mercoledì 31 ottobre 2007

RAPPORTO SULLA SITUAZIONE ISLAMICA IN BELGIO

Un esplosivo rapporto dettagliato dello scrittore-analista belga FILIP DEWINTER, presentato al "
1° CONVEGNO AL PARLAMENTO DI BRUXELLES CONTRO LA SHARIA STRISCIANTE IN EUROPA"

Non avevo ancora pubblicato il rapporto che mi è stato consegnato da Filip Dewinter, a causa della difficoltà della traduzione. Ora leggendolo bene, nella sua interezza potrete capire meglio quale è la strategia in atto in EUROPA anche se i nostri sinistri, sono degli emeriti mascalzoni, che si stanno comportando come i sinistri di gran parte dell’Europa. Tutti quanti sperano di poter rimanere esenti dagli attacchi terroristici e non hanno ancora voluto affrontare il reale problema.
E’ probabile che con la politica adottata dalle autorità belghe, che hanno svenduto il loro Paese per rimanere al potere, condividendolo con i musulmani, non si verifichino attacchi kamikaze e terroristici, ma ciò che si realizzerà senza ombra di dubbio, sarà che il Belgio verrà fagocitato dentro il ventre islamico e della sua civiltà, del suo antico splendore, delle sue radici non resterà più nulla.
Noi al pari di Dewinter e di quelli che al suo fianco lottano per la libertà e i diritti conquistati dagli europei nei secoli, continueremo a tenere alta l’attenzione, sforzandoci di attuare una lotta che sia lecita, ma che non permetta ad alcuno di “stuprare” la nostra democrazia, i nostri valori, le nostre radici e soprattutto non privi le persone dei loro inalienabili diritti, in barba a qualsiasi mullah o mufti, o ayatollah e persino a Maometto.
Adriana Bolchini Gaigher

Counterjihad Bruxelles 2007
Rapporto del Paese: Belgio
(Traduzione letterale dal testo in inglese)

La situazione in Belgio non differisce troppo dalla situazione in altri paesi dell'Europa occidentale, tranne per il fatto che la sua politica è molto più debole perché la Nazione rappresenta un’entità artificiale, priva di una vera identità nazionale da difendere e come quasi tutti gli altri Paesi europei si deve confrontare con un’immigrazione che necessita di assistenza sociale.

La maggior parte degli immigranti in Belgio sono musulmani dal Marocco a cui si aggiunge un discreto quantitativo di immigrazione turca.

La stragrande maggioranza degli immigranti musulmani non è arrivata in Belgio negli anni 60 70 nei quali immigravano operai con il lavoro già predisposto, ma sono arrivati negli anni 80 esclusivamente allo scopo dei benefici che potevano ricevere. Sono simpatizzanti dei partiti della sinistra, perché dalla stessa istituzione belga socialista hanno ricevuto il diritto di votare.

Ad Anversa, il sindaco socialista Leona Detiège ha sostenuto la politica della cittadinanza (e del diritto successivo di partecipare alle elezioni) a tutti gli emigranti, in considerazione del fatto che il fiammingo indigeno è - citazione - "troppo politicamente presente in quanto agli immigranti non è permesso il voto” – non sarebbero quotati.

Il Belgio si deve confrontare con il fenomeno dell’slamo-socialismo a causa dell'alleanza fra musulmani e la direzione del partito socialista, che si è reso conto di non poter ricevere voti dalla base tradizionale degli elettori dei partiti conservatori, come il nostro, nella speranza di avere una nuova base elettorale.

Questa strategia ha funzionato. Nelle elezioni locali dell'anno scorso nel Belgio il voto degli immigrati è riuscito a capovolgere l’equilibrio a favore della sinistra.

A Bruxelles più della metà dei consiglieri comunali ora è costituita da immigrati di origine non europea. La maggior parte di loro sono musulmani e la maggior parte sono state sceltii come socialisti, benchè molti fossero stati accolti favorevolmente come sindacalisti Cristiane-democraticiche fa parte delle unioni nelle liste del partito dei cristiano-democratici.

