attirare l’attenzione sull’avanzata islamica e sulla sete di conquista che sarebbe avvenuta anche nel mondo occidentale.

In Egitto nel 1928 Hassan al-Banna fonda i “Fratelli musulmani” e successivamente, nel 1941 Abul Ala Maududi, nel subcontinente indiano, fonda la Jamaat a-t-i Islami.
Questi movimenti all’inizio sembrano finalizzati a salvare l’islam dalla subalternità che aveva con l’Occidente, e assumono un ruolo guida di apparente progressismo, di modernizzazione, pur con forti componenti conservatrici. Il principio è l’idea di ritornare alla shari'a, (la legge islamica) e all'unità politico-religiosa del mondo musulmano nel Califfato, che viene a concretizzarsi con un progetto di espansione internazionale dell'islam, nessuna parte del mondo esclusa.

Tutte le azioni umane, soprattutto quelle che pretendono di imporre i propri diktat, si fondano su due principi strettamente legati fra loro:
Il primo, è la creazione di un pretesto che possa giustificare le azioni che dovranno essere messe in pratica per il raggiungimento del proprio scopo, in modo da poter far accettare dagli altri anche le azioni più orribili;
il secondo, è la rimozione della coscienza sociale e di quei sentimenti come la pietà che possono produrre senso di colpa, perché in presenza di esso non si potrebbero raggiungere le finalità, che vengono messe al di sopra di ogni legge umana, partendo dal concetto che “il fine giustifica i mezzi”.

Il pretesto o catalizzatore della strategia di conquista, utile a giustificare le azioni che vengono portate a compimento nel nome di una pretestuosa ingiustizia, è stato individuato in una piccolissima porzione mediorientale, che come tutte le parti del mondo interessate dal secondo conflitto mondiale, ha subito cambiamenti e spostamenti di popolazioni e confini, nonché di guerre di aggressione e di difesa. Questa piccola porzione, che serve come scusa per poter attaccare impunemente il mondo occidentale è Israele.

La rimozione della coscienza e della colpa, è il mezzo usato sia dal comunismo che nazismo e tutti abbiamo potuto constatare la scia di morte che hanno lasciato al loro passaggio. E’ vero che entrambi sono falliti, ma hanno rappresentato un ideale, potenzialmente realizzabile. I movimenti islamici di conquista riconoscendo il fallimento di queste due strategie politiche hanno potuto correggere gli errori immettendo soltanto in questi ultimi anni, un elemento in più, che non richiede ne conoscenza ne scienza, ma si basa su una fede cieca e acritica, costituita da dogmi che non ammettono replica, poiché pretendono di essere indiscutibili.

I primi attentati terroristici con particolare accanimento in Europa, sono stati perpetrati con somma nefandezza e giustificati con il pretesto e la colpevolizzazione di Israele, ma non sono rimasti circoscritti al Medioriente, l’espansione è andata ben oltre l’Europa, ha raggiunto il sud America, l’Asia, l’ Africa, anzi proprio in questi due continenti s’infiammarono e proseguono vere e proprie guerre messe in atto con una furbissima strategia che vede prima gettati nel caos i paesi interessati al conflitto, per poi pacificare le aree ma sempre attraverso l’islamizzazione, facendole diventare di fatto province arabe o iraniane.

Sì, arabe e iraniane, perché nel frattempo nell’islam si è aperto uno scontro, uno scisma che vede contrapposti due diversi modi di intendere la religione, anche se entrambi fondamentalisti e integralisti, seguono dottrine in conflitto nate da un tradimento interno all’islam. In comune le due maggiori dottrine islamiche hanno il desiderio di ritagliarsi influenza sociale, politica ed economica, partendo dal Medioriente, culla delle grandi religioni islamiche.

In mezzo a questi conflitti, purtroppo noi ci abbiamo messo del nostro. La dipendenza dall’energia rappresentata dal petrolio, ci ha reso schiavi di rapporti sociali ed economici ai quali non possiamo e non sappiamo rinunciare, scegliendo di stare dalla parte dell’islam contro Israele. Forse siamo caduti in questo tranello a causa di una politica poco lungimirante, nella sciocca speranza che il tempo avrebbe aggiustato da sé le cose, ma il tempo ci ha dato torto, le cose sono peggiorate e di molto.

Un errore che abbiamo fatto e continuiamo a fare è che non applichiamo nei confronti di chi professa la fede islamica lo stesso comportamento che applichiamo con tutto il resto del mondo. Noi ci rivolgiamo a un francese, un inglese, un cinese per la sua nazionalità e ci relazioniamo con le sue autorità politiche, mentre in presenza di cittadini provenienti da paesi in cui la religione è l’islam come Egitto, Siria, Iran, Palestina, Sudan, Afghanistan, Algeria, Marocco, ecc…. ci relazioniamo ad essi come se facessero parte di un’entità statuale sopranazionale, dimenticando la sua reale nazionalità e i riferimenti politici che dovremmo avere con essa. Trattiamo con gli islamici come se ci trovassimo di fronte a una realtà che è ideologica, ma non reale e noi stiamo dando ad essa la possibilità di diventare reale, aggiungendo la nostra dipendenza da essa. Questa realtà ideologica è la umma.

Ce lo siamo lasciati imporre e forse ce lo siamo imposti da soli, senza battere ciglio, come se fosse la cosa più normale del mondo, questo è un fatto molto pericoloso perché da per scontato che esiste la umma cioè la comunità o la famiglia islamica mondiale sovranazionale.
(Con questo termine, nel mondo islamico, si designa la comunità originaria ed universalistica dei credenti, la matria, un concetto molto più vasto della patria. Per poter pervenire a questa grande unità, occorre una "rivoluzione continua", una lotta senza tregua e senza quartiere, contro ogni idolatria. La Umma è una democrazia sacra, dove ogni uomo è suddito e principe, fedele e sacerdote.)

Eppure sappiamo tutti che l’islam è fatto da diverse dottrine religiose, spesso in conflitto fra loro e che le due più grandi: sunniti e sciiti, come già detto stanno vivendo un grande scisma, sono in contrapposizione per spartirsi il dominio sulla umma e sul resto del mondo che vogliono conquistare.

