giovedì 29 gennaio 2009

VOGLIAMO I SOLDATI IN PIAZZA

ARMATI DI SOLI RADIOTELEFONI

Sicurezza.
L'argomento ha un suo interesse perché lo trovo un ottimo deterrente contro l'invasione di clandestini che scorazzano indisturbati sul nostro territorio terrorizzando le italiane e gli italiani con rapine, stupri, spaccio di droga e altri efferati reati. Su questo tema dobbiamo registrare la consueta miopia delle opposizioni che, servendosi dei loro lacchè mediatici (opinion leaders prezzolati), diffondono disinformazione, con buona pace anche di PF. Casini.

A suo tempo, fiutando i segni di questo scempio, ebbi a manifestare il mio vibrato dissenso a "La Stampa" di Torino che in prima pagina aveva offerto il "destro" a Lietta Tornabuoni, critico cinematografico senza lode e senza infamia, che spudoratamente si esercitava in una campagna denigratoria circa l'operato del corpo dei nostri militari.

Precedentemente mi ero documentato presso un conoscente dell'Istituo Farmaceuto Militare di Firenze per sapere quali inconvenienti avrebbero causato all’esercito utilizzare i soldati nel pattugliamento dei centri urbani. Un esponente del Farmaceutico mi svelò nei minimi particolari i compiti cui questi giovani sono adibiti nelle caserme. Ne venne fuori un quadro desolante ed avvilente: giovani, perennemente inoccupati e frequenti turbe depressive.

Il link dell'articolo della Tornabuoni è:
http://lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=5039&ID_sezione=&sezione

Questa la mia lettera aperta a La Stampa:
Settembre 25, 2008
Prego codesta redazione de “La Stampa” di girare il mio commento alla signora Lietta Tornabuoni redattrice dell’articolo dal titolo “Inutili i soldati in piazza”. Grazie.
Egregia signora Lietta Tornabuoni,
prima di seminare “fanfaluche”, di cui ella è maestra, vorrei sapere se sia mai vissuta, ancorché per breve tempo, nelle zone come quelle del casertano o dell’aversano.
Lei ha il potere di suscitare in me una vis polemica che da tempo mi ero proposto di abbandonare. Tuttavia ancora una volta mi sorprendo a risponderle nella speranza di una sua resipiscenza. Ebbene, perché nel suo sforzo polemico non si cimenta a fornire un’alternativa, piuttosto che inveire su chi opera per il bene di chi soffre la piaga dell’antica camorra?
Che c'entra l’esercito con attività di “investigazioni e di indagini”?
Lei sa, ma finge non sapere, evidentemente per catturare lettori sprovveduti, che la funzione demandata a questo corpo è quella di supporto e di mera deterrenza con il precipuo scopo di segnalare, agli organi competenti, persone sospette. Tuttavia convengo con lei quando denuncia l’ingente spesa statale che operazioni del genere comportano. Essa potrebbe essere evitata qualora il Governo decidesse di inviare su tutto il territorio nazionale soldati a contratto, vale a dire quelli assunti annualmente con bandi pubblici, che solitamente nelle caserme sono adibiti a fare gli “sciacquini” (attendenti) dei superiori e delle rispettive famiglie. Le faccio notare che attualmente sono migliaia e per il prossimo anno c’è già un bando che prevede l'assunzione per 12.000 unità, pagati a 850 euro al mese.

Se ci tiene a far bella figura nell’opinione pubblica, cominci a diffondere questa proposta e ricordi la brillante operazione “vespri siciliani” del luglio 1992 del governo dell’epoca (a seguito dell’assassinio del giudice Paolo Borsellino), peraltro acclamata dalla gente del posto. Non parli di cose che non conosce!

Per sua buona norma, la presenza dello Stato (quel contingente di 500 uomini che lei denigra), al momento, in soli pochi giorni, ha consentito una retata di 5 camorristi del clan dei casalesi in quel di Carinaro e ben 107, dico 107 delinquenti segnalati, ciò che governi passati fingevano di non conoscere.
Lei non ricorda, o forse ha rimosso, che i cittadini di Padova, soprattutto quelli che abitano vicino alla zona di via Anelli hanno appeso alle finestre striscioni di benvenuto ai militari che sono andati a presidiare e controllare il quartiere.


