lunedì 18 giugno 2007

E' iniziata la battaglia contro la moschea a Bologna

Nonostante la manifestazione sia stata boicottata dalla stampa e dalle TV, è stato già al primo incontro raggiunto il quorum di adesioni necessarie a avviare l’iter della raccolta firme affinché il quesito referendario sulla costruzione del nuovo centro islamico, che nei disegni degli islamici e di Cofferati dovrebbe andare ad occupare un’area vastissima di oltre 52.000 metri quadri.
L’amministrazione della Città di Bologna, nella persona del sindaco ex sindacalista Cofferati, con un colpo gobbo e senza aver seguito le procedure legali e il rispetto delle regole democratiche, ha stipulato una serie di accordi con i rappresentanti dell’U.C.O.I.I. –alla faccia della concertazione che ha sempre imposto a tutti quando faceva il sindacalista d’assalto- in relazione al progetto della costruzione di un gigantesco centro islamico, nel quale non esisterà solo una moschea, ma tutta una serie di attività legate alla vita della comunità islamica che andranno dalla scuola che viene fatta partire dall’asilo fino all’università, le attività culturali e ludiche, come sport, musica, cinema, gli ambulatori medici, gli ospedali, i centri di ricerca e persino macellerie halal e centri commerciali.
Di fatto una città nella città, creando un separatismo inaccettabile fra i cittadini italiani e gli islamici che con la scusa della religione avranno la possibilità di sottrarsi a tutti i controlli e le regole che i cittadini italiani invece debbono rispettare e accettare e quello che appare ancora più grave è che la sottrazione di “legittimi poteri” alle amministrazioni italiane, genererà una vera e propria enclave islamica sul nostro territorio. Un bacino di cultura ideale per il portare a termine l’islamizzazione che i paesi integralisti hanno ormai avviato in Europa. (da LISISTRATA.COM)
Ottime le relazioni, a cominciare da quella di Lisistrata.com (Adriana Bolchini Gaigher), appositamente venuta da Milano, che ha, appassionando il pubblico con la solita chiarezza ed efficacia delle sue argomentazioni, ricordando che l'islam non è una religione, ma un disegno politico di conquista e sottomissione. Per questo il "no" alla moschea non è un "no" alla libertà di culto, ma un "no" ad ospitare una struttura che rappresenterebbe una autentica enclave musulmana, come ha poi approfondito l'on. Pini, ma, soprattutto, un "sì" ai nostri Valori Tradizionali, alla conservazione della nostra Libertà.
Ha proseguito la Bolchini precisando inoltre il pericolo rappresentato dall’integralismo islamico, che sfortunatamente per gli italiani, i rappresentanti delle nostre istituzioni, hanno scelto come interlocutori privilegiati coloro che militano a sinistra, relegando gli islamici liberali e democratici, che sono la maggioranza, ad un ruolo marginale, senza tenere conto della democrazia e soprattutto del fatto che i soggetti a cui hanno dato troppo spazio sono autoreferenziali e non sono stati investiti dalla comunità islamica, dell’incarico che stanno assumendosi, semplicemente facendo leva sulla nostra mancanza di conoscenza delle differenze che esistono nelle diverse dottrine islamiche, sì da creare una vera e propria discriminazione nei confronti di tutti gli altri islamici, oltre che nei nostri perché le concessioni che vengono loro fatte, sono tutte a nostre spese e sulla nostra pelle. La Bolchini ha rimarcato inoltre che la cosa più grave però è che ciò su cui stiamo reclamando attenzione da molto tempo, è che non si tratta di timori infondati, ma esistono infinite prove documentate dai fatti tragici che hanno colpito in modo indifferenziato le comunità occidentali, partendo dai singoli casi in cui intellettuali di ogni tipo sono stati assassinati, a stragi di massa come negli attentati nelle metropolitane o alle due torri di New York o a ribellioni guidate ad arte per andare contro le ambasciate occidentali e bruciare le chiese, nonché uccidere religiosi cristiani.
Infatti, non si tratta semplicemente di esercitare il loro culto in perfetta libertà, ma si tratta di un progetto politico che vuole entrare nei sistemi democratici, servendosi degli stessi strumenti che la democrazia offre, per poter imporre la legge islamica su quella delle nazioni ospitanti, alle quali in cambio non offre nemmeno il rispetto della Costituzione.
Applausi che attestano che la vera Bologna, ieri sera, era al Baraccano e non a Palazzo d'Accursio.
Applausi che fanno ben sperare per il 2009, quando saremo ancora in tempo a ribaltare le scelte scellerate di questa giunta. La guerra è appena iniziata.

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