Sappiamo purtroppo anche che i sunniti hanno rivisitato il corano in chiave salafita, e in base a questo concetto, hanno di fatto preparato le generazioni di terroristi, sovvenzionati dalla famiglia regnante dei Saud, con cui è imparentato Osama Bin Laden e il medico egiziano Ayman-al-Zawahri, ma come già detto, prima di far emergere il terrorismo a livello mondiale, era stato preparato il terreno utilizzando Israele e la Palestina, impedendo di fatto la nascita di uno stato Palestinese, per poter dare la colpa ovviamente gli israeliani se questo non avveniva.
E’ soprattutto in nome della rivendicazione della presunta sovranità territoriale, religiosa, etnica violata dal mondo occidentale, che Israele viene indicato come nemico assoluto, come satana.
(Il terrorismo islamico ha per causa l’islamismo, cioè una certa lettura del Corano e della Sunnah, che si è diffusa nelle scuole coraniche e nelle più famose università islamiche, come quella di Al-Azhar del Cairo. Il terrorismo islamico – specie nel mondo sunnita - ha per causa il Salafismo, cioè un attaccamento cieco alla tradizione degli Anziani, infatti, i salatiti, si richiamano alla Salafiyya, il ritorno alla purezza delle origini dell'Islam.
Il termine salafita (o salafista) deriva dalla parola araba 'salaf', letteralmente 'antenato'. Il primo a propugnare la 'Salafiyya' fu il riformatore religioso egiziano Muhammad Abduh (1849-1905), seguito poi dal discepolo e collaboratore siriano Rashid Rida (1865-1935). Abduh e Rida sostenevano, in sostanza, che occorreva eliminare dalla tradizione musulmana tutti quegli elementi estranei che con il tempo ne avevano alterato la purezza originaria, per ridarle nuovo impulso e credibilità di fronte alle sfide del mondo moderno.)
Sul versante contrapposto, lo sciita Khomeini ha avviato una rivoluzione ideologica-religiosa, inventando gli shaid,(1979) cioè i martiri bambini e per primo nella storia di questa guerra (islam contro il resto del mondo) ha usato due camion bomba, che sono stati fatti esplodere contro le guarnigioni americane e francesi, che avevano il compito di tenere sotto controllo la guerra in Libano e impedire l’allargamento del conflitto, provocando centinaia di morti e la ritirata delle forze di pace, comprese quelle italiane.
(Mentre il mondo proteggeva il PLO che si ritirava dal Libano nel 1983 con Israele alle calcagna, un'altra più volatile e religiosamente idealistica organizzazione nasceva: Hezbollah, “il partito di Dio”, fondato dall’Ayatollah Khomeini e finanziato dall’Iran. Fu Hezbollah a far saltare le caserme dei Marine Americani in Libano nell’Ottobre del 1983, uccidendo 241 Americani e 67 Paracadusti Francesi. Il Presidente Reagan ordinò alla Forza Multilaterale Americana di ritirarsi e chiuse il libro sul massacro dei Marine e del coinvolgimento USA in Libano nel Febbraio del 1984.)

Ecco un messaggio ai musulmani nel mondo da parte di Khomeini subito dopo aver terminato la rivoluzione e ottenuto il suo insediamento in Iran:
Imam Khomeini e Qud (Gerusalemme) 1979
""In Nome di Dio Clemente e Misericordioso
Per anni ho ammonito tutti i Musulmani contro la minaccia degli usurpatori israeliani, che hanno recentemente intensificato i loro selvaggi attacchi contro i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Decisa a distruggere i combattenti per la libertà della Palestina, Israele sta bombardando senza posa le loro case e i loro rifugi nel sud del Libano.
Io mi rivolgo ai Musulmani del mondo, nonché ai governi dei paesi musulmani perché uniscano le loro forze contro Israele e i suoi sostenitori al fine di tagliare le mani degli aggressori e degli usurpatori della Palestina.
Invito tutti i Musulmani di tutto il mondo, durante questo profetico periodo che potrebbe anche divenire un fattore per creare il futuro del popolo palestinese, a dichiarare l'ultimo venerdì del sacro mese di Ramadan "giorno di Quds (Gerusalemme)". I Musulmani dovrebbero dedicare questo giorno a proclamare il loro appoggio internazionale ai legittimi diritti del popolo musulmano palestinese.
Io prego l'Onnipotente Allah per la vittoria dei Musulmani sul popolo di Kufr (rinnegatori della verità e della giustizia). La pace, la benedizione e la misericordia di Allah siano su tutti voi.

Ruhollah Musavi Khomeyni - agosto 1979

Entrambe le strategie e gli insegnamenti terroristici sono stati esportati in tutto il mondo. Al pari di quella dei sunniti che hanno campi di addestramento terroristi in tutto il mondo, oggi in Iran esistono scuole per shaid e kamikaze, i cui allievi sono reperiti addirittura con pubblicità sui giornali, e l’indottrinamento che subiscono fin da fanciulli con i cartoni animati usati pedagogicamente già dalla scuola materna, e sono ormai decine di migliaia i kamikaze già pronti a seminare morte e dolore nel mondo. Tutto questo prosegue anche in occidente, attraverso immigrazioni massicce finanziate sempre dai dollari del petrolio, questi in Europa confluiscono nelle moschee gestite da imam fanatici, che ricevono o raccolgono finanziamenti per il jiad (la guerra santa,) non intesa come impegno così come ce la vogliono far passare, ma intesa come guerra totale di conquista contro il mondo libero.

Purtroppo sia in Italia che nel resto del mondo esistono quelle che possiamo definire “le quinte colonne” i traditori del loro mondo, i fiancheggiatori degli islamisti fanatici e stragisti.
Noi tutti sappiamo che sono i figli del comunismo peggiore, coloro che pensavano e pretendevano di livellare tutto il mondo sull’ideologia marxista-stalinista e che dopo aver prodotto fame e miseria, lasciato sul terreno centinaia di milioni di morti, vittime incolpevoli della follia comunista, hanno lasciato dietro di sé le rovine del loro fallimento, a cui però non si rassegnano e hanno indirizzato il loro odio contro le democrazie dei propri paesi. Ma l’odio più feroce lo riservano a due democrazie compiute e funzionanti: Stati Uniti e Israele.
(Esistono anche gruppi minori, di quinte colonne, sono i residuali del nazismo, ed esistono un po’ d’appertutto e vanno sotto le più svariate sigle, ci sono anche negli Stati Uniti: il Klu Klux Klan ne è una emanazione, ma non rappresentano un vero pericolo, anche se sul piano personale sono pericolosi.)

