domenica 20 maggio 2007

Reagire per Non Soccombere - (In memoria di Oriana)

Di ADRIANA BOLCHINI GAIGHER (Presidente di O.D.D.I.I)
dal sito : lisistrata.com

Questo è un intervento che tratta argomenti che molti di voi già conoscono, ma io mi rivolgo soprattutto a chi fra voi non ha notizie così dettagliate come coloro che hanno fatto del web una finestra aperta sul mondo. Di conseguenza desidero affrontare dal mio punto di vista, che si attiene ai fatti, quello che sta accadendo oggi nel mondo in conseguenza a cambiamenti sociali già in atto da tempo, ma di cui si è preso coscienza soltanto nell’ultimo decennio e questo lo dobbiamo a una voce che urlava disperata nel deserto: quella di Oriana Fallaci e che cercava di attirare l’attenzione sull’avanzata islamica e sulla sete di conquista che sarebbe avvenuta anche nel mondo occidentale.

In Egitto nel 1928 Hassan al-Banna fonda i “Fratelli musulmani” e successivamente, nel 1941 Abul Ala Maududi, nel subcontinente indiano, fonda la Jamaat a-t-i Islami.
Questi movimenti all’inizio sembrano finalizzati a salvare l’islam dalla subalternità che aveva con l’Occidente, e assumono un ruolo guida di apparente progressismo, di modernizzazione, pur con forti componenti conservatrici. Il principio è l’idea di ritornare alla shari'a, (la legge islamica) e all'unità politico-religiosa del mondo musulmano nel Califfato, che viene a concretizzarsi con un progetto di espansione internazionale dell'islam, nessuna parte del mondo esclusa.

Tutte le azioni umane, soprattutto quelle che pretendono di imporre i propri diktat, si fondano su due principi strettamente legati fra loro:
Il primo, è la creazione di un pretesto che possa giustificare le azioni che dovranno essere messe in pratica per il raggiungimento del proprio scopo, in modo da poter far accettare dagli altri anche le azioni più orribili;
il secondo, è la rimozione della coscienza sociale e di quei sentimenti come la pietà che possono produrre senso di colpa, perché in presenza di esso non si potrebbero raggiungere le finalità, che vengono messe al di sopra di ogni legge umana, partendo dal concetto che “il fine giustifica i mezzi”.

Il pretesto o catalizzatore della strategia di conquista, utile a giustificare le azioni che vengono portate a compimento nel nome di una pretestuosa ingiustizia, è stato individuato in una piccolissima porzione mediorientale, che come tutte le parti del mondo interessate dal secondo conflitto mondiale, ha subito cambiamenti e spostamenti di popolazioni e confini, nonché di guerre di aggressione e di difesa. Questa piccola porzione, che serve come scusa per poter attaccare impunemente il mondo occidentale è Israele.

La rimozione della coscienza e della colpa, è il mezzo usato sia dal comunismo che nazismo e tutti abbiamo potuto constatare la scia di morte che hanno lasciato al loro passaggio. E’ vero che entrambi sono falliti, ma hanno rappresentato un ideale, potenzialmente realizzabile. I movimenti islamici di conquista riconoscendo il fallimento di queste due strategie politiche hanno potuto correggere gli errori immettendo soltanto in questi ultimi anni, un elemento in più, che non richiede ne conoscenza ne scienza, ma si basa su una fede cieca e acritica, costituita da dogmi che non ammettono replica, poiché pretendono di essere indiscutibili.

I primi attentati terroristici con particolare accanimento in Europa, sono stati perpetrati con somma nefandezza e giustificati con il pretesto e la colpevolizzazione di Israele, ma non sono rimasti circoscritti al Medioriente, l’espansione è andata ben oltre l’Europa, ha raggiunto il sud America, l’Asia, l’ Africa, anzi proprio in questi due continenti s’infiammarono e proseguono vere e proprie guerre messe in atto con una furbissima strategia che vede prima gettati nel caos i paesi interessati al conflitto, per poi pacificare le aree ma sempre attraverso l’islamizzazione, facendole diventare di fatto province arabe o iraniane.

Sì, arabe e iraniane, perché nel frattempo nell’islam si è aperto uno scontro, uno scisma che vede contrapposti due diversi modi di intendere la religione, anche se entrambi fondamentalisti e integralisti, seguono dottrine in conflitto nate da un tradimento interno all’islam. In comune le due maggiori dottrine islamiche hanno il desiderio di ritagliarsi influenza sociale, politica ed economica, partendo dal Medioriente, culla delle grandi religioni islamiche.

In mezzo a questi conflitti, purtroppo noi ci abbiamo messo del nostro. La dipendenza dall’energia rappresentata dal petrolio, ci ha reso schiavi di rapporti sociali ed economici ai quali non possiamo e non sappiamo rinunciare, scegliendo di stare dalla parte dell’islam contro Israele. Forse siamo caduti in questo tranello a causa di una politica poco lungimirante, nella sciocca speranza che il tempo avrebbe aggiustato da sé le cose, ma il tempo ci ha dato torto, le cose sono peggiorate e di molto.

Un errore che abbiamo fatto e continuiamo a fare è che non applichiamo nei confronti di chi professa la fede islamica lo stesso comportamento che applichiamo con tutto il resto del mondo. Noi ci rivolgiamo a un francese, un inglese, un cinese per la sua nazionalità e ci relazioniamo con le sue autorità politiche, mentre in presenza di cittadini provenienti da paesi in cui la religione è l’islam come Egitto, Siria, Iran, Palestina, Sudan, Afghanistan, Algeria, Marocco, ecc…. ci relazioniamo ad essi come se facessero parte di un’entità statuale sopranazionale, dimenticando la sua reale nazionalità e i riferimenti politici che dovremmo avere con essa. Trattiamo con gli islamici come se ci trovassimo di fronte a una realtà che è ideologica, ma non reale e noi stiamo dando ad essa la possibilità di diventare reale, aggiungendo la nostra dipendenza da essa. Questa realtà ideologica è la umma.

Ce lo siamo lasciati imporre e forse ce lo siamo imposti da soli, senza battere ciglio, come se fosse la cosa più normale del mondo, questo è un fatto molto pericoloso perché da per scontato che esiste la umma cioè la comunità o la famiglia islamica mondiale sovranazionale.
(Con questo termine, nel mondo islamico, si designa la comunità originaria ed universalistica dei credenti, la matria, un concetto molto più vasto della patria. Per poter pervenire a questa grande unità, occorre una "rivoluzione continua", una lotta senza tregua e senza quartiere, contro ogni idolatria. La Umma è una democrazia sacra, dove ogni uomo è suddito e principe, fedele e sacerdote.)

Eppure sappiamo tutti che l’islam è fatto da diverse dottrine religiose, spesso in conflitto fra loro e che le due più grandi: sunniti e sciiti, come già detto stanno vivendo un grande scisma, sono in contrapposizione per spartirsi il dominio sulla umma e sul resto del mondo che vogliono conquistare.

Sappiamo purtroppo anche che i sunniti hanno rivisitato il corano in chiave salafita, e in base a questo concetto, hanno di fatto preparato le generazioni di terroristi, sovvenzionati dalla famiglia regnante dei Saud, con cui è imparentato Osama Bin Laden e il medico egiziano Ayman-al-Zawahri, ma come già detto, prima di far emergere il terrorismo a livello mondiale, era stato preparato il terreno utilizzando Israele e la Palestina, impedendo di fatto la nascita di uno stato Palestinese, per poter dare la colpa ovviamente gli israeliani se questo non avveniva.
E’ soprattutto in nome della rivendicazione della presunta sovranità territoriale, religiosa, etnica violata dal mondo occidentale, che Israele viene indicato come nemico assoluto, come satana.
(Il terrorismo islamico ha per causa l’islamismo, cioè una certa lettura del Corano e della Sunnah, che si è diffusa nelle scuole coraniche e nelle più famose università islamiche, come quella di Al-Azhar del Cairo. Il terrorismo islamico – specie nel mondo sunnita - ha per causa il Salafismo, cioè un attaccamento cieco alla tradizione degli Anziani, infatti, i salatiti, si richiamano alla Salafiyya, il ritorno alla purezza delle origini dell'Islam.
Il termine salafita (o salafista) deriva dalla parola araba 'salaf', letteralmente 'antenato'. Il primo a propugnare la 'Salafiyya' fu il riformatore religioso egiziano Muhammad Abduh (1849-1905), seguito poi dal discepolo e collaboratore siriano Rashid Rida (1865-1935). Abduh e Rida sostenevano, in sostanza, che occorreva eliminare dalla tradizione musulmana tutti quegli elementi estranei che con il tempo ne avevano alterato la purezza originaria, per ridarle nuovo impulso e credibilità di fronte alle sfide del mondo moderno.)
Sul versante contrapposto, lo sciita Khomeini ha avviato una rivoluzione ideologica-religiosa, inventando gli shaid,(1979) cioè i martiri bambini e per primo nella storia di questa guerra (islam contro il resto del mondo) ha usato due camion bomba, che sono stati fatti esplodere contro le guarnigioni americane e francesi, che avevano il compito di tenere sotto controllo la guerra in Libano e impedire l’allargamento del conflitto, provocando centinaia di morti e la ritirata delle forze di pace, comprese quelle italiane.
(Mentre il mondo proteggeva il PLO che si ritirava dal Libano nel 1983 con Israele alle calcagna, un'altra più volatile e religiosamente idealistica organizzazione nasceva: Hezbollah, “il partito di Dio”, fondato dall’Ayatollah Khomeini e finanziato dall’Iran. Fu Hezbollah a far saltare le caserme dei Marine Americani in Libano nell’Ottobre del 1983, uccidendo 241 Americani e 67 Paracadusti Francesi. Il Presidente Reagan ordinò alla Forza Multilaterale Americana di ritirarsi e chiuse il libro sul massacro dei Marine e del coinvolgimento USA in Libano nel Febbraio del 1984.)

Ecco un messaggio ai musulmani nel mondo da parte di Khomeini subito dopo aver terminato la rivoluzione e ottenuto il suo insediamento in Iran:
Imam Khomeini e Qud (Gerusalemme) 1979
""In Nome di Dio Clemente e Misericordioso
Per anni ho ammonito tutti i Musulmani contro la minaccia degli usurpatori israeliani, che hanno recentemente intensificato i loro selvaggi attacchi contro i nostri fratelli e sorelle palestinesi. Decisa a distruggere i combattenti per la libertà della Palestina, Israele sta bombardando senza posa le loro case e i loro rifugi nel sud del Libano.
Io mi rivolgo ai Musulmani del mondo, nonché ai governi dei paesi musulmani perché uniscano le loro forze contro Israele e i suoi sostenitori al fine di tagliare le mani degli aggressori e degli usurpatori della Palestina.
Invito tutti i Musulmani di tutto il mondo, durante questo profetico periodo che potrebbe anche divenire un fattore per creare il futuro del popolo palestinese, a dichiarare l'ultimo venerdì del sacro mese di Ramadan "giorno di Quds (Gerusalemme)". I Musulmani dovrebbero dedicare questo giorno a proclamare il loro appoggio internazionale ai legittimi diritti del popolo musulmano palestinese.
Io prego l'Onnipotente Allah per la vittoria dei Musulmani sul popolo di Kufr (rinnegatori della verità e della giustizia). La pace, la benedizione e la misericordia di Allah siano su tutti voi.

Ruhollah Musavi Khomeyni - agosto 1979

Entrambe le strategie e gli insegnamenti terroristici sono stati esportati in tutto il mondo. Al pari di quella dei sunniti che hanno campi di addestramento terroristi in tutto il mondo, oggi in Iran esistono scuole per shaid e kamikaze, i cui allievi sono reperiti addirittura con pubblicità sui giornali, e l’indottrinamento che subiscono fin da fanciulli con i cartoni animati usati pedagogicamente già dalla scuola materna, e sono ormai decine di migliaia i kamikaze già pronti a seminare morte e dolore nel mondo. Tutto questo prosegue anche in occidente, attraverso immigrazioni massicce finanziate sempre dai dollari del petrolio, questi in Europa confluiscono nelle moschee gestite da imam fanatici, che ricevono o raccolgono finanziamenti per il jiad (la guerra santa,) non intesa come impegno così come ce la vogliono far passare, ma intesa come guerra totale di conquista contro il mondo libero.

Purtroppo sia in Italia che nel resto del mondo esistono quelle che possiamo definire “le quinte colonne” i traditori del loro mondo, i fiancheggiatori degli islamisti fanatici e stragisti.
Noi tutti sappiamo che sono i figli del comunismo peggiore, coloro che pensavano e pretendevano di livellare tutto il mondo sull’ideologia marxista-stalinista e che dopo aver prodotto fame e miseria, lasciato sul terreno centinaia di milioni di morti, vittime incolpevoli della follia comunista, hanno lasciato dietro di sé le rovine del loro fallimento, a cui però non si rassegnano e hanno indirizzato il loro odio contro le democrazie dei propri paesi. Ma l’odio più feroce lo riservano a due democrazie compiute e funzionanti: Stati Uniti e Israele.
(Esistono anche gruppi minori, di quinte colonne, sono i residuali del nazismo, ed esistono un po’ d’appertutto e vanno sotto le più svariate sigle, ci sono anche negli Stati Uniti: il Klu Klux Klan ne è una emanazione, ma non rappresentano un vero pericolo, anche se sul piano personale sono pericolosi.)

Per questo e per il nostro futuro, per le nostre coscienze risvegliate dalla chiara e tonante voce di Oriana Fallaci, noi dobbiamo proseguire la sua opera di divulgazione e comunicare a più persone possibili questa tragica realtà, che viene volutamente ignorata dai nostri governi, anche se nel farlo veniamo accusati di essere islamofobici e razzisti, ma noi sappiamo che i veri razzisti sono coloro che pretendono di possedere la verità e la vogliono imporre a tutti appiattendoci sotto una dittatura fanatica e illiberale che non consente la libera iniziativa e punisce con torture barbariche e con la morte chi non si assoggetta al credo totalitario, inventato da un personaggio che forse è stato un profeta, ma che di fatto e nella realtà è stato un assassino conquistatore alle cui gesta i fanatici odierni si ispirano.

Non dimentichiamo cosa è successo per alcune innocue vignette e per un semplice discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona. Parlava di fede e ragione. Per denunciare il pericolo che quest’ultima sia tentata di smarcarsi dalla prima, relegando la dimensione spirituale nell’ambito delle sottoculture. La lezione è soprattutto per l’Occidente. Ma Benedetto XVI voleva mettere in guardia anche dal pericolo di una religione incapace di coniugarsi con la razionalità, fino a dimenticare i diritti fondamentali della libertà e del rispetto della vita ed ecco puntuale la risposta islamica, come per le vignette: manifestazioni di piazza, chiese bruciate, ambasciate assaltate e numerosi cristiani mandati a miglior vita.
Non dimentichiamo nemmeno i cristiani perseguitati e sgozzati, fatti a pezzi, in troppe parti del mondo islamico nel più assordante silenzio.

Non possiamo permetterci di continuare a comprendere e giustificare questi comportamenti barbari, ai quali i governi dei paesi islamici che vengono definiti “moderati” non hanno mai dato una vera risposta, ma hanno preteso delle scuse che non sarebbero mai dovuto essere date.
E allora non ci resta altro da fare: tocca a noi difendere diritto e libertà, tocca a noi risvegliare le coscienze, proprio come ha fatto Oriana Fallaci, noi continueremo sul solco da lei tracciato.


CONCLUSIONE E’ probabile che quella che l’islam sta conducendo si riveli ben presto come una guerra già persa da parte nostra, per questi pochi e semplici motivi:
1) non esiste un fulcro vero e proprio, una nazione precisa che abbia dichiarato apertamente la guerra, esistono moltissimi focolai, che vanno dall’oriente estremo all’occidente, dal nord del pianeta al sud. Per citare alcuni paesi: Arabia Saudita, Egitto, Siria, Iran, Pakistan, Afghanistan, Uzbekistan, Sudan, Somalia, parte del sudest asiatico e ramificazioni (cellule) dentro il cuore delle nazioni occidentali, nessuna esclusa.
2) la mentalità dei combattenti è forgiata attraverso il lavaggio del cervello, con la cancellazione dell’istinto di sopravvivenza, e l’esaltazione del martirio suicida per un’ipotetica vita migliore.
3) Il pretesto per giustificare a se stessi e al mondo intero le proprie azioni, anche le più orribili e disumane è stato preparato per moltissimi anni e gran parte del mondo se lo è bevuto.
4) non meno importante dei primi tre, la consapevolezza di poter usare le nostre leggi contro di noi. Non a caso il ritornello è questo: “con la vostra democrazia andremo al potere, con la sharjia vi sottometteremo”
5) è già pronto il terreno della conquista, infatti i predicatori stanno divulgando non solo le loro prediche contro gli atei e gli ebrei, ma anche contro i cristiani che ormai vengono parificati ai pagani, perché non adorerebbero il dio unico, ma gli dei (la trinità) e dato che questopoliteismo è considerato blasfemo, noi agli occhi di chi si sottomette a questo islam. noi meritiamo di essere assassinati come gli apostati e gli atei, siamo considerati come gli eretici e come tali meritiamo la morte.
6) Tutto quanto concorre a far credere che sia una guerra religiosa, condotta in nome di dio, ma è falso, poiché abbiamo in comune lo stesso dio descritto nella bibbia, in realtà si tratta si un’apparente guerra religiosa che usa strumentalmente i dettati coranici rimaneggiati e reinterpretati, seguendo l’esempio che Maometto aveva abilmente messo in pratica nella sua “guerra santa” contro tutti coloro infedeli, cioè erano infedeli a lui e non favorevoli alla sua causa.
7) Siamo di fronte a prestidigitazione ideologica, per portare a termine la fame di conquista, di potere, di assoggettazione di terre e popoli da parte di una numerosa schiera di integralisti assassini.

SI TRATTA DI POTERE E BASTA NULL’ALTRO CHE POTERE AD OGNI COSTO E PREZZO, IL SANGUE CHE SCORRERA’ SARA’ A FIUMI.
Adriana Bolchini Gaigher
Direttore responsabile Lisistrata
Presidente nazionale O.D.D.I.I.

Firenze, 29 aprile 2007


NOTE: solo alcune delle tragiche realtà attuali della cristianità nel mondo islamico:
l’occupazione della città di Damour e il massacro della sua comunità cristiana ad opera delle squadracce di Arafat ha avviato la persecuzione dei cristiani in Libano, ove sono stati quasi del tutto cancellati i cristiani.
E il genocidio degli Armeni e dei loro simboli, chiese comprese, (che sta continuando tutt'ora per la cancellazione delle vestigia e della cultura cristiana)
E le comunità cristiane in Indonesia, non è lontano il ricordo di Timor Est?
E le comunità cristiane e animiste in Africa, basta citare alcuni stati: Nigeria, Kenia, Tanzania, Uganda, Somalia, Corno d'Africa, Sudan, Ciad, ecc.
In Kosovo dove sono state bruciate più di 200 chiese cristiane, dalla fine della guerra di liberazione a cui noi abbiamo dato il nostro contributo. La popolazione cristiana è prigioniera, fatta oggetto di omicidi mirati, monaci e sacerdoti in particolare non possono uscire per strada o rischiano di essere assassinati, mentre l'Arabia invia denaro e fa costruire moschee.
E tutt'ora in Indonesia, e in Pakistan, in Palestina, in India nelle zone del Kashmir.
In Egitto le chiese cristiane copte assaltate, le giovani cristiane rapite e obbligate a matrimoni forzati con musulmani, il tentativo di assassinare il pope, suore e preti aggrediti, feriti e assassinati.

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