sabato 30 giugno 2007

La sicumera del Governatore della Toscana (L'invidia in casa DS per la poltrona del futuro PD)

30/6/2007 da "La Stampa" di Torino

In Toscana non servono “salvatori”

Il presidente della Regione replica a Ernesto Ferrero: d’accordo per i testimonial e gli intellettuali impegnati ma noi amministratori stiamo governando bene

CLAUDIO MARTINI*

Benvengano i testimonial che invoca Ernesto Ferrero sulla Stampa del 23 giugno e anche gli intellettuali che si occupano della cosa pubblica. Ma perché immaginarli come chi ci salverà da Regioni e Comuni «sconsiderati»? Comprendo il clima generale di sfiducia nella politica che porta anche Ferrero a far di tutta l’erba un fascio, ma non è così che si volterà pagina. Guardiamo con più obiettività alle cose.

Quelle trivellazioni non s’hanno da fare
In quell’articolo la Toscana viene chiamata in causa per trivellazioni che non ci sono e non ci saranno mai. Se prima di scrivere qualche giornale ci avesse contattato, avrebbe scoperto che la «decenza ambientale» presente nel nostro Dna di amministratori ha messo nero su bianco che le trivellazioni non sono né autorizzate, né previste per il futuro. Anzi, il nostro piano energetico le bandisce. Insomma, si è fatto un polverone sul nulla.

Il nostro Dna anticondoni
Il nostro Dna. In Toscana i condoni sono stati respinti al mittente con una legge regionale e abbiamo sconfitto tutti i ricorsi di Tremonti. E anche le villette di Monticchiello, pur discutibili, non sono mostri né impediscono all’Unesco di confermare la Val d’Orcia patrimonio dell’Umanità. L’insediamento sarà rivisto e mitigato dalle nostre amministrazioni locali d’intesa con il ministero, che ci ha dato atto di avere una legislazione in materia fra le più rigorose d’Italia. Siamo la prima Regione che ha varato con Rutelli il Codice del paesaggio, quella con il maggior numero di siti dell’Unesco, di bandiere blu (15 su 96), di bandiere arancioni (32 su 119), di vele blu (spiagge pulite). Cresce ogni anno il numero di persone che scelgono il nostro turismo sostenibile; abbiamo un’agricoltura Ogm free e una grande attenzione alla biodiversità. E poi, c’è lo sforzo compiuto per recuperare borghi e palazzi storici, ville rinascimentali, teatri del Settecento, le pratiche e mestieri tradizionali, il tutto con prevalenti risorse locali.

Fra Clooney e i comitati
Chiedo pacatamente a Ferrero: a chi si deve tutto questo? Ai testimonial, ai comitati o agli amministratori «sconsiderati»? Lo chiedo non per creare fratture, anzi per evitarle. Ci serve un’alleanza per lo sviluppo di qualità.
I testimonial. Spero che Clooney o Benigni, insieme con i tanti che hanno scelto di vivere da noi, ci diano un aiuto per continuare a essere la terra più bella e amata.
I comitati. Noi ascoltiamo tutti, anche quelli che dicono sempre di no, anche quelli contro le moschee, contro l’uso della geotermia, dell’energia eolica, del solare. Ma chiedo: va tutto bene, purché si contrappongano ai governi locali? Non mi pare sia questa la linea della Stampa, ad esempio sulla Val di Susa... Stiamo varando la legge sulla partecipazione più avanzata e innovativa mai concepita in Italia. E saremo, penso, i primi a ridurre il numero dei consiglieri, assessori, enti e aziende, per liberare risorse da investire bene.

Verso gli Stati Generali della sostenibilità
Concludo. Invito La Stampa a fare insieme un giro per la Toscana e vedere approfonditamente come stanno le cose. Sarebbe un bel modo per uscire dai luoghi comuni, di qualunque tipo. E vi do appuntamento al 2 e 3 ottobre, quando si riuniranno in Toscana gli Stati Generali sulla sostenibilità. Intanto noi continuiamo ad amministrare. Col Dna del centrosinistra.

*presidente della Regione Toscana

Ed io mi sono permesso di replicare al Governatore con la seguente lettera:


Bell'articolo quello di Martini. Bell'autodifesa.
E meno male che non ha parlato della Firenze di Domenici che è divetata il ricettacolo dgli emarginati d'ogni risma, dai rom agli extracomunitari irregolari.
Se venite il 2 o il 3 ottobre in occasione degli "stati generali" vi pregherei di recarvi in Comune e principalmente Questura per verificare se è vero che molti fiorentini stanno abbandonando il centro per gli eccessivi costi degli affitti, dell'ici e di altri balzelli similari. Ma maggiormente per il degrado generale in cui è precipitata in questi ultimi anni di giunta Domenici che gli abitanti di questa cittadina sono esasperati: un Centro di questo Paese che un tempo fu la culla del rinascimento. Per verificare se è vero che gran parte è costretta ad insediarsi in periferia nord-ovest a costi più bassi (peretola, brozzi, novoli, ecc.) dove di notte scorribande di ceffi irregolari razziano beni pubblici e privati di questa sorta di banlieues.
Topi in gabbia siamo diventati in questa, che più che una città è divenuta un cappa asfissiante di inciviltà.
Un tempo si poteva uscire anche a tarda sera, oggi non più.
Eppure Firenze non è una metropoli! Conta non più di 380.000 abitanti.
Non parliamo della tramvia, una mezzo pubblico inadatto ad una cittadina d'arte che, per giunta manda e manderà in tilt il traffico ancora per anni. I referendum indetti dai comitati di quartiere l'hanno bocciata, prevedendo in alternativa un minimetrò. Ma tant'è.
Mi fermo qua per non esasperare oltre chi avrà (semmai me la DARETE) l'opportunità di leggermi.

Dr. francesco Pugliarello

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