Nella città di Bruxelles 11 dei 16 consiglieri comunali socialisti sono immigrati non-European, come 4 dei 5 Cristiano-democratici e 2 dei 3 liberali.

Ad Anversa un terzo dei consiglieri socialisti sono musulmani, come un terzo dei consiglieri dei cristiano-democratici Secondo il sociologo marxista Jan Hertogen - "gli immigranti hanno conservato la democrazia esistente in Belgio" -.
Hertogen ha calcolato che se il nostro partito Vlaams Belang avesse esteso tale facoltà agli immigrati, ad Anversa avremmo superato il 40% dei voti anziché 33.5 per cento raggiunto.

In altre città la situazione è simile. A Gand, un quarto dei consiglieri socialisti è musulmano. In Vilvoorde, una città fiamminga ( a 20 km. a nord di Bruxelles) metà dei rappresentanti socialisti è musulmano.

Le autorità chiudono un occhio sui radicali, perché preferiscono comprare il voto musulmano, anche se i radicali controllano la popolazione musulmana, i socialisti preferiscono aiutarli nell’impegno di controllare la popolazione musulmana.

L'anno scorso, subito dopo le elezioni, il consiglio di città de Anversa sacked il den Bogaard, un funzionario di Marij Uijt de Anversa che ha lavorato nelle zone degli immigrati. Den Bogaard di Uijt ha testimoniato come gli estremisti salafiti stavano assumendo la direzione di queste zone ed hanno inviato rapporti alle autorità della città, per il radicalismo crescente. Questo introduce un conflitto sia con gli islamici che con le autorità cittadine.

La città ha avvertito che tali rapporti erano inaccettabili e ha dovuto "cambiare il suo atteggiamento" e poiché ha persistito il suo lavoro è stato affidato a un salafita radicale ed ora non resta che sorvegliare 25 moschee del marocchino di Anversa.

Finora il Belgio non è stato mai destinatario di terrorismo musulmano, anche se gli islamisti frequentano assiduamente il Paese nel quale hanno un sostegno logistico per azioni che realizzeranno altrove.

L’attacco terroristico al treno di Madrid dell’11marzo 2004 sono stati progettati in Belgio. Le autorità belghe lo negano da sempre categoricomente, ma ci sono voci persistenti che Bruxelles ha stipulato un accordo con i terroristi acconsentendo di chiudere un occhio sulla cospirazione covata su terreno belga in cambio di immunità dall'attacco.

In una dichiarazione del GIA, che si rivolgeva direttamente al re Alberto II del Belgio, inviato all'ambasciata francese a Bruxelles nel mese di giugno del 1999, il movimento algerino del terrore si è riferito esplicitamente a un simile contratto.

Nel mese di maggio 2002, la commissione parlamentare belga che controlla i servizi di intelligenza di Dichiarare ha pubblicato il rapporto della relativa "inchiesta nei sensi in cui i servizi di intelligenza selezionano le attività islamiche di terrorismo e di estremismo". Il rapporto conferma che il Belgio è una parte logistica dei terroristi islamici. Il rapporto dichiara che il servizio segreto belga non seleziona i radicali musulmani, perché
(a) è sotto-costituito un fondo per ed under-staffed; (b) conta su una comprensione reciproca che i terroristi non attaccheranno nel Belgio; e (c) teme essere accusato di razzismo o di xenophobia verso i musulmani e gli immigrati.

Secondo il rapporto, nella Comunità musulmana belga, dichiarata ufficialmente di 350.000 membri, dei quale 200.000 marocchini e 100.000 Turchi, esiste un’infiltrazione pesante dii estremisti di fondamentalista dalla metà degli anni 80.

Il rapporto inoltre dichiara che 30 delle 300 moschee del Belgio, sono fatte funzionare dai clerici fondamentalisti. I candidati per il Jihad vengono reclutati fra i musulmani nelle scuole, nelle prigionii, negli ospedali e nei centri sportivi.

