lunedì 26 novembre 2007

Se queste sono... le"salvatrici" delle donne!

Col senno di poi, molti commentatori sulla manifestazione di Roma contro la violenza alle donne affermano che se lo aspettavano perchè le organizzatrici erano pilotate da una parte politica; io invece, da inveterato ottimista, sono rimasto deluso: pensavo che il tempo le avesse rese un pò più sagge.
Purtroppo devo riconoscere che la storia si ripete - a suon della grancassa sessantottina -. E’ bastato un manipolo di masochiste esasperate, tronfie di odio, per rovinare tutto, come una noce bacata che in un sacco rovina le noci buone.
Sono queste le donne che dovrebbero tutelare l'incolumità delle altre donne?
Hanno miseramente fallito. Dopo aver espulso altre donne e giornalisti a loro non graditi, sol perchè rappresentavano altri partiti politici o altre opinioni ma convinti non violenti, hanno provato a giustificarsi : “Non volevamo essere strumentalizzate..." . Oh schiave della vostra boria, con la vostra sicumera avete bruciato una grande opportunità; vi siete fatte giocare da certi signori che sputano veleno attraverso il pimbo dei loro articoli intrisi di odio sociale!

L’idea della manifestazione è stata nostra” afferma con arroganza una delle organizzatrici del collettivo di via dei Volsci (e subito dopo, ecco il solito minestrone ideologico trito e ritrito): “non vogliamo cappelli politici...", e non vogliamo uomini, abbiamo fatto una scelta sessista e separatista perché in questo modo si capisca che il problema in Italia è di tipo culturale e serve a scardinare una società di tipo patriarcale…”. Bella l’idea, ma suicida la prassi.
Queste frasi spifferate all'opinione pubblica, sicuramente odiose e pesanti come macigni, mi hanno evocato un momento di intimità della mia govinezza, quando in terra d’Africa una somala mi sussurrava, magari scherzando: “Tu, uomo, mio schiavo…”
Chissà cosa ne pensa il resto delle signore e delle ragazze che, ignare del raggiro politico di quattro scalmanate hanno aderito a quella abbuffata di masochismo!?

Francesco Pugliarello

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