venerdì 22 febbraio 2008

Il commercio delle poltrone

In questi giorni nel PD si sta consumando una grande impostura sulla dabbenaggine degli italiani non solo di sinistra ma anche di destra. Dopo aver strombazzato ai quattro venti : “noi correremo da soli” ora sul suo carrozzone, dopo avere imbarcato lo sceriffo Di Pietro, l’Obama italiano (alias Veltroni) decide di imbarcare l’ala più radicale e ondivaga della sinistra che va sotto il nome di Partito Radicale. Queste le condizioni: nove seggi “sicuri”, un posto da ministro per la Bonino, una quota dei rimborsi elettorali.

Grande rispetto per i radicali le cui lotte per i diritti civili ante e post-sessantottine sono state a lungo il sale della nuova civiltà giuridica del nostro Paese, ma non per il radicalismo libertario ch’essi incarnano. In questa pattuglia di non violenti, estromesso Pannella, ci ritroviamo Sergio D’Elia ex dirigente di Prima Linea, attualmente segretario alla presidenza della Camera. Non tanto questa presenza che si presume “riabilitato” dopo 12 anni di galera per banda armata e concorso in omicidio, quanto per la sicura contrapposizione del gruppo dei teodem alla Binetti in seno alla componente DS, che sicuramente mal digeriranno i principi etici di cui i primi sono portatori.

Comunque vada a finire, la pattuglia dei radicali sarà una mina vagante nel prossimo Parlamento come lo è stata la sinistra antagonista con Prodi. Questa mossa scellerata è una arlecchinata insopportabile, peggio della precedente, perché è una iattura per lo stesso PD, ma ancor più lo è per il Paese che in questo momento, proprio non ne sentiva alcun il bisogno. …E pensare che a scuola ci avevano insegnato che la politica è una nobile missione!
Francesco

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