Il Belgio ha riconosciuto ufficialmente la religione musulmana e conseguentemente sovvenziona i clerici e gli insegnanti islamici. Hanno libero accesso alle scuole secondarie primarie e belghe. Le autorità non riescono a controllare che cosa stanno propagandando. Il rapporto avverte che il movimento di fondamentalista saudito-integralista-salafita sta generando un fenomeno religioso.

La moschea più grande del Belgio, la mosque grande di Bruxelles, è controllata dalla setta dei saudita ed è la sede del centro culturale islamico del Belgio. Questa istituzione impiega 600 insegnanti musulmani i cui stipendi sono pagati dai belgi.
Secondo il rapporto, il centro funziona con una propria "polizia islamica", che sorveglia determinate vicinanze di Bruxelles ove esiste una grande concentrazione di musulmani.

Il rapporto spiega che Bruxelles si è transformata in in un centro ideale di logistica per i gruppi internazionali del terrorismo, a causa della politica di immigrazione di accoglienza del Belgio, la politica intenzionale "delle mani-fuori" delle autorità verso i mosques ed i centri islamici, la posizione geografica del Belgio ed il fatto che il francese è una lingua ufficiale a Bruxelles, che rende la città attraente agli Africani del nord.

Godelieve Timmermans, il capo dei belgi dichiara che sicurezza è in pericolo, ma soltanto dopo che i particolari del rapporto sono diventati di dominio pubblico sulla stampa. La situazione purtroppo durante gli scorsi 5 anni non è migliorata. Soltanto l'ultimo mese Jean-Claude Delepière, la testa di OCAD, il cane da guardia di terrorismo del governo belga, sostiene che "non c’è prova importante”" che il rischio di attacco del terrorismo proveniente dal Belgio si sia sviluppato a causa del fatto che "il Belgio fa attenzione ad evitare atteggiamenti aggressivi che possano provocare le reazioni negative dai musulmani" .

Effettivamente, il Belgio cerca di non provocare le reazioni negative degli islamisti. Indubbiamente, questa era una delle ragioni per cui nell’ultimo mese una dimostrazione anti silamizzazione europea a Bruxelles è stata vietata dalle autorità e perchè i dimostranti pacifici sono stati picchiati dalla polizia. Questo comportamento non è nuovo nel Belgio. Durante i vari periodi storici il Belgio ha sempre trattato con i nemici.

Il Belgio sembra non aver imparato le lezioni dalla storia. L'Islam radicale sta conquistando il Belgio ed Europa per la grandissima immigrazione voluminosa e dagli alti birthrates. Muammar Gadaffi dalla Libia lo dichiara: "abbiamo 50 milioni di musulmani in Europa. Sono un segno che Allah darà la vittoria all’Islam sull’Europa - senza spade, senza cannoni, senza conquista. I 50 milione musulmani in Europa trasformeranno l’Europa in musulmana entro pochi decenni. Allah sta mobilitando la Turchia musulmana che si aggiunge all’ Unione Europea. E’ un'aggiunta di 50 milioni di nuovi musulmani. Allora ci saranno 100 milione di musulmani in Europa. L'Albania, che è un paese musulmano è già nella UE. La Bosnia che è un paese musulmano è già nella UE. Il 50% della popolazione in quei paesi è musulmano." (la televisione di Jazeera di Al, il 10 aprile 2006) Ha ospitato Gadaffi.

Nella Nella mia città natale, Anversa, contiamo fino a settanta mila musulmani, circa il 15% della popolazione. Nelle scuole elementari comunali di Anversa, i bambini islamici rappresentano oltre un terzo della popolazione della scuola. Questo numero aumenta anno dopo anno. Se questo sviluppo persiste, Anversa sarà una città islamica entro 2050. A Bruxelles, il nostro capitale di nazioni, la situazione è ancor più critico. Al giorno d'oggi i nativi sono già una minoranza a Bruxelles, più della metà della popolazione de Bruxelles ha radici straniere. Un terzo della popolazione totale a Bruxelles è musulmano. Per i neonati a sia Anversa che Bruxelles, Muhammed è il nome che viene sempre più spesso imposto ai neonati.

