venerdì 26 marzo 2010

IL RITORNO DI PEPPONE E DON CAMILLO?

Chi non ricorda le infinite diatribe uscite dalla fervida penna del Guerrazzi tra Peppone e don Camillo che negli anni cinquanta si contendevano il potere sui propri concittadini di Brescello? Tali mi sembrano il sornione Bersani e il Presidente Berlusconi in questo scorcio di campagna elettorale, con una non piccola differenza: i “colpi bassi” che segnano un imbarbarimento della vita politica.

Leggendo i giornali o guardando la televisione sarà sicuramente rimasto sconcertato del malcostume diffuso che è echeggiato in tutta la sua evidenza; avrà preso atto della pochezza di ideali e di programmi da basso impero, contrapposti alla ricchezza di idee e di valori di un tempo; avrà pensato alla riesumazione della centralità del partito contro quella del singolo cittadino; alla sfrontatezza tutta emiliana contrapposta alla laboriosità lombarda: esempi che solo chi non vuol vedere non riesce a capire quale posta si sta giocando in questi giorni nel nostro Paese.

Se alla fine sono scesi in campo finanche la Cei ed il Vaticano in difesa dei valori antropologici, quella Chiesa che fino ad oggi era rimasta silente, qualche motivo dovrà pur esserci…

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