martedì 29 aprile 2014

L’ASSISTENZA SESSUALE PER I DISABILI ANCHE IN ITALIA

Presentato il DDL n.1442 in Senato Perché privare i nostri amici disabili del piacere di vivere un’esistenza appagante anche sotto il profilo dell’espressione delle proprie emozioni sessuali? Come chiunque al mondo, essi hanno il diritto di poter compiere scelte informate e responsabili riguardo alla propria salute sessuale. E’ oramai noto che il pieno sviluppo della persona passa principalmente da scambi di "amorosi sensi" in piena autonomia capaci di sviluppare maggiore conoscenza di sé nel raggiungimento di un armonico equilibrio psicofisico. Nei disabili mentali in particolare, la difficoltà di vivere la sfera dell’intimità relazionale e affettiva (soggetti che peraltro manifestano una grande propensione alla affettività, spesso disturbata da fattori endogeni ed esterni) alimenta tristezza e perdita di autostima. Per tale ragione essi vanno maggiormente sostenuti attraverso interventi di assistenza all’emotività, e alla corporeità, fonti di benessere. Per raggiungere il tanto sospirato benessere nel disabile, in alcuni Paesi europei già da tempo esiste una figura chiamata assistente sessuale. Ma mentre all’estero è sufficiente un attestato rilasciato in seguito a un corso di formazione per poter intraprendere la professione, in Italia è necessario un riconoscimento istituzionale che la introduca formalmente perché sia distinto dalla prostituzione. Si tratta di volontari e volontarie professionalmente preparati che hanno seguito corsi di medicina, di psicologia, di igiene idonei a far conoscere o riscoprire il valore della propria e dell’altrui corporeità senza tralasciare il superamento di pregiudizi e barriere culturali. Attività che non va confusa con la prostituzione (maschile e femminile) perché regolamentata da un codice etico e un percorso formativo finalizzato all’inserimento in un elenco degli assistenti o, per certi handicap fisici, dei facilitatori sessuali. Vorrei sommessamente aggiungere che per la funzione terapeutica che questi professionisti svolgono, si attaglierebbe bene anche a quegli adolescenti che per connaturata timidezza o per difficoltà nei rapporti familiari possono presentare delle difficoltà relazionali con l’altro sesso. Giorno 24 aprile c.a. finalmente è approdato a Palazzo Madama, e sottoscritto da senatori bipartisan, un disegno di legge “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità” per introdurre anche in Italia la figura professionale dell’assistente sessuale. Recita tra l’alto il testo del provvedimento, “…inteso a indirizzare al meglio le proprie energie interne, spesso scaricate in modo disfunzionale in sentimenti di rabbia e aggressività”. Il testo è stato elaborato e presentato dal “Comitato nazionale promotore dell’Assistenza Sessuale per Disabili” con sede a Bologna il cui portavoce è Max Ulivieri (DDL N. 1442). Francesco Pugliarello (autore di “La mia vita con Fabio” e socio del Comitato Promotore dell'Assistenza Sessuale per Disabili).