Per questo e per il nostro futuro, per le nostre coscienze risvegliate dalla chiara e tonante voce di Oriana Fallaci, noi dobbiamo proseguire la sua opera di divulgazione e comunicare a più persone possibili questa tragica realtà, che viene volutamente ignorata dai nostri governi, anche se nel farlo veniamo accusati di essere islamofobici e razzisti, ma noi sappiamo che i veri razzisti sono coloro che pretendono di possedere la verità e la vogliono imporre a tutti appiattendoci sotto una dittatura fanatica e illiberale che non consente la libera iniziativa e punisce con torture barbariche e con la morte chi non si assoggetta al credo totalitario, inventato da un personaggio che forse è stato un profeta, ma che di fatto e nella realtà è stato un assassino conquistatore alle cui gesta i fanatici odierni si ispirano.

Non dimentichiamo cosa è successo per alcune innocue vignette e per un semplice discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona. Parlava di fede e ragione. Per denunciare il pericolo che quest’ultima sia tentata di smarcarsi dalla prima, relegando la dimensione spirituale nell’ambito delle sottoculture. La lezione è soprattutto per l’Occidente. Ma Benedetto XVI voleva mettere in guardia anche dal pericolo di una religione incapace di coniugarsi con la razionalità, fino a dimenticare i diritti fondamentali della libertà e del rispetto della vita ed ecco puntuale la risposta islamica, come per le vignette: manifestazioni di piazza, chiese bruciate, ambasciate assaltate e numerosi cristiani mandati a miglior vita.
Non dimentichiamo nemmeno i cristiani perseguitati e sgozzati, fatti a pezzi, in troppe parti del mondo islamico nel più assordante silenzio.

Non possiamo permetterci di continuare a comprendere e giustificare questi comportamenti barbari, ai quali i governi dei paesi islamici che vengono definiti “moderati” non hanno mai dato una vera risposta, ma hanno preteso delle scuse che non sarebbero mai dovuto essere date.
E allora non ci resta altro da fare: tocca a noi difendere diritto e libertà, tocca a noi risvegliare le coscienze, proprio come ha fatto Oriana Fallaci, noi continueremo sul solco da lei tracciato.


CONCLUSIONE E’ probabile che quella che l’islam sta conducendo si riveli ben presto come una guerra già persa da parte nostra, per questi pochi e semplici motivi:
1) non esiste un fulcro vero e proprio, una nazione precisa che abbia dichiarato apertamente la guerra, esistono moltissimi focolai, che vanno dall’oriente estremo all’occidente, dal nord del pianeta al sud. Per citare alcuni paesi: Arabia Saudita, Egitto, Siria, Iran, Pakistan, Afghanistan, Uzbekistan, Sudan, Somalia, parte del sudest asiatico e ramificazioni (cellule) dentro il cuore delle nazioni occidentali, nessuna esclusa.
2) la mentalità dei combattenti è forgiata attraverso il lavaggio del cervello, con la cancellazione dell’istinto di sopravvivenza, e l’esaltazione del martirio suicida per un’ipotetica vita migliore.
3) Il pretesto per giustificare a se stessi e al mondo intero le proprie azioni, anche le più orribili e disumane è stato preparato per moltissimi anni e gran parte del mondo se lo è bevuto.
4) non meno importante dei primi tre, la consapevolezza di poter usare le nostre leggi contro di noi. Non a caso il ritornello è questo: “con la vostra democrazia andremo al potere, con la sharjia vi sottometteremo”
5) è già pronto il terreno della conquista, infatti i predicatori stanno divulgando non solo le loro prediche contro gli atei e gli ebrei, ma anche contro i cristiani che ormai vengono parificati ai pagani, perché non adorerebbero il dio unico, ma gli dei (la trinità) e dato che questopoliteismo è considerato blasfemo, noi agli occhi di chi si sottomette a questo islam. noi meritiamo di essere assassinati come gli apostati e gli atei, siamo considerati come gli eretici e come tali meritiamo la morte.
6) Tutto quanto concorre a far credere che sia una guerra religiosa, condotta in nome di dio, ma è falso, poiché abbiamo in comune lo stesso dio descritto nella bibbia, in realtà si tratta si un’apparente guerra religiosa che usa strumentalmente i dettati coranici rimaneggiati e reinterpretati, seguendo l’esempio che Maometto aveva abilmente messo in pratica nella sua “guerra santa” contro tutti coloro infedeli, cioè erano infedeli a lui e non favorevoli alla sua causa.
7) Siamo di fronte a prestidigitazione ideologica, per portare a termine la fame di conquista, di potere, di assoggettazione di terre e popoli da parte di una numerosa schiera di integralisti assassini.

SI TRATTA DI POTERE E BASTA NULL’ALTRO CHE POTERE AD OGNI COSTO E PREZZO, IL SANGUE CHE SCORRERA’ SARA’ A FIUMI.
Adriana Bolchini Gaigher
Direttore responsabile Lisistrata
Presidente nazionale O.D.D.I.I.

Firenze, 29 aprile 2007


NOTE: solo alcune delle tragiche realtà attuali della cristianità nel mondo islamico:
l’occupazione della città di Damour e il massacro della sua comunità cristiana ad opera delle squadracce di Arafat ha avviato la persecuzione dei cristiani in Libano, ove sono stati quasi del tutto cancellati i cristiani.
E il genocidio degli Armeni e dei loro simboli, chiese comprese, (che sta continuando tutt'ora per la cancellazione delle vestigia e della cultura cristiana)
E le comunità cristiane in Indonesia, non è lontano il ricordo di Timor Est?
E le comunità cristiane e animiste in Africa, basta citare alcuni stati: Nigeria, Kenia, Tanzania, Uganda, Somalia, Corno d'Africa, Sudan, Ciad, ecc.
In Kosovo dove sono state bruciate più di 200 chiese cristiane, dalla fine della guerra di liberazione a cui noi abbiamo dato il nostro contributo. La popolazione cristiana è prigioniera, fatta oggetto di omicidi mirati, monaci e sacerdoti in particolare non possono uscire per strada o rischiano di essere assassinati, mentre l'Arabia invia denaro e fa costruire moschee.
E tutt'ora in Indonesia, e in Pakistan, in Palestina, in India nelle zone del Kashmir.
In Egitto le chiese cristiane copte assaltate, le giovani cristiane rapite e obbligate a matrimoni forzati con musulmani, il tentativo di assassinare il pope, suore e preti aggrediti, feriti e assassinati.

venerdì 18 maggio 2007

Commenti a "GLI ULTIMI ABORTI DI UN GOV..."

