mercoledì 24 novembre 2010

Per Napoli e provincia Perché il Governo non ha preso in considerazione il THOR?

Cos'è T.H.O.R.? è più che un termovalorizzatore, una prodigiosa invenzione del CNR.

In una serie di contatti avuti a suo tempo dal sottoscritto con il dottor Paolo Plescia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), inventore di un prodigioso impianto di riciclaggio indifferenziato dell’immondizia, lo scienziato mi assicurava che il suo “dispositivo”, ancora in fase sperimentale a Messina, sarebbe stato immesso sul mercato entro l’anno, vale a dire nel 2008. E’ probabile che la notizia non piacesse ai papaveri degli inceneritori, o magari per la sua semplicità ed il basso costo/ricavo e neanche ai media perché dopo l’interesse mostrato nei primi mesi di quell’anno il THOR è precipitato sotto una coltre di un inspiegabile silenzio.

THOR è l’acronimo di “Total House Waste Recycling”, o riciclaggio completo dei rifiuti domestici, un vero e proprio divoratore di rifiuti urbani. Trattasi di una tecnologia radicalmente innovativa, ideata sviluppata e realizzata interamente in Italia dall’equipe del Plescia del CNR-ISMN (Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati) in collaborazione con la Società privata ASSING di Roma. Secondo quanto dichiarato dal CNR le fasi di lavorazione a cui è sottoposto il rifiuto sono nell'ordine: frantumazione e vagliatura; separazioni magnetiche dei metalli ferrosi; separazioni dei metalli non ferrosi mediante correnti parassite; separazione degli inerti attraverso una divisione balistica; eventuale separazione e arricchimento di una frazione “compounds” fatta da gomme, PVC e altre plastiche pesanti; macinazione della frazione combustibile dei rifiuti in un mulino micronizzatore, per raggiungere dimensioni sub millimetriche e infine raffinazione del combustibile mediante ciclonatura. Un Esmio concreto delle sue possibilità? Leggiamolo in una nota del CNR datata gennaio 2008:
“Un'area urbana di 5000 abitanti produce circa 50 tonnellate al giorno di rifiuti solidi – informano i ricercatori - con queste, Thor permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali e' compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile”. “Il resto dei rifiuti e' acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor e' sterilizzato perche' le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche, e, inoltre, non produce odori da fermentazione: resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile".

Il risultato di tale trattamento è la produzione di un combustibile micro-triturato dal potere calorifico paragonabile a quello del carbone. Durante quest’ultima fase l'acqua contenuta nel rifiuto, evapora come evapora anche gran parte del cloro (responsabile della formazione di diossine durante la combustione) in forma di acido cloridrico il quale a sua volta riprecipita nelle forme saline NaCl o CaCl2 che vengono sottratte al combustibile mediante ciclo natura. Tale combustibile è prodotto in forma di polverino il quale, pressato e pellettizzato, può essere utilizzato nei forni industriali.
Oramai il problema dell’emergenza rifiuti in Campania è cronica. Si fa sempre più complessa e di difficile soluzione e di THOR non se n’è più parlato nemmeno in ipotesi. “Bisogna correre ai ripari, tamponare le centinaia di falle lasciate aperte dai precedenti commissari, prima che si acceleri l’imputridimento delle migliaia di tonnellate di spazzatura disseminate nelle strade di Napoli e provincia - affermava tempo fa Bertolaso – soggiungendo che bisognava far fronte anche alla criminalità”. Quest’ultima, vedendo in prospettiva esaurirsi una lauta fonte di guadagno, appiccava i roghi al nuovo corso politico con le conseguenti esalazioni di fumi venefici, rendendo ancor più irrespirabile l’aria campana, ma THOR mai più fatta menzione, nemmeno una riga.

Preoccupato dalla situazione ambientale in Campania, Silvio Berlusconi è tornato diverse volte a Napoli con Bertolaso e lo fa dopo ogni Consiglio dei Ministri. Quello che però sorprende è stata la sua mancanza di coraggio. Mentre da un lato mostra, giustamente, i muscoli con presidii militari, dall’altro non prende in considerazione, ancorché in via preliminare, l’adozione di questo impianto innovativo, tanto celebrato dallo stesso Consiglio delle Ricerche.
Secondo i calcoli degli esperti, poiché Napoli e provincia producono quotidianamente 7mila tonnellate d’immondizia e un THOR ne “macina” 8 all’ora” , basterebbero 36 THOR e una spesa di 72 milioni di euro per dire addio alla produzione di “mondezza” giornaliera. Mentre con 100 macinatori THOR in un solo anno potrebbero sparire 7 milioni di tonnellate di “ecoballe” accumulate nei decenni. A conti fatti, con una spesa di trentatré volte inferiore, THOR è anche in grado di ricavare cinque volte l’energia per chilo rispetto a un comune inceneritore, tale da alimentare numerosissimi riscaldamenti centralizzati evitando siti di stoccaggio, raccolte differenziate, discariche e quant’altro. A questo proposito, interpellato dal sottoscritto se avesse ricevuto qualche proposta dal Governo, Paolo Plescia sorprendentemente mi rispondeva: “Non ritengo di voler avere a che fare con la politica, di qualunque colore essa sia, sopratutto in Campania, ove già esiste un "piano rifiuti" che prevede la sola termovalorizzazione e la messa a dimora”. Dichiara inoltre (essendo giustamente titolare esclusivo del diritto derivante dalla sua invenzione, secondo la norma del ddls del 10 febbraio 2005 n.3) di aver “già affidato l’utilizzo della sua [creatura] in mano privata perché siano realizzati impianti per rifiuti speciali, da affidare sempre a società private”.
Dalle risposte dello scienziato, non ci è dato sapere se l’impianto sia stato ceduto e a chi. Nel mese di febbraio (14 febbraio 2008) un comunicato stampa firmato dall’a.d. di ASSING S.p.A., Renato de Silva, riferiva che qualora non si fosse trovata altra soluzione allo scempio Campano, “ASSING SPA si rende disponibile a portare il proprio know how quale possibile contributo alla soluzione della problematica emersa”.

Siamo curiosi di conoscere cosa è successo da allora ad oggi. Perché Plescia e De Silva si sono defilati nel non rendere pubblica la loro “creatura”? Che sia un fallimento, o che dietro le quinte si nasconda qualcos’altro? A meno che, come afferma Plescia, il loro mercato di riferimento siano i rifiuti speