mercoledì 9 luglio 2008

Quereliamo Marco Travaglio

Cari amici e cara amica Adriana che hai la pazienza di sopportare le nostre “elucubrazioni” vi lascio tranquilli per due mesi per prendermi anch’io una tregua da questa insopportabile calura. Ma senza esimermi dall'invitarvi a riflettere sul solito Travaglio che a piazza Navona non ha risparmiato strali per nessuno con le solite insinuazioni. Col suo fare da intellettuale impegnato che nessuno vale quanto lui, ha insultato pesantemente la sinistra piddina per cui nessuno di essi oserà, per ovvii motivi, querelarlo.
In piazza Navona questa sera, ha randellato a dritta e manca con un frasario forbito e documentato a senso unico di cui soltanto lui è capace per deliziare l’infantilismo girotondino.
Ma se costoro staranno zitti, irretiti dalla sua prosa, io non vi riesco.
Questa volta mi ribello e invito gli italiani che han votato questo governo a ribellarsi.
In un passaggio ha dato a tutti noi degli incapaci di capire un uomo che da “quindici anni cerca il potere unicamente per coprire le nefandezze perpetrate a danno di noi italiani”.
E “nessuno se ne è accorto”, tanto che un popolo bue ha persistito nel desiderio masochistico di autoflagellarsi.
Sostanzialmente ha dato degli incapaci di intendere e di volere alla maggioranza degli italiani, perché “turlupinati dalle sue televisioni”.
La solita tiritera nel tentativo di coinvolgere in una guerra civile una sinistra imbelle e rissosa. Non so se evitargli interesse o querelarlo, ma questo dovrebbe farlo quel 61% pro Berlusconi.
Certamente non me la sento di denunciarlo ma credo che lo si debba fare per rispetto della dignità di ciascuno di noi. Si vadano a riascoltare i vomiti di costui in un’orgia di dolcissime contumelie da tribuno degli imbelli. Ci vuole un bel coraggio ad ingoiare insulti di tal fatta. Io che non mi sento un incapace mi ribello.
Stessa lunghezza d’onda Flores D’Arcais e Di Pietro che hanno trasudato improperi in un'arlecchinata da saccenza demenziale.

Buone ferie a tutti,
Francesco

martedì 1 luglio 2008

Ennesimo caso di vergogna amministrativa a Firenze

“IL CALDO HA DATO ALLA TESTA AGLI AMMINISTRATORI DEL PD”

“Invece di dare risposte serie e concrete ai cittadini di Firenze in termini di sicurezza e decoro della propria città, l’Assessore Cioni ( il famoso sceriffo dei lavavetri) “assolda” un manipolo di senegalesi con la qualifica di “ausiliari di mediazione sociale”. Una vergogna ed una umiliazione per i tanti giovani della nostra città ancora senza lavoro e per i residenti del centro costretti a convivere con sporcizia, illegalità diffusa e paura continua”.

Angelo Pollina – consigliere regionale di Forza Italia del Popolo della Libertà – giudica incomprensibile e strampalata l’iniziativa “degli angeli neri”, che il Comune di Firenze ha istituito spendendo soldi pubblici a beneficio di non precisati “cittadini senegalesi che da tempo vivono a Firenze”.

“Il PD è allo sbando”, come affermano esponenti del calibro di Erasmo D’Angelis (presidente commissione tramvia della Regione) e Matteo Renzi, (presidente della Provincia) entrambi della Margherita, “non solo all’interno del partito, anche nelle istituzioni i suoi rappresentanti non sanno più cosa inventarsi per essere “originali” e conquistare le pagine delle cronache nazionali”.

Si vede – aggiunge Angelo Pollina, vice-presidente regionale PDL – che il caldo di questi giorni ha colpito anche chi amministra il Comune di Firenze. Non è infatti accettabile che il Comune trovi lavoro a dieci senegalesi, in maniera del tutto arbitraria, allo scopo di mediare e convincere i connazionali recidivi e ormai abituati a delinquere a pentirsi e tornare sulla retta via.

Siamo all’assurdo e alla presa di giro dei cittadini di Firenze che devono fare tesoro di questa, come di altre iniziative del Comune, per orientare meglio il loro voto in vista delle prossime elezioni amministrative del 2009”.



Difatti l’hanno conquistata: son capitati su molti siti web qualificandosi per la loro insipienza e stupidità di molti concittadini indignati… Così come l’hanno indegnamente conquistata i signori del CSM che intendevano arrogarsi il diritto di censurare di incostituzionalità il disegno di legge del Governo, diritto non proprio. Bene il saggio Presidente Napolitano a bacchettare quel covo di toghe rosse.

frazzurro



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