N.B. per i commenti al post "GLI ULTIMI ABORTI DI UN GOVERNO ALLO SBANDO"
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mercoledì 16 maggio 2007

GLI ULTIMI ABORTI DI UN GOVERNO ALLO SBANDO

Domanda: ci siamo accorti che questo governo ogni giorno che passa una ne pensa e dieci ne fa?

Non parliamo dei DiCo che, per chi ha letto la proposta si sarà accorto che è di una idiozia inaudita. Un polverone o meglio, fumo negli occhi che ha visto schierarta gente di buon senso doversi difendere dal nulla: da signori che sentendosi sfilare il comodo scranno sotto il culo, annuisce e ammicca. Il tutto per una misera “raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al Comune di residenza”, magari senza il previo consenso dell’ignaro diretto interessato!

Tutto basato su questioni puramente economiche. E i figli dove sono? e gli anziani? insomma della tutela dei più deboli neanche l’ombra… Mentre tante adolescenti restano in balia del furbo di turno che le lascia incinta con un figlio senza riferimenti paterni. Vedi l’ultimo rapporto del Social Justice Policy del 2005 che denuncia una vertiginosa”escalation”di droga e alcoolismo in figli di coppie precarie.

Dicono niente alla Rosy Bindi le risposte ad un’inchiesta condotta da YouGov su 2.447 giovani britannici, in cui più dell’80% desiderano sposarsi e rimanere con un solo partner per tutta la vita”?

(ved.: http://www.bcft.co.uk/Fractured%20Famili es%202006.pdf)

L’ultima proposta partorita da quei cervelloni, compagni della Pollastrini, sta nella speranza di predisporre un Governo degli incapaci perchè, a quanto si capisce, impedirebbe alle persone di successo di partecipare direttamente alla gestione del potere.

E’ la riconferma dell’odio sociale di cui questa raffazzonata coalizione è portatrice. Vogliono costruire un regime a loro immagine e somiglianza peggio dei soviet. Pur di andare contro un uomo di successo si castrano da sè!

Un ennesimo aborto che non passerà per l’opposizione interna.

Evidentemente o non si rendono conto di quello che propongono o l’esaltazione del potere ha dato loro alla testa.

Quello che però maggiormante turba l'opinione pubblica, è l’incapacità dell’opposizione, al di là delle parole, di frenare questa deriva morale ed istituzionale in cui ci stiamo cacciando. Sfasciare è facile, ricostruire è dura.

Il Governo è allo sbando

Domanda: vi pare che questo governo ogni giorno che passa una ne pensa e dieci ne fa?
Non parliamo della ridicolaggine dei DiCo che per chi ha letto la proposta si sarà accorto che è di una idiozia inaudita. Sostanzialmente tutto il polverone che agita l'opinione pubblica e che vede schierarti gente di buon senso con gente disinformata che scalpita sol per il gusto di tifare, magari sentendosi sfilare il comodo scranno parlamentare o di governo, vedi ad esempio quel tuttologo inconcludente di Boselli, sta in una fatidica "raccomandata con ricevuta di ritorno inviata al Comune di residenza", magari senza il previo consenso dell'ignaro diretto interessato. Tutto basato si questioni economiche. Di figli, di anziani, insomma di tutela e di educazione dei più deboli della società neanche l'ombra... Mentre tante adolescenti restano in balia del furbo di turno che le lascia incinta con un bambino senza riferimenti paterni. Vedi l'ultimo rapporto del Social Justice Policy del 2005 che denuncia il dilagare di droga e alcoolismo in ragazzi di coppie precarie.
Dice niente a questi signori alla Rosy Bindi che su 2.447 giovani britannici intervistati da YouGov, "oltre l'80% desiderano sposarsi e rimanere con un solo partner per tutta la vita"?

L'ultima proposta cacciata dal cilindro di questi cervelloni alla Pollastrini, sta nel desiderio di costruire il governo degli incapaci perchè, a quanto si riesce a sapere, impedirebbe alle persone di successo di partecipare direttamente alla gestione del potere. E' la riconferma dell'odio sociale di cui questa raffazzonata coalizzione è portatrice.
La mia modesta opinione è che siamo all'aberrazione. Vogliono costruire un regime a loro immagine e somiglianza, peggio dei soviet. Tutto per il livore che covano nei confronti di un uomo che bene o male stava recuprando al nostro Paese stima e rispetto nel mondo, ora ci deridono. Evidentemente o non si rendono conto di quello che propongono o l'esaltazione del potere ha dato loro alla testa.
Quello che però maggiormante mi turba, è l'incapacità dell'opposizione, al di là delle parole, a frenare questa deriva morale ed istituzionale in cui ci stiamo cacciando. Scriviamo ai suoi capigruppo, facciamo sentire la nostra voce prima che sia troppo tardi. Sfasciare è facile, ricostruire è dura.

martedì 15 maggio 2007

francoazzurro-politicaeconomia: La retorica della comunicazione in Italia...

francoazzurro-politicaeconomia: La retorica della comunicazione in Italia...

La retorica della comunicazione in Italia...

A soli tre giorni dalla clamorosa manifestazione per la famiglia "Family Day" (meglio Dies Familiae), la stampa laicista, (da Repubblica al CorSera, da La Stampa al Sole 24ore) ha messo il silenziatore.

Dopo tante prese d'atto sulla necessità di maggiore attenzione verso la famiglia, come d'incanto la problematica scompare! IPOCRITI!!
Pensare che di vallettopoli per mesi, ancora strascichi, un termentone da gonfiarci le scatole! FRIVOLI!!
Come non fosse mai esistita... Magari per salvare la faccia i commenti vengono relegati nelle pagine interne.
Dite voi se questo non è mancanza di rispetto verso gli italiani;
Dite voi se questa non è presunzione di credersi i detentori della democrazia.

Si era subito capito dalle parole d'ordine che serpeggiavano tra i soliti imbecilli, mentendo sapendo di mentire, che quella gente, presente in Piazza San Giovanni era stata pagata "con i fondi dell'8 per mille alla Chiesa"... ma non si voleva ammettere che potessero scendere così in basso.
IMMORALI!!

domenica 13 maggio 2007

francoazzurro-politicaeconomia: Un interessante editoriale di Riccardo Pacifici

francoazzurro-politicaeconomia: Un interessante editoriale di Riccardo Pacifici

Un interessante editoriale di Riccardo Pacifici

"...Difendere la nostra identità significa impegnarci a riaffermare il valore del dialogo e dell'accoglienza..." ma attenzione, parafrasando il suo pensiero io aggiungo: questo però non ci esime dal denunciare il rischio che corriamo in Italia ed in Europa di avere come interlocutori dei propri Governi coloro che predicano odio e terrorismo, che vogliono imporci la "shariha" e con essa la sottomissione della donna.
"L'Europa", prosegue Riccardo Pacifici in questo bell'editoriale, "ha pagato a caro prezzo le conquiste di libertà ed oggi potrà difendersi soltanto avendo a mente i propri valori laici ed illuministi, ma anche le proprie radici giudaico-cristiane", perchè no, anche quelle greco-romane. (da: La Repubblica, 13/05/2007 - stralcio)
Queste frasi andrebbero meditate attentamente, specialmente dalle giovani generazioni, spesso lasciate all'oscuro dall'educazione e dall'istruzione corrente.

