sabato 26 maggio 2007

OMOSESSUALI, MISOGENI INCONSAPEVOLI...?

Nessuno fino alla scorsa settimana aveva osato oltraggiare per motivi politici l’immagine della Madonna come quella venerata dai bolognesi, anche in momenti molto caldi della vita cittadina. Non potevano che essere i soliti fiancheggiatori degli estremisti con l’ennesima dimostrazione di stupidità.

Come ogni notizia anche questa meriterebbe un approfondimento che puntualmente, a distanza di una settimana, non vi è stato.

Richiamare l’attenzione sulla loro condizione di omosessuali, sdraiandosi sul sagrato di una cattedrale che una volta l’anno da secoli accoglie un’icona molto cara ai bolognesi, proveniente dal santuario sulla collina a Guardia della città, per costoro ha rappresentato un’offesa grande.

L’immagine della Madonna di San Luca rappresenta per questa comunità E NON SOLO PER LORO, uno status identitario. Perciò l'azione dimostrativa, oltre che un affronto alla pietà popolare, stigmatizzata dal Sindaco Cofferati e dal vescovo Biffi, è un’operazione stupida e senza senso.

I detrattori vedono la Madonna “un’entità astratta creata negli ultimi anni 2000 dai fedeli”. Data la loro ignoranza che li spinge alla trasgressione da osare su tutto e su chiunque, sarà il caso rinfrescare la memoria sui comuni principi identitari del nostro Paese e non solo.

La venerazione per la Madre di Dio alla quale furono intitolate le grandi cattedrali gotiche non nasce "negli ultimi anni 2000 ", ma si perde nella notte dei tempi.
Un culto importato dai bizantini, chiamato Theothocos e radicatosi nel cuore dell’Europa poco prima del fatidico anno mille, precisamente a nord-est della Francia poi diffusosi su tutto il Continente con opere d‘arte di grande valore: manifestazioni di nobiltà d’animo e di equilibrio che il mondo ci invidia.
Questa adorazione è l’espressione di una pietà popolare che si ravviava nelle fasi storiche più difficili alla quale l’intelligenza collettiva si affida per scongiurare la prospettiva di imminenti sciagure.
E’ l’immagine dell’amore incondizionato che una madre ha per il figlio: sempre pronta a proteggerlo, a scusarlo, ad assolverlo.

La lunga premessa, ci serve per definire l’importanza che la Vergine riveste nell’immaginario collettivo del nostro Paese messo in discussione, nei suoi valori fondanti, dalle atrocità disumane che provengono dai fondamentalismi, primo fra tutti l’Islam con la sua forte carica misogina.
Ebbene, nella visione teologico-culturale dei Paesi del bacino Mediterraneo il culto mariano è il presupposto del ruolo femminile la cui presenza richiama la maternità divina: madre premurosa e discreta che segue i propri figli nelle avversità.

Giuseppe ed il figlio Gesù non la chiamano Maria, ma Donna, Madre. Maria chiama Gesù, Figlio: dualismo inscindibile, per i cattolici e per molti laici. Si può credere o meno, resta il fatto che il termine “matrimonio” ovvero famiglia deriva dalla voce “ Mater”.

Donna nel senso di nuova Eva, madre di tutti i viventi. L’essenza di Maria è “DONNA" dunque, quel ruolo che l’islam vorrebbe oscurare anche da noi e relegare ad essere inferiore.
Un ruolo che nella storia del mondo è stato sempre al centro di continue attenzioni ed anche di numerose interpretazioni.

Delle culture orientali, quelle persiane e assiro-babilonesi, sono le uniche ad inserila a pieno titolo nella società tanto da determinare il sistema matriarcale. Per la prima volta è la Bibbia ad affiancarla all’uomo per poi essere riscattata, nella sua equiparazione completa dal cristianesimo.

L’oscurantismo barbarico prima e la successiva Inquisizione ne hanno peggiorato la sua condizione: cose che la Chiesa moderna ha definitivamente condannato, ma che ancora resiste in una certa visione di matrice vetero-libertaria.

E’ in Occidente che la presenza attiva della donna nel mondo viene definitivamente ratificata nelle dichiarazioni dei Diritti Umani.

Per le ragioni suddette , le recenti contestazioni rivolte alla Chiesa ed alle sue icone, come giustamente hanno tempestivamente fatto Cofferati e Biffi, sono da censurare sul nascere perché, magari inconsapevolmente, possono fare da cassa di risonanza in qualche esaltato, desideroso di ricacciare la nostra civiltà nel tunnel dei “secoli bui”, saldandosi con lo spirito misogino impresso in certe mentalità arabo-islamiche.

from: www.lisistrata.com 25/05/2007 h 22:07

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