Un giornale locale quattro mesi prima aveva pubblicato con grande evidenza questo pezzo che riscosse grande interesse fra i lettori:
E-polis Il Firenze – 20 maggio 2008

LA PROPOSTA: SI AI SOLDATI ARMATI SOLO DI RADIOTELEFONINI
L’Esercito contro il degrado
di Francesco Pugliarello
Firenze
Ci si arrovella sul come affrontare il problema del degrado e della criminalità. Le ipotesi oscillano tra i pattugliamenti di cittadini volontari e l’impiego della forza pubblica. La prima ipotesi è da scartare perché sottopone i cittadini al ricatto della delinquenza comune; la seconda renderebbe l’Italia uno Stato di polizia. C’è una terza via che va nella direzione proposta dal ministro della difesa La Russa con l’impiego dell’esercito, la cui ipotesi è stata presa in considerazione dallo stato maggiore nella persona del generale Camporini: ”disponibile a mettere i miei uomini al servizio della patria”.
Perché non raccogliere questa disponibilità per proporre ai Prefetti locali di autorizzare l’utilizzo di giovani soldati armati di soli radiotelefoni collegati alle centrali delle forze dell’ordine? Questa soluzione riceverebbe il plauso del cittadino che negli anni novanta apprezzò i risultati dell’operazione “vespri siciliani”. Finalmente offrirebbe a questi giovani una vera gratificazione dal momento che, a detta loro, “si annoiano” nel fare gli attendenti ai loro superiori o le guardianie che servono solo all’autoreferenzialità del corpo. Il costo
dell’operazione sarebbe zero.

giovedì 22 gennaio 2009

BARAK OBAMA IL GRANDE RETORE

BARAK OBAMA, e uno dei GRANDi RETORi del nostro tempo

Vedere gioire il mondo per l’incoronazione di un Presidente USA, da moltissimi considerato il novello profeta, per il quale anch’io in certi momenti mi sono fatto coinvolgere dall’esultanza catapultandomi con l’immaginazione tra folla osannante, ripensando a freddo certe uscite pubbliche del Presidente mi sono sentito a disagio e, sentendomi un guastafeste, mi sono subito tirato in dietro. Da buon discendente di Machiavelli in mezzo a tanto vuoto ottimismo ho cercato di vederci chiaro e tra le parole del grande retore ho rimeditato cosa possa nascondersi dietro tanta enfasi obamiana. Buona parte è stato detto da quel “cuore di pietra” di Mario Giordano che in certo qual modo condivido.

A parte il lodevole sogno di Martin Luther King che questo personaggio vuol realizzare “abbattendo” il razzismo, c’è qualcosa che stride e culturalmente mi spaventa: è la scarsa o nulla considerazione che ha verso il diritto alla vita - troppo sicuro di sé, troppo misurato, troppo freddo per gente che ama la vita.
Nel 2007 il candidato Obama annunciò che se fosse stato eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, tra le prime mosse, avrebbe firmato il "Freedom of Chioce Act", vale a dire la massima libertà di aborto e avrebbe ratificato la legge sull’"Aborto a Nascita Parziale" o interruzione di gravidanza tardiva, giudicata reato con la presidenza Bush che Clinton, su pressione del fronte abortista americano, aveva avallato.
Il Freedom act consente a tutte le donne “residenti in qualsiasi Stato e ad ogni età, anche al di sotto dei 18 anni”, di “abortire in ogni momento della gravidanza”.
Se il primo caso (aborto in fase di avanzato stadio) è di per sé condannabile in quanto soppressione di una vita umana, il secondo, Aborto a nascita parziale, che è sostanzialmente la stessa cosa perché è praticato anche nell’ottavo o nono mese di gestazione, è esecrabile e disumano. Esso consiste in una tecnica in cui viene fatto girare il bambino fino a renderlo podolico, si provocano contrazioni espulsive e lo si estrae fino a che il corpo è completamente fuori, ma rimane nel ventre materno solo la testa. A questo punto si pratica un foro alla base del cranio, si inserisce una sorta di aspiratore e si aspira la materia cerebrale. Si fa così nascere un bambino morto.