P.S.: Circa illuminismo e laicità segnalo uno dei migliori testi, molto agibili economicamente e letterariamente: "La Rivoluzione Francese" di Pierre Gaxotte, Oscar Mondadori, 1989.

sabato 12 maggio 2007

CATHOLIC ANTI-DEFAMATION LEAGUE Onlus

CATHOLIC ANTI-DEFAMATION LEAGUE Onlus

UN ESEMPIO di "taqiyya" e di vittimismo

DEI PREDICATORI DI ODIO NEL NOSTRO PAESE E DI COME CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA RITORCENDO CONTRO DI NOI I LORO ASSASSINII.

Come tutti sappiamo il 13 aprile c'è stato un lieve attentato alla sede dell'ISLAMIC RELIEF di Milano (filiale Londinese che raccoglie fondi per i musulmani nel mondo e che, senza mezzi termini, Magdi Allam definisce "predicatori dell'odio verso l'Occidente" per essere legata ai Fratelli Musulmani) in cui si teneva una conferenza patrocinata dai "signori delle moschee" dei quali è parte attiva lo stesso Hamza Piccardo nonchè segretario dell'UCOII.
Alla conferenza o meglio al seminario erano presenti, invitati direttamente da Londra l'Imam del Cairo Rajab Zaki, dipendente del Ministero Affari religiosi egiziano; Abdurahman Al Barr, docente all'università di Al Azhar, e Najib Bin Kairah, professore nell'ateneo algerino di Costantina ed il telepredicatore egiziano Omar Abdulkafi, componente dell'Unione mondiale degli Ulema.
La DIGOS ha confermato poi che si è trattato di un "nucleo armato combattante" che si nasconde sotto la infamante sigla di "fronte cristiano combattente.
Quello che qui voglio rappresentare è la capacità del Piccardo e dei suoi accoliti la destrezza con cui riescono a strumentalizzare a proprio vantaggio ritorcendo sugli Occidentali azioni sanguinose che i suoi "Fratelli" compiono sul territorio Europeo. Sentite l'infamia.
Quella che segue è lo stralcio dell'appello che ha inviato per l'occasione al Ministro dell'Interno:
<<...Non ci stupiremmo affatto se fra qualche tempo ci trovassimo di fronte ad un analogo episodio di terrorismo nei confronti di qualche organizzazione cristiana attribuita a qualche sigla musulmana, in modo da poter scatenare la caccia al musulmano su scala molto più ampia di quella che già purtroppo siamo costretti a registrare nel nostro paese...>>. (Fonte:islam online.it). Che ne pensa di questo assunto il Ministro Amato?
Lascio a voi il commento.

martedì 8 maggio 2007

Pesante dissidio in casa della sinistra in un paesino della Campania

Sicuramente a qualcuno è sfuggita una mia lettera pubblicata su alcuni organi di informazione nazionali su un increscioso fatto di politica avvenuto nella coalizione di centrosinistra avvenuto in un paesino dell'aversano del quale dò conto ai lettori di questo blog, riferendone le conseguene testè diramate dall'ANSA, dai TG.

<<E’ di queste settimane l’ennesima notizia apparsa su un giornale di zona secondo cui l’ex sindaco D.S., oggi consigliere di Bassolino viene alle mani aggredendo un consigliere comunale di Rifondazione comunista per essere venuto a conoscenza che in sua assenza era stato minacciato in pubblico. E’ accaduto nella Casa comunale di Orta di Atella,(dove per queste feste ero in vacanza) una cittadina del casertano dai precedenti illustri, per aver visto soggiornare il massimo poeta della latinità, Virgilio, in occasione delle famose “feste atellane” e che oggi è un paese dalla fisionomia bulgara, dal momento che i D.S. da soli, nelle ultime elezioni, hanno totalizzato ben il 93% dei suffragi. Grandi numeri, non necessariamente limpidi e chiari, secondo il mormorio della gente del posto. Mi astengo dai commenti. Ora i contendenti, spalleggiati dalle rispettive tifoserie di partito, saranno sentiti dalla magistratura di Santa Maria Capuavetere che dovrà, ancora una volta dirimere la violenza ideologica di cui è portatrice questa coalizione.>>>

questa è la notizia battuta da MSN ANSA alla ore 10:35 del 08.05.2007:

Arrestato consigliere regionale dei Ds
(ANSA)-NAPOLI, 8 MAG-Arrestato un consigliere regionale dei Ds, Angelo Brancaccio, nell'ambito di un'inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere su tangenti. In manette anche altre cinque persone. I fatti si riferiscono ad attivita' svolte da Brancaccio e dagli altri arrestati quando l'attuale consigliere regionale era sindaco del Comune di Orta di Atella.

E' uno spaccato di vita politica del nostro Paese dove negli enti locali presidiati da queste colaizioni si consumano faide dal sapore medioevale.

W Sarko Presidente (una lettera inviata ai quotidiani)

Egregio direttore,
mi verrebbe da dire: signori politici italiani avete visto come si fa campagna elettorale? "Vadino" a prendere lezione dai vostri amici e compagni francesi; avete visto quanto cuore e quanta testa hanno espresso Sarko e Sego?
Ma so che questa invocazione è buttata al vento.
Mica possono capire? Tutti presi ad accaparrarsi comode poltrone a sbafo del popolo bue. La politica è passione, è impegno civile, è capacità di coinvolgimento. Tutte cose, che prive di passione morale ed etica individuale, che fa della politica un’attività tra le più nobili, scade a pura conquista del potere. Il decadimento morale del nostro Paese sta tutto qua.
Avete visto quali e quante lottizzazioni sono seguite dall’ultima elezione? Andate a vedere all’Antitrust, alla Consob, alla Cassa depositi e Prestiti, alle Ferrovie, alle Attività portuali, all’Isituto Luce, alla Finmeccanica, all’Agenzia delle Entrate e qui mi fermo, per il momento. Enti statali beneficiati da uno spoil-sistem come mai si era visto in Italia. Per carità, nulla da dire sulle loro qualità. Ma gran parte di questi Enti sono stati occupati da personaggi riciclati o lottizzati mediante un sistema perverso che fa dell’Italia il Paese delle satrapie; e tutti della stessa cordata che fa capo a Prodi e a Padoa Schippa.
06.05.2007

lunedì 7 maggio 2007

Il discorso al "mass media award" di Magdi Allam (stralcio)

