sabato 28 aprile 2007

Smascherata per l'ennesima volta la fucina del relativismo in Europa

Strana ed insopportabile la burocrazia presente a Strasburgo divenuta fin dal suo insediamento la fucina del laicismo sessantottino.
Nel tentativo di far passare nell’opinione pubblica il matrimonio gay come una cosa assolutamente naturale, un gruppo di eurodeputati del Pse, capeggiati da alcuni ineffabili rappresentanti della sinistra radicale nostrana ha tentato di inserire nell'ambito di un documento sull'«omofobia» alcune incredibili deformazioni del pensiero del presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco. Nel documento presentato alla Presidenza si prevedeva un’esplicita condanna rivolta al presidente della CEI in cui veniva accusato di aver “comparato il progetto di legge, che conferisce diritti alle coppie omosessuali (DiCo), a una licenza a commettere atti di incesto e di pedofilia”. Un atto gravissimo che avrebbe avallato certe intemperanze già manifestatesi nei giorni precedenti sui muri di alcune città dando la stura alla demonizzazione della Chiesa cattolica che nei fatti difende la natura umana in ogni suo aspetto.
E’ l'ennesima manovra incosciente riconducibile alle solite lobby, quelle per le quali ogni mezzo e ogni terreno è utile pur di alimentare l'offensiva anti-religiosa e laicista che da tempo pervade e corrode la nostra identità europea.
Vista la pesante opposizione ricevuta in casa propria, gli autori, che ormai tutti conisciamo, verdi e rifondazione, hanno pensato bene di baipassare il nostro Parlamento precipitandosi in quella tribuna laicista e covo della produzione del relativismo. Il tentativo di creare attriti con la Chiesa, e l’appeasement con Hezbollah, manifestano chiaramente l’insofferenza verso la presenza del Vaticano e dello Stato ebraico: religioni millenarie che difendono la natura umana. I verdi non amano l’ambiente umano e naturale che li circonda, come li ama la Chiesa; essi assieme al PSE amano controllarli, mantenerli nel sottosviluppo. Al pari di rifondazione, il giacobinismo sessantottino, di cui si sono abbeverati, è teso a cancellare certe verità storiche che impediscono la diffusione della loro mistica consistente nel totale controllo sociale, un po’ come in certe scuole inglesi dove si cancellano dai programmi crociate ed olocausto. Questi signori che guidano la censura a Bagnasco, sono gli stessi che nascondono le tele dalla sala di accoglienza dei dignitari stranieri al Parlamento italiano per non offendere chi apertamente predica il nostro annientamento. Accecati dalla paura di perdere la poltrona, attingendo consensi tra le persone non informate o prevenute, essi non si avvedono del danno che provocano all’Europa ed alla civile convivenza.

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