venerdì 1 giugno 2007

Roger SCRUTON NE: "IL MANIFESTO DEI "CONSERVATORI""

( E' parte di un mio diario personale )

Pur non avendo avuto, da un punto di vista politico, una gioventù come Roger Vernon Scruton, devo confessare che questo personaggio comincia ad affascinarmi. Gli inglesi in genere non mi piacciono, così è per Scruton pur essendo inglese. E’ il primo inglese che comincio ad apprezzare perché è “uno dei pochi maestri coraggiosi del pensiero occidentale”.Se penso al presente proiettato nel futuro, sebbene sia tendenzialmente ottimista, vedo un orizzonte con molte nuvole. Nuvole che potrebbero essere diradate sol se ci fosse una gioventù acculturata, di buon senso e di maggiore responsabilità nei doveri, oltre che nei diritti.
Il tradizionalismo dichiarato da Scruton mi affascina perché vede nell’invasione islamica dell’Europa più che un nemico, un conquistatore fanatico, prepotente ed assassino, un usurpatore della libertà, dello stile di vita e della tolleranza; perché da vero cristiano, non bigotto ma saggio e di buon senso, combatte per la preservazione dei valori secolari del nostro Continente, quali il matrimonio fra sessi diversi, la famiglia, la libertà dello stile di vita e crede nell’amore verso la propria patria; è per la giustizia sociale, ma non per quella impregnata di illuminismo laddove considera “egalitè” omogeneizzazione dei costumi. A questo credevo quando ero PIU' GIOVANE pensando, come Rousseau, che tutti fossimo uguali fin dalla nascita: non è vero, come si nasce si vive, si può crescere, migliorarsi, ma se non hai peli sullo stomaco e sul cuore resti tale.
Se tutto questo è essere conservatori, ebbene si, sarei un conservatore, un conservatore che combatte per conservare le migliori tradizioni dei nostri antenati che hanno combattuto, o meglio sono stati costretti a combattere per il bene dei figli.
Per questo sono e sarò un disubbidiente. Ammiro don Lorenzo Dilani ma non quando dice che “l’obbedienza non è una virtù” perché questo assunto è stato accolto ed elaborato da coloro che per la loro libertà schiacciano i propri simili fino a compiere genocidi. Mi piace Scruton quando afferma che il primo genocidio della storia è stata nella Vandea ad opera degli illuministi-giacobini, quei giacobini che hanno influenzato il pensiero marx-nazista che tante stragi efferate ha compiuto in nome del materialismo storico, razzista e tronfio di spocchiosa autosufficienza.
Così come mi piace la sua attualità quando afferma che il suo conservatorismo va al di là della divisione fra destra e sinistra: convenzione nata nella rivoluzione francese quando il Terzo Stato sedeva alla sinistra del Re. Così come ancora coglie nel mio cuore-pensiero quando definisce Nietzsche un pazzo-egocentrico, incapace di vivere di compromessi.

1 commento:

Lo PseudoSauro ha detto...

D'accordo su tutto. Teniamoci in contatto.