giovedì 31 maggio 2007

LA VERGGOGNA dell'ISLAM SHIITA ASSOCIATO A QUELLO SUNNITA NELL'UMILIARE E PERSEGUITARE LE COMUNITA' CRISTIANE

Riporto qui di seguito un "dispaccio" di AsiaNews del 30 maggio 2007, nel quale si porta a conoscenza un'operazione voluta da Muktad al-Sadr che impone anche per le donne cristiane di portare il velo. UNA FORMA DI ASSIMILAZIONE FORZATA O COS'ALTRO??

Una provocazione per ora censurata del governo Russo. Quali misure prenderà il governo dell'Unione Europea, dopo che ha preteso la scarcerare l'Imam di Vicenza?

""Nella capitale circola una lettera a firma della milizia di al-Sadr, in cui si avverte dell’istituzione di comitati speciali per vigilare il comportamento islamico. La Russia garantisce “pressioni” su autorità irachene e partner internazionali per il rispetto dei cristiani. Oggi pomeriggio manifestazione della diaspora irachena a Stoccolma"".


"" Baghdad (AsiaNews) – “Formazioni estremiste sunnite e sciite in Iraq sono in lotta su tutto, ma su un aspetto sembrano concordare: la persecuzione dei cristiani”. Così raccontano alcuni fedeli da Baghdad. Nella capitale circola una lettera, che intima alle donne cristiane di indossare il velo pena la segregazione domestica. La firma è dell’Esercito del Mahdi, la milizia di Moqtada al-Sadr, l'imam radicale sciita iracheno, che gli Usa considerano la più grande minaccia alla sicurezza del Paese. Finora era stato il gruppo sunnita dello “Stato islamico dell’Iraq” a siglare le azioni più violente contro la comunità cristiana: dall’imposizione della jizya - la tassa di “compensazione” chiesta dal Corano ai sudditi non-musulmani - agli espropri di case e possedimenti, alle conversioni forzate all’islam"".

Dopo i radicali sunniti anche gli sciiti iniziano a perseguitare la comunità cristiana.
E poi ci vengono a dire che sono in contrapposizione! Sicuramente, ma quando l'obiettivo è quello di sottometterci sono entrambi islamisti e ci odiano...
Quando si parla di "dhimmitudine"... ecco un esempio lampante, l'imposizione che potrebbero pretendere da noi qualora ci "assediassero".

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