sabato 14 giugno 2008

Il popolo irlandese dice un orgoglioso NO

Il risultato referendario dell'Irlanda è sintomatico dell'insofferenza diffusa nel Vewcchio Continente nei confronti dei burocrati presenti a Bruxelles.

A prescindere che l'Irlanda può permettersi anche un'autonomia, con un mercato economico finanziario florido, sono convinto che la contrarietà all'Unione col resto d'Europa discende dai lacci che impongono gli affaristi burocrati di Bruxelles. Ma principalmente dal rifiuto del disegno euroarabo partorito negli anni '70 patrocinato dall'asse franco-tetesco.

Mentre le nostre èlites si baloccano in chiacchiere salottiere, i poteri economici e finanziari del nostro Paese, collusi con Bruxelles, si fregano le mani nella prospettiva di vivacchiare alle spalle dei soliti "narcotizzati", incapaci di indignazione, il popolo irlandese, come quello francese, dimostra di avere ancora un sussulto di orgoglio.

Quest'ultima battuta d'arresto testimonia di una pesante crisi d'identità diffusa in tutt'Europa. E' bene che le elite prendano atto della contestazione e mettano mano ad una profonda revisione dei trattati puntando su un Eropa politica e dei Popoli.
Speriasmo che questo desiderio verrà soddisfatto alle prossime elezioni del 2009!

F.P.

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