Il 15 maggio in Italia verrà pubblicato il mio nuovo libro “Viva Israele”, il cui sottotitolo è “Dall’ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia”. E’ un libro autobiografico in cui testimonio come dopo aver condiviso l’odio contro Israele nell’Egitto di Nasser negli anni Cinquanta e Sessanta, ho potuto constatare come quest’odio abbia successivamente coinvolto tutti gli ebrei, poi i cristiani, poi i musulmani liberali e laici, infine i musulmani che non si sottomettono all’arbitrio degli estremisti islamici. L’odio contro Israele è all’origine dell’ideologia della violenza e della morte che sta dilaniando il mondo intero. Ed è quindi sulla base della mia esperienza che ho maturato la convinzione che per salvaguardare il diritto alla vita di tutti, sia necessario sradicare la radice del male che è proprio l’odio contro Israele. Ed è così che il diritto di Israele all’esistenza emerge come il fulcro della sacralità della vita di tutti, come il discrimine tra la civiltà e le barbarie. “Viva Israele” è quindi un inno alla vita di tutti. Sostenere e difendere il diritto di Israele all’esistenza coincide con il sostenere e difendere il diritto alla vita di tutti.

Cari amici vi confesso che sono molto preoccupato. La conflittualità accesa tra il presidente e il Congresso degli Stati Uniti proprio sul tema cruciale della guerra al terrorismo, la fragilità del governo israeliano dopo la guerra in Libano, in aggiunta all'isolamento in cui versa un papa coraggioso, Benedetto
XVI, che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza che viene perpetrata nell'islam nel nome di Allah, sta indebolendo il fronte di prima linea nella guerra comune contro il terrorismo e le barbarie, mentre sta consolidando il fronte dei nemici della comune civiltà della vita e della libertà. In questo contesto l'orientamento dell'amministrazione americana e del governo britannico, teso a favorire l'ascesa al potere dei Fratelli Musulmani sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, elevandoli a loro interlocutori privilegiati all'interno dell'Occidente stesso dove hanno conquistato il controllo di gran parte delle moschee, suona come una resa al nemico. Perché i Fratelli Musulmani condividono lo stesso obiettivo strategico dei terroristi di Al Qaeda, ovvero l'affermazione del Califfato islamico ovunque nel mondo, ma
utilizzano una tattica più astuta che contempla il rispetto formale delle regole della democrazia quando è funzionale alla conquista del potere. Non dobbiamo farci ingannare da questo apparente rispetto per le regole democratiche. Il loro fine ultimo è la sconfitta della democrazia.

Così facendo l’Occidente si sta scavando la fossa da solo. Se si consente la crescita nei paesi arabi e islamici di una identità forte, aggressiva e espansionistica, mentre all’interno dell’Occidente cresce un’identità debole a causa del fallimento dei modelli di convivenza, quali il multiculturalismo e l’assimilazionismo. L’Occidente, di fatto, sta favorendo il proprio giustiziere avviandosi al suicidio. Eppure proprio gli Stati Uniti e la Gran Bretagna dovrebbero sapere più di altri che anche il nazismo e il fascismo arrivarono al potere nel rispetto delle regole formali della democrazia. Settanta anni dopo sembra che ce lo siamo scordati. E sconcerta il fatto che oggi proprio gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, le due nazioni che promossero la guerra vittoriosa contro il nazismo e il fascismo, s'illudano di poter isolare e sconfiggere Bin Laden alleandosi con i nuovi nazisti e i nuovi fascisti islamici. Sarebbe il caso che Bush e Blair riascoltassero la descrizione fatta da Winston Churchill di chi immaginava di poter essere conciliante con Hitler: "La persona conciliante è uno che nutre il coccodrillo nella speranza che questo lo mangi per ultimo"... (continua sul suo Forum)