Il principio, o se vogliamo, il fine non è quanto andava predicando il teorico della futura socialdemocrazia tedesca, lo zoo-etologo Ernst Heackel il quale nel XIX secolo, alla sua generazione di scienziati parlava esplicitamente di “liceità dell’eutanasia di bambini handicappati e invalidi”? (cfr.: Brass A. e Gemelli A, “L'origine dell'uomo e le falsificazioni di Haeckel”, Editrice Fiorentina, 1910). Principio riveduto e corretto dai guru dell’eugenetica e dell'utilitarismo contemporanei del calibro di Ronald Dworkin, James Watson e Francis Crick: se sei "imperfetto" vai a… farti benedire. Il primo, ne “Il dominio della vita” (Einaudi, 1993), sostiene che “l’uccisione razionale dei più deboli può essere un metodo per migliorare il valore specifico della specie umana”, i secondi sono quelli che nel 1953 descrissero per primi la struttura del codice genetico, noto con il termine Dna, vanno terrorizzando madri che nella parentele hanno un gay.
Sono queste le leggi che il profeta degli “ultimi” vuole riproporre? Se questo non è omicidio, rimane solo da sparare il bambino alla nascita!

Se questi sono i desideri di Obama in politica interna, mi bastano per inquadrare di quale cinismo è pervaso il personaggio. Dire che sia ipocrita è dire poco. Egli ha giurato sulla Bibbia... Forse questa volta Francesco Cossiga non si sbaglia quando afferma che "Obama imbroglia gli americani". Si fa passare per un ‘self made man’ di origini povere per poi scoprire che “è figlio di una ricca americana che si è presa lo sfizio con un nero che l’ha abbandonata”. Si crede povero, e lo fa credere al mondo, ed “è stato allevato culturalmente nei colleges di lusso americani”. E’ il prototipo del potente vero, un cinico vero, non crede in nulla.

Retorica a parte, “passata la festa gabbato lo santo”, dicono al mio paese. Si spera che non metta mano a questi torbidi desideri. Posizioni da valutare con occhio critico, considerata la grande responsabilità che ha. I TG nazionali ne hanno tessuto le magnificenze. “Perfetto in tutto, guardate come balla, è un ottimo ballerino” – ha ripetuto estasiata una conduttrice del TG5. Alcuni quotidiani profetizzano ironicamente: “ con Obama saremo tutti più felici…!”. Addirittura moltissimi non americani dichiarano che Obama è il loro Presidente e che vorrebbero vivere negli USA ed essere governati da un uomo così: chissà se sono quelli che fino a qualche anno fa avrebbero voluto vivere nell'Unionione Sovietica!

Purtroppo questa è la cultura oscurantista di cui si parla. Non possiamo ignorarla.

