venerdì 2 maggio 2014

L’ASSISTENZA SESSUALE AI DISABILI: UN AUSILIO ALLA CONCRETA INTEGRAZIONE

Presentato il primo DDL in Senato Perché privare i nostri amici disabili del piacere di vivere un’esistenza appagante anche sotto il profilo dell’espressione delle proprie emozioni sessuali? Come chiunque al mondo, essi hanno il diritto di poter compiere scelte informate e responsabili riguardo alla propria salute sessuale. E’ noto che il pieno sviluppo della persona, nel raggiungimento di un armonico equilibrio psicofisico, passa principalmente da scambi di "amorosi sensi" in piena autonomia, capaci di sviluppare maggiore conoscenza di sé. Nei disabili mentali in particolare, per ragioni connaturate alla intrinseca fragilità emotiva, la difficoltà di acquisire un proprio benessere alimenta tristezza e perdita di autostima. Per tali ragioni essi necessitano di interventi di assistenza all’emotività e alla corporeità, fonti di benessere. In alcuni Paesi europei esiste da tempo una figura chiamata assistente sessuale. Ma mentre all’estero è sufficiente un attestato rilasciato in seguito a un corso di formazione per poter intraprendere questo lavoro, in Italia è necessario un riconoscimento istituzionale che la introduca formalmente perché sia distinto dalla prostituzione. Si tratta di volontari professionalmente preparati che hanno seguito corsi di medicina, di psicologia, di igiene idonei a far conoscere o riscoprire il valore della propria e dell’altrui corporeità, senza tralasciare il superamento di pregiudizi e barriere culturali. Servizio che non va confuso con la prostituzione (maschile e femminile) perché regolamentato da un codice etico e un percorso formativo finalizzato all’inserimento in un elenco degli assistenti o, per certi handicap fisici chiamati facilitatori. Vorrei sommessamente aggiungere che per la funzione terapeutica che questi professionisti svolgono, si sarebbero molto utili anche a quegli adolescenti che per timidezza o per difficoltà nei rapporti familiari presentano delle difficoltà relazionali con l’altro sesso. Giorno 24 aprile c.a. finalmente è approdato a Palazzo Madama, e sottoscritto da senatori bipartisan un disegno di legge “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità” inteso ad introdurre anche in Italia la figura professionale dell’assistente o facilitatore sessuale. Leggiamo tra l’alto nel testo del provvedimento, una frase moto significativa: “… indirizzare al meglio le proprie energie interne, spesso scaricate in modo disfunzionale in sentimenti di rabbia e aggressività”. Il testo è stato elaborato dal “Comitato nazionale promotore dell’Assistenza Sessuale per Disabili” con sede a Bologna il cui portavoce è Max Ulivieri (DDL N. 1442). Francesco Pugliarello autore di “La mia vita con Fabio”), socio del Comitato Promotore per l’assistenza sessuale ai disabili.