domenica 6 maggio 2007

IL FANTASMA DELL'ANTICRISTO DI SOLEVIEV E LA DIFESA DEI VALORI

In questo clima di aspre critiche nei confronti della Chiesa, accusata di intromissione in questioni di politica, sarà il caso cominciare a porci qualche domanda di ordine valoriale. Cerchiamo quindi di fare luce sulla questione tentando di andare al fondo dei fatti che di giorno in giorno stanno rendendo rovente il clima sociale di questo Paese. Al di là di alcune sterili e pretestuose polemiche che alcuni tentano di attizzare, emergono sempre più insistenti richieste di maggiori tutele e di vedere riaffermata la propria identità. E’ il mondo di coloro che sono nauseati dagli intrugli proposti dalla vulgata marxista, peraltro penetrata anche in certi settori del clero, (a partire dalla teologia della liberazione, alla fissa psicoanalitica, alla gnosi di un certo ecumenismo conciliare, fino all’esegesi storico-critica volta allo svuotamento del messaggio evangelico), nel chiaro tentativo di ricacciare in soffitta le migliori espressioni dell’animo umano; quella ricerca di equilibri che una millenaria civiltà ha costruito: fra l’arte e la scienza, fra il bello e l’utile. Tutti valori che, si creda o meno, promanano da una proposta presente solo ed unicamente nel messaggio evangelico.
Consapevole di essere nuovamente al centro di una fase delicata della nostra storia, anche per l'arrivo massiccio di persone di religione diversa dal cristianesimo, la Chiesa, conscia di attirarsi accuse di ingerenza nei fatti del mondo, ha accelerato le riflessioni teologiche e pastorali: d’altronde la sua presenza è sempre stata segno di contraddizione. Cosicché viene ad essere sottoposta al tiro concentrico dell’orrore islamista e del relativismo laicista che giorno dopo giorno, assume foschi contorni di un giacobinismo dal sapore vandeano. E’ per questo che decide di farsi parte nel dibattito sulle grandi questioni che tormentano questo inizio di secolo. Impossibile venire a capo di questioni esistenziali senza l’aiuto della Sua millenaria saggezza. Le basi ultraventennali del magistero di Papa Ratzinger stanno tutte nella famosa "lectio magistralis" pronunciate a Ratisbona. Quel discorso ci ripropone la riflessione sulle grandi questioni su cui si fonda il benessere ed il progresso civile e morale di una società: dalla libertà, alla famiglia - quale prima cellula della perpetuazione di una società –, dalla fede alla ragione, dai diritti ai doveri verso il prossimo, tutte protese a dare un senso alla nostra esistenza, dal vivere al morire.
Queste riflessioni, come accennavo, fanno da contraltare al relativismo valoriale che dilaga da almeno due secoli nel vecchio continente e nell’Occidente in generale, ripresentando alle coscienze di uomini civili gli eterni valori. Nel “Trattato” fondante dell’Europa Unita, l’insieme di radici alle quali i cittadini attingono la linfa vitale sono state estirpate da questioni cavillose e prive di fondamento. Eugenia Roccella nel suo “Contro il cristianesimo”, sostiene che questa azione rivela chiaramente l’esistenza di un attacco che, in nome dei diritti umani, mira ad eliminare quel cristianesimo che per primo ha difeso la piena dignità di ogni uomo. “Ridurre la famiglia a mera istituzione culturale rendendola una merce di scambio, imporre la secolarizzazione contro le tradizioni religiose, ignorare la discriminazione nei confronti dei fedeli cristiani ed ebrei, manipolare le campagne di controllo della natalità, sono tutte strategie adottate per imporre un neopaganesimo che in nome della libertà dell’uomo finisce per togliere dignità e valore all’uomo stesso”.
In sostanza si ha l’impressione che sull’Italia e sull’Europa in generale, si aggiri un fantasma che si propone di ricacciare la Chiesa nelle catacombe e vederla ridotta al silenzio. Quel “silenzio” che nel secolo scorso vide la Russia staliniana trucidare centinaia di migliaia di prelati e di religiosi. Nel silenzio collettivo, siamo arrivati finanche alle accuse di ingerenza sferrate dai fiancheggiatori filo islamico-radicali, che di frammistione tra fede e politica sono maestri! In un articolo apparso nel 2000 sul sito kelebekler l’autore si arroga il diritto di “denunciare” il Cardinale Biffi per aver inviato una raccomandazione al Governo dell’epoca intesa ad adottare maggiori controlli sugli immigrati e di far rispettare il giusto principio della reciprocità.
Strategia della tensione? Niente allatto, è volontà di svuotamento del messaggio evangelico. Ma la cosa che più turba è di essere in balia di approssimazioni, di superficialità e di reticenze da parte di quasi tutti i media, quando affrontano argomenti che trattano il valore dell’esistenza, lasciando un Paese in balia della confusione. Sui temi dell’evoluzionismo, come sui temi della manipolazione genetica, i mass-media trattano un cristianesimo a buon mercato, ideologizzandolo. Per i mestatori degli intrugli ogni occasione è buona per screditare la Chiesa.
Sul tema della difesa della vita è appena il caso citare l’ultima dell’ateo Umberto Veronesi il quale, per screditarla, si serve delle risoluzioni emanate dalla gerarchia ecclesiastica; al fine di giustificare l’assunto secondo cui “la fine dell’esistenza” coinciderebbe “anche per il feto con la fine dell’attività del cervello”, quando invece, per coerenza scientifica, avrebbe dovuto riferirsi ai riscontri obiettivi ottenuti dai suoi colleghi statunitensi che nelle ultime ricerche di laboratorio documentano la totale “inesistenza di una batteria sicura di test che ci possa garantire il momento del decadimento totale e irreversibile delle funzioni encefaliche”. (cfr. il commento di Stefano Lorenzetto su “Il Giornale” del 5 maggio 2007, il quale si domanda se il feto viene trattato come “essere umano o un mero materiale biologico”). Un’ulteriore conferma dell’odio della sinistra comunistarda verso il mondo cattolico che si prepara al “family day” o meglio, al “dies familiare”, è quella del suo novello referente sul palco di un concerto “concertato” del 1° maggio. Chi è questo Andrea Rivera? Dove l’hanno scoperto? Chiaramente in una “stalla”, capace di beare il popolo gaudente imbevuto di “formattazione" ideologica. Non è un personaggio. E' uno dei tanti saltimbanchi allevato sul palcoscenico dei media attraverso un’equivoca trasmissione televisiva. Così fu per Masaniello, così per tutti i capipopolo. Ma le parole sono pietre e dalle parole di carta alle pallottole il passo è breve. Basta un qualunque esaltato ad attizzare il fuoco delle armi. Come certi “resistenti” dell’ultima guerra che stuzzicavano il nemico tedesco per poi scappare sulle montagne, lasciando i paesani in balia della rappresaglia tedesca, così quel capopopolo del palcoscenico mediatico oggi si discolpa trincerandosi nel gioco. Come i cattivi maestri del ’68 dalle cattedre universitarie aizzavano gli studenti alle rivolte di piazza, così certi concetti avventati, evocando rancori sopiti, seminano odio. C’è sempre qualcuno che li raccoglie e li concretizza e, in nome degli “oppressi”, passa ai fatti.
Cosa nascondono questi inopinati attacchi se non una forma di cristianofobia che da almeno due secoli imperversa nelle pieghe della libertà del pensiero illuminista, oggi riesumata in maniera maldestra da certi sedicenti intellettuali che, talvolta, fortunatamente vengono smascherati? Gli uomini politici non capiscono la Chiesa: per loro tutto fa brodo, pur di raccattare voti. Purtroppo siamo sudditi in balia di una classe politica in pieno caos, priva di idee, incapace di dare risposte serie al Paese, accartocciata su se stessa, presa dal miraggio della comoda poltrona. Assistiamo ad una radicalizzazione dello scontro politico, per certi versi salutare. Questo scontro, che qualcuno vorrebbe paragonarlo a quello del 1948, fa il paio con la radicalizzazione (molto più soft) presente in tutt’ Europa. A farne le spese sono proprio quelle sinistre che democratiche lo sono solo nel nome: a partire dalla Francia della Segolène Royal, alla rovinosa debacle di Tony Blair. A mio avviso è il segnale che i popoli del vecchio continente stanno imparando la lezione: che i tecnocrati del potere ed i fautori del multiculturalismo devono fare le valige ed emigrare altrove. Per loro non c’è più spazio in questo tormentato Continente. Chiudiamo le porte anche alla Turchia “che da secoli non fa più parte della nostra civiltà” invocava l’altra sera Sarkozy.
Eppure qualcuno aveva già previsto questo decadimento; è Vladimir Soloviev, uno dei maggiori filosofi europei e russi il quale già a fine ’800 predisse l’invasione anticristica. Il Soloviev, che preconizzò la futura Unione Europa, leggendo i segni del tempo, accusava le nascenti filosofie relativistico-storicistiche nietzschiane, l’evoluzionismo darwiniano ed il torbido irrazionalismo romantico, di voler “rovesciare contro Cristo e il cristianesimo una valanga di accuse, perché la legge dell’amore del prossimo ostacolerebbe la naturale selezione, possibile solo senza l’ostacolo della morale cristiana che difende i deboli e gli animali a danno dell’ essere superiore che vuole invece affermarsi nella pienezza della sua volontà di potenza”. Soleviev in una famosa parabola, allegata a “I tre dialoghi” (edizioni Marietti, 1996), descrive l’Anticristo non come un malfattore, ma come un convinto spiritualista che crede nel bene e perfino in Dio, ma che non ama che sé stesso, un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte. Richiamandosi al futuro islamismo fondamentalista non sopportava pensare che il Cristo fosse risorto e vivo tra noi, cosi come mal sopportava la sua assoluta unicità. Soprattutto, da eccellente dissimulatore, “si dimostrerà un grande ecumenista", capace di dialogare "con parole piene di dolcezza, saggezza ed eloquenza”.
Sostanzialmente, leggendo il suo magistero profetico, la militanza di fede è ridotta ad azione umanitaria; il messaggio evangelico è identificato nel confronto irenico con tutte le filosofie e con tutte le religioni, e la Chiesa di Dio è scambiata per un’organizzazione di promozione sociale. Siamo sicuri ch’egli non abbia davvero previsto ciò che è effettivamente avvenuto, e che non sia proprio questa oggi l’insidia più pericolosa per la "comunità redenta dal sangue di Cristo”? si domanda ironicamente il cadinal Biffi. E’ un interrogativo inquietante che non dovrebbe essere eluso.

mercoledì 2 maggio 2007

francoazzurro-politicaeconomia: Colle Valdelsa un mostro contestato: testimonianza del comitato contro la costruenda MOSCHEA

francoazzurro-politicaeconomia: Colle Valdelsa un mostro contestato: testimonianza del comitato contro la costruenda MOSCHEA

Colle Valdelsa un mostro contestato: testimonianza del comitato contro la costruenda MOSCHEA

Sottopongo alla vostra attenzione la lettera che il Comitato di Colle Valdelsa (SI) (ove è in corso la costruzione du una tra le più grandi moschee del nostro Paese per la quale la cittadinanza è in rivolta), ha inviato all'incontro promosso dalla redazione di Iostoconoriana.it (FI). Eccola. Lascio a voi i commenti.

La lettera del comitato Abbadia di Colle Val d'Elsa
di Letizia Franceschi e Leonardo Fiore per ISCO
La Redazione Tuesday 01 May 2007


Carissimi,
abbiamo ricevuto con grande piacere il Vostro invito, ma siamo purtroppo costretti a dovervi rinunciare. Il ponte festivo ha permesso un po’ a tutti di approfittare del sole e del caldo quasi estivo per raggiungere le località di villeggiatura e pertanto ciò ci ha impedito di presenziare al Vostro incontro.
Tuttavia speriamo che sia per Voi cosa gradita ricevere queste nostre parole a sostegno del Vostro progetto che, sotto certi punti di vista, si avvicina ed ha in sé molti elementi in comune con la nostra battaglia che da oltre tre anni stiamo conducendo a Colle Val d’Elsa, contro la realizzazione di un nuovo centro islamico che ormai sta creando paura e disagi a chi vive il quartiere nel quale sta sorgendo l’edificio.
Come Voi ben conoscete la nostra battaglia nasce dalla profonda contrarietà verso la scelta del comune di aver destinato ben 3200 mq di parco pubblico alla comunità dei musulmani di Colle Val d’Elsa per la realizzazione di un nuovo centro culturale islamico, per soddisfare i bisogni di una mini comunità visto che, a fronte di poche decine di esponenti che vi si recano a pregare, si vede “regalare” un terreno per costruirne una nuova moschea di circa 1000 mq.
In questi ultimi mesi che hanno accompagnato la costruzione dell’edificio, abbiamo assistito a numerose e evidenti irregolarità nella sua struttura: ormai possiamo pacificamente dire che la nuova struttura altro non è che un abuso edilizio e continua ad esserlo, agli occhi di tutti i colligiani, ivi compresi i nostri amministratori.
Come si è avuto modo di leggere sui giornali, anche la magistratura è stata da noi adita al fine di chiarire una volta per tutte se in tutta la vicenda che ci riguarda siano stati commessi degli illeciti: siamo speranzosi, e non possiamo fare altrimenti, che le “magagne” verranno alla luce del sole.
Peraltro, oggi come non mai, ci rendiamo conto di come la questione “moschea” a Colle non abbia creato solo disagi a livello ambientale, ma quasi sicuramente ne creerà a livello sociale. La zona dove sta sorgendo non sarà in grado di accogliere le decine di centinaia di persone che si recheranno in moschea a pregare, i loro mezzi dalle auto ai pullman, per non parlare di tutti coloro che purtroppo vi si recheranno per cercare un posto dove dormire oppure risiedere temporaneamente.
Queste non sono favole, questa è realtà vera, quella che possiamo ahinoi trovare in molte altre città di Italia, da Torino a Modena oppure a Bologna.
Ma di tutto questo sembra che nessuno si stia preoccupando, né i nostri amministratori né tantomeno chi ci governa dall’alto, i quali peraltro hanno in cantiere una legge spaventosa che, se realmente dovesse entrare in vigore così come è stata progettata, consegnerebbe le chiavi del nostro paese a qualsiasi cittadino extracomunitario che voglia entrarvi, a prescindere che abbia in concreto un lavoro o meno.
Dunque è necessario andare avanti, con forza e democrazia, con rispetto e verità, con tenacia ed intelligenza, fiduciosi che oltre a noi ed a Voi tutti, vi siano anche altre persone che credano nella lealtà, nella correttezza e soprattutto nella partecipazione a 360° nella vita amministrativa e politica del proprio paese, cosa che a Colle Val d’Elsa ancora non ci è stata consentita.
Vi ringraziamo ancora e Vi auguriamo un buon lavoro.
Letizia Franceschi – Comitato Abbadia
Leonardo Fiore – Lista Civica