domenica 11 gennaio 2009

CHI È IZZEDIN ELZIR, l'imam di Firenze

Oltre ad essere membro del Consiglio degli stranieri, è Presidente dellaComunità Islamica di Firenze e Toscana. E’ una persona abbastanza elegante, dai modi spesso melliflui, molto attento ed acuto ed anche piccoso, capace di negare la realtà dei fatti come pochi, il prototipo del musulmano di fede islamica che nel suo comportamento incarna perfettamente il capo di una ummah politica.
Ma ascoltiamo direttamente dalla sua bocca chi dice di essere questo giovane imam della comunità musulmana fiorentina nella trasmissione in diretta su un canale toscano il giorno 8 gennaio 2009. Ci tiene a premettere che vive da 17 anni a Firenze e si sente integrato in questa città come un qualunque fiorentino.
E’ originario di Hebron una cittadina della Palestina (in Cisgiorania a c.30 km. da Gerusalemme). Si fregia di essere il cofondatore dell’UCOII. Attualmente è il supplente dell’imam di Colle Valdelsa (quello che secondo i giornali l’anno scorso è scappato col malloppo, senza lasciare traccia dopo aver venduto casa), che però Izzedin ribatte che “non è scappato, ma ha raggiunto la sua famiglia che vive in Israele perché ha bisogno di lui, ogni tanto ritorna… per controllare i lavori della moschea…”
A suo dire Elzir è amico di tutti, tutore delle leggi italiane, è in grado di emettere proclami di pace e si fregia che nel fondo adibito a sua moschea in Piazza dei Ciompi (al centro storico di Firenze) può entrare chiunque ad ascoltare le “prediche” in due lingue: quella coranica e quella italiana. Nessuno ancora però gli ha fatto notare come il suo “Fratello” Tariq Ramadan dice la stessa cosa, solo che la traduzione italiana di quel che esprime, secondo pochissimi esperti, (Daniel Pipes per esempio), è spesso difforme da quella arabo-coranica! Dal dibattito seguito in TV e da altri incontri, ho l’impressione che Izzedin soffre di autoreferenzialità indotta da una cittadinanza svogliata e ignara di quanto egli covi dentro. Il “Fratello” Izzedin potrebbe essere benissimo stato inviato a Firenze dalla “dawa islamica” per la sua grande capacità dissimulatoria. Sappiamo benissimo chi sono quelli dell’UCOII, come sappiamo anche di essere una filiazione dei Fratelli Musulmani, quelli discussi e contestati in ogni consesso europeo ed anche statunitense cui fa capo il nipote di Al Banna, fondatore di questa corrente salafita che sfida Israele quale avamposto di democrazia occidentale e ne vuole la distruzione. Se non ricordo male Arafat venne avvelenato all’indomani che accettò il riconoscimento di Isralele.
Maestri della dissimulazione appresa nei lunghi secoli di giogo sunnita, questi signori, ormai padroni di centinaia di moschee sul nostro territorio, coerenti con la loro identità che proviene dal Corano, adottano la ‘taqyya’, la dissimulazione della realtà appunto, perché per loro è l’unico tipo di integrazione possibile in Europa, cioè fingono di essere integrati per inserirsi a loro modo conservando nel loro cuore il fine ultimo elaborato dal loro maestro Al Qaradawii: la conquista delle coscienze occidentali, usando la nostra cultura democratica e liberale senza mai assimilarla. Secoli di storia ce ne danno la riprova: Poitiers e Lepanto docent. Ma oggi la scimitarra è stata sostituita dalla lingua per incantare i gonzi di turno che sono i flaccidi europei.
Conoscendo alquanto il personaggio e i suoi attaché, non mi stupirei un giorno vederlo a Palazzo Vecchio in funzioni di assessore alla cultura.
Ma vediamo quanta aria fritta e quanta sicumera esprime questo personaggio in uno stralcio di una recentissima intervista a Marzio Fatucchi sul Corrfiorentino.
Eppure lei fa parte dell'Ucoii, accusata di avere ‘‘zone grigie'', ai confini con l'estremismo.
«Se faccio parte dell'Ucoii, è perché è stata apprezzata la nostra linea moderata e di dialogo».
Lei, palestinese, ha detto che avrebbe votato per Hamas.
«C'era bisogno di cambiamento, in quelle liste c'erano esponenti di sinistra, ex di Al Fatah. Ho votato le persone. E Hamas ha vinto democraticamente le elezioni, ha il diritto di governare. In pace».
Hamas però ora incita agli attacchi suicidi.
«Siamo contro ogni terrorismo, quando torno a casa, a Hebron, parlo con quelli di Hamas dicendogli di fermare questi atti».
Un po' poco ascoltato.
«Ricordo quello che disse il premio Nobel e ex premier israeliano Rabin: se fossi palestinese, sarei con Hamas. Voi europei dovete capire che in Palestina c'è una situazione anormale, da cui nascono comportamenti anormali».
Ritorniamo sulla Moschea. Ma avete mai parlato di dove realizzarla?
«Solo qualche chiacchierata. Si parlava di Castello, di un'area vicino a Scandicci».
Il centrodestra dice: bene la Moschea, se viene concesso di fare chiese nei paesi arabi.
«Sono pronto a firmare appelli in questo senso: ma in quei paesi spesso manca la libertà in quanto tale, figuriamoci quella religiosa».
Moschea in periferia, come dice il vicesindaco Matulli?
«Non vogliamo un ghetto: vogliamo che i fiorentini possano entrare. Certo, in centro storico è impossibile; ma deve essere una zona raggiungibile. La Moschea deve essere un luogo di incontro, un centro culturale». Avete mai ricevuto minacce?
Sì, nel 2001: lettere anonime che promettevano violenze. Non l'abbiamo mai denunciate.
P.S.
Suppongo che provenivano dai suoi stessi correligionari stanchi del suo attendismo di maniera.

venerdì 9 gennaio 2009

UNA MOSCHEA A FIRENZE???