Simultaneamente, una tendenza spaventosa del radicalisation può essere osservata fra la gioventù musulmana nelle Fiandre. Un'inchiesta fra cinquecento giovanotti musulmani ha rivelato che la metà di loro è convinta che il Koran dovrebbe essere seguito letteralmente. Due terzi hanno idichiarato che obbligherebbero i loro bambini per diventare musulmani. Soltanto un quarto dei dichiaranti ha risposti smentendo la domanda “se i musulmani sono gente migliore dei non musulmani”. Questa radicalizzazione è stimolata tramite le frequenti chiamate via satellite della TV e dei siti Web radicali islamici.

Quasi ogni musulmano ha accesso alla televisione satellitare, da cui apprendono le direttive radicali islamiche. Il peso demografico fa aumentare la Comunità musulmana e la radicalizzazionen crescente fra i musulmani sta mettendo la nostra società sotto una grande pressione. Sia Bruxelles che Anversa sono state scenario della violenza di ispirazione etnica e religiosa. I giovani musulmani portano la distruzione, aggrediscono i nativi e perfino i poliziotti. Le considerazioni elettorali ed il timore di escalation modellano la politica per accontentare le richieste della Comunità musulmana. Persino principii e i diritti democratici acquisiti dalla nostra civiltà occidentale sono messi in discussione, come l'uguaglianza fra uomini e donne, o la separazione fra chiesa e stato.

Ecco alcuni esempi da Anversa: - Anversa è stata la prima di molte città nelle Fiandre a tenere conto delle ore limitate di apertura per gli uomini nelle piscine pubbliche, nel vantaggio delle donne musulmane, poiché i loro soci non assegnano loro la presenza di altri uomini.
- tutte le refezioni scolastiche a Anversa sono "halal" preparate secondo la regola musulmana. E’ stata fatta una nota esplicita formale che sia la carne di cavallo che quella di maiale sono statecompletamente vietate nei menù scolastici, anche per i bambini cristiani. Tutto ciò soltanto per rispondere alle esigenze dei musulmani.
- – Il servizio pubblico ad Anversa non è più neutrale a causa di un numero crescente di impiegati musulmani che sono impiegati agli sportelli. Di conseguenza il Consiglio della città ha inteso vietare tutte le espressioni pubbliche di qualsiasi religione. Questo divieto implicherebbe in egual misura il velare musulmano, il kippa ebreo e il crocifisso cristiano. I musulmani hanno protestato furiosamente ed hanno richiesto la proibizione generale degli alberi di Natale e del cioccolato di Pasqua negli uffici.
La proibizione del velo è stata immediatamente ritrattata, ma misteriosamente la proibizione dei crocifissi e dei kippas è rimasta in vigore.

Deve essere chiaro ormai che la teoria "del appeasement" è venuto a mancare. Più si va incontro alle richieste musulmane, più la richiesta seguente risulta essere alta.
Il professor Urbain Vermeulen, L’islamologo principale fiammingo in Europa non lascia margine per capire come interpretare le motivazioni dei musulmani. Cito: "non desiderano semplicemente integrarsi. Se desiderano un'integrazione, questa è secondo le loro regole morali islamiche. Intendono vivere nelle NOSTRE nazioni, secondo le LORO regole. E il nostro regime non credenteche tiene conto di loro è per loro molto comodo. Di conseguenza velare le donne per loro è una forma di reclame continuo per obbligare a determinare le regole islamiche e l’applicazione delle regole musulmane in nome della separazione costituzionale della chiesa. Tutto è essenzialmente un rifiuto totale alla nostra società nel suo insieme” (HLN 27/10/2004)

Fraihi è un reporter per un giornale fiammingo. Avendo radici da immigrato, è andato sotto copertura inferiore due anni fa per due mesi in Molenbeek, un sobborgo di Bruxelles con una concentrazione molto alta degli immigranti musulmani. Il risultato della sua ricerca è stato chiarissimo, come il cristallo. Cito: "i musulmani di Molenbeek hanno scelto un percorso differente, diverso dall’integrazione; un percorso di un musulmano marocchino dichiara in Belgio. I musulmani di Molenbeek tutti sembrano essere fatti dalla stessa matrice. Le loro vite sono determinate dall’Islam, un Islam delle mille volte. La malvagità del mondo è l’attività "dei sionisti despicable". L'edizione palestinese ed i martyrs islamici sono stati." Citazione di conclusione (Nieuwsblad 17/03/2005). Fraihi osservato come la vita pubblica in Molenbeek è stata completamente organizzata da regole musulmane. I centri di idoneità applicano le ore d'apertura completamente separate per gli uomini e le donne, i librai vendono letteratura radicale dell’Islam e la carne del maiale non può essere trovata in un macellaio ne lontano ne vicino.

Sono convinto che esista un piano generale per presentare, in primo luogo le nostre città in Europa successivo nell'insieme ad Islam. Le organizzazioni islamiche stanno generando ghetti in alcune vicinanze delle nostre città. Si sforzano dopo la segregazione delle Comunità musulmane di mantenere sotto controllo i musulmani che vivono in queste città Questi musulmani fedeli vivono insieme in zone islamizzate nelle vicinanze delle nostre città, vanno in moschea ed alle scuole di coraniche, vanno ai negozi arabi che vendono soltanto alimento halal, uniscono le organizzazioni islamiche che hanno assunto la direzione del tessuto sociale originale mantenendolo ristetto. I Non-Musulmani non sono più benvenuti in queste zone e l’integrazione dei musulmani nella nostra società è resa impossibile per questi motivi.

Nelle vicinanze delle zone a maggioranza musulmana, i musulmani radicali provano ad imporre il modo di vivere musulmano estremo agli altri musulmani. Tutto ciò che non è conforme all’ Islam subisce una tremenda pressione. Per gradi la sharia viene imposta in queste zone. Le donne riluttanti a portare un velare vengono insultate, minacciate e persino attaccate fisicamente. In alcune di queste zone è stata istituita una forza di polizia religiosa che sta controllando il modo di vestire. L'anno scorso nel sobborgo Borgerhout de Anversa, la cui popolazione ha raggiunto quasi una metà di musulmani, i radicali islamici hanno disturbato ed interrotto il festival della musica. Gli ospiti sono stati intimiditi o privati dei biglietti d'entrata. L'entrata è stata presa d’assalto da un gruppo di giovani istruiti dai radicali musulmani. Inoltre in Borgerhout, questo anno, in alcune zone i baristi sono stati minacciati per impedire loro di servire alcune bevande alcoliche.

Da questa politica di concentrazione, i musulmani radicali stanno generando deliberatamente zone franche musulmane nelle nostre città, che si isolano dalla nostra società. Questa strategia del ghetto stimola la fuga dei nativi che si allontana dalle città. Queste vicinanze sono usate come teste di ponte dell'Islam radicale per conquistare la città nell'insieme. Se lo sviluppo persiste città come l'en Bruxelles de Anversa a nel Belgio, ma anche Marsiglia e Lille a in Francia, Birmingham e Bradford nell'en Francoforte de Stuttgart e del Regno Unito nel rischio della Germania da transformarsi in in città islamiche in pochi decenni.

Ci si può domandare se tutto questo stia per essere portato a conclusione se le politiche belghe non cambiano? Urbain Vermeulen professore fiammingo di islamologia è molto chiaro circa questo: "durante trenta - quaranta anni la regione che varia dal nord della Francia Lille - Roubaix - Tourcoing ad Amsterdam sarà una zona franca islamica. La Fiandre e Bruxelles risiedute nel centro di esso. Durante venti anni de Bruxelles sia la più grande città di Maghreban fuori del Maghreb (...) che la nostra società sarà destabilizzata. I musulmani continueranno a generare problema dopo problema, aumentando le loro richieste e determineranno la vita pubblica.

Ciò può diventare la fine della civilizzazione pricipale europea ".

Il mio partito farà la cosa migliore per evitare che questo oscuro piano d'azione si transformi nella realtà. (HLN 27/10/2004)

Filip Dewinter - 18-10-2007

http://www.lisistrata.com/cgi-bin/tgfhydrdeswqenhgty/index.cgi?action=viewnews&id=2183

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