All’indomani del Convegno nazionale dell’UCOII, guarda caso tenuto nella città più rossa incallita d’Italia, appena il giovane imam Elzir Izzedin (col quale a suo tempo ebbi un pubblico batibecco) manifesta l’idea della costruzione di una vera moschea, si solleva la flebile voce dei contrari.

I primi sondaggi on line, promossi dal giornale della Curia “Toscana Oggi” danno la prevalenza ai favorevoli ad una costruzione, tra i quali il famoso medievalista Franco Cardini.

Il rischio è grande, lo è perché Elzir Ezzedin manifesta apertamente di essere uomo dell’UCOII ed anche perché il segretario provinciale fiorentino della Lega Nord Toscana, Marco Cordone, chiedeva proprio ieri 7 gennaio 2009 su Toscana TV che a decidere sulla realizzazione siano i fiorentini attraverso l'indizione di un referendum.

Il primo a sostenerne la costruzione, ti pareva, è il Deputato, Responsabile Relazioni Internazionali del Partito Democratico e candidato alle primarie del Pd a Sindaco di Firenze, l’ineffabile Lapo Pistelli.

(Di seguito il comunicato stampa, peraltro piuttosto blando, del PDL toscano).

Dopo la prima uscita al convegno nazionale dell´Ucoii il 27 a Firenze, le perplessità di Forza Italia–PdL di Firenze sono state espresse stamani nel corso di una conferenza stampa dal Senatore Paolo Amato, dagli Onorevoli Massimo Parisi (Coordinatore regionale FI Toscana) e Alessio Bonciani (Coordinatore Fi Città) e dal Vicepresidente del Consiglio regionale Angelo Pollina -(presente questa sera alle 21 dibattito su Tele 37-).
“La proposta, tra l’altro nuovamente avanzata dall’Ucoii, di costruire una nuova moschea in città non rappresenta, proprio oggi, una priorità dell’agenda politico – amministrativa fiorentina.
Fermo restando il diritto, per ogni confessione, ad avere un luogo di culto, è necessario inquadrare tale questione nella concretezza di una realtà sulla quale pesano i fatti accaduti nella moschea di Sorgane. È curioso anche capire (e lo chiediamo al Vicesindaco Matulli) in quale piano strutturale sarebbe possibile inserire la previsione di una moschea nel nostro territorio. A meno che Matulli non pensi di collocare la moschea, come lo stadio dei Della Valle, nel parco di Castello che tanto schifo faceva al Sindaco Domenici. Nel 2005 il Gruppo consiliare di Forza Italia in Palazzo Vecchio, attraverso una mozione, invitò il Sindaco a chiedere alla comunità islamica di condannare sempre e comunque il terrorismo; di collaborare maggiormente con le forse dell’ordine e con l’intelligence italiana; di contrastare decisamente, in ogni ambito, il fondamentalismo; di comunicare l’entità e la provenienza di finanziamenti necessari all’edificazione della nuova moschea e di assicurare la massima trasparenza circa la natura del centro culturale che promuove tale progetto, specificando a quali paesi islamici esso faccia riferimento. Oggi, quelle stesse ragioni sono alla base delle nostre perplessità. Se l’Amministrazione asseconderà le richieste dell’Ucoii crediamo opportuno un referendum per capire cosa ne pensano i fiorentini. Dopo tutto Firenze ha un Assessorato alla partecipazione. Pistelli si dice favorevole? “Possiamo capirlo – concludono gli azzurri – è un deputato della Marche e forse non conosce la realtà di Firenze. http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a8.12.29.14.26

http://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDCategoria=207&IDNotizia=5172

Questo il primo sondaggio promosso dalla Curia:
Sono favorevole 45.04%
Sono contrario 41.04%
Sono favorevole ma senza impiego di fondi pubblici 13.92%
Totale Voti 3728

UNA MOSCHEA A FIRENZE???



All’indomani del Convegno nazionale dell’UCOII, guarda caso tenuto nella città più rossa incallita d’Italia, appena il giovane imam Elzir Ezzedin (col quale a suo tempo ebbi un pubblico batibecco) manifesta l’idea della costruzione di una vera moschea, si solleva la flebile voce dei contrari.

I primi sondaggi on line, promossi dal giornale della Curia “Toscana Oggi” danno la prevalenza ai favorevoli ad una costruzione, tra i quali il famoso medievalista Franco Cardini.

Il rischio è grande, lo è perché Elzir Ezzedin manifesta apertamente di essere uomo dell’UCOII ed anche perché il segretario provinciale fiorentino della Lega Nord Toscana, Marco Cordone, chiedeva proprio ieri 7 gennaio 2009 su Toscana TV che a decidere sulla realizzazione siano i fiorentini attraverso l'indizione di un referendum.

Il primo a sostenerne la costruzione, ti pareva, è il Deputato, Responsabile Relazioni Internazionali del Partito Democratico e candidato alle primarie del Pd a Sindaco di Firenze, l’ineffabile Lapo Pistelli.

(Di seguito il comunicato stampa, peraltro piuttosto blando, del PDL toscano).

Dopo la prima uscita al convegno nazionale dell´Ucoii il 27 a Firenze, le perplessità di Forza Italia–PdL di Firenze sono state espresse stamani nel corso di una conferenza stampa dal Senatore Paolo Amato, dagli Onorevoli Massimo Parisi (Coordinatore regionale FI Toscana) e Alessio Bonciani (Coordinatore Fi Città) e dal Vicepresidente del Consiglio regionale Angelo Pollina -(presente questa sera alle 21 dibattito su Tele 37-).
“La proposta, tra l’altro nuovamente avanzata dall’Ucoii, di costruire una nuova moschea in città non rappresenta, proprio oggi, una priorità dell’agenda politico – amministrativa fiorentina.
Fermo restando il diritto, per ogni confessione, ad avere un luogo di culto, è necessario inquadrare tale questione nella concretezza di una realtà sulla quale pesano i fatti accaduti nella moschea di Sorgane. È curioso anche capire (e lo chiediamo al Vicesindaco Matulli) in quale piano strutturale sarebbe possibile inserire la previsione di una moschea nel nostro territorio. A meno che Matulli non pensi di collocare la moschea, come lo stadio dei Della Valle, nel parco di Castello che tanto schifo faceva al Sindaco Domenici. Nel 2005 il Gruppo consiliare di Forza Italia in Palazzo Vecchio, attraverso una mozione, invitò il Sindaco a chiedere alla comunità islamica di condannare sempre e comunque il terrorismo; di collaborare maggiormente con le forse dell’ordine e con l’intelligence italiana; di contrastare decisamente, in ogni ambito, il fondamentalismo; di comunicare l’entità e la provenienza di finanziamenti necessari all’edificazione della nuova moschea e di assicurare la massima trasparenza circa la natura del centro culturale che promuove tale progetto, specificando a quali paesi islamici esso faccia riferimento. Oggi, quelle stesse ragioni sono alla base delle nostre perplessità. Se l’Amministrazione asseconderà le richieste dell’Ucoii crediamo opportuno un referendum per capire cosa ne pensano i fiorentini. Dopo tutto Firenze ha un Assessorato alla partecipazione. Pistelli si dice favorevole? “Possiamo capirlo – concludono gli azzurri – è un deputato della Marche e forse non conosce la realtà di Firenze. http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=a8.12.29.14.26

http://www.toscanaoggi.it/notizia_3.php?IDCategoria=207&IDNotizia=5172

Questo il primo sondaggio promosso dalla Curia:
Sono favorevole 45.04%
Sono contrario 41.04%
Sono favorevole ma senza impiego di fondi pubblici 13.92%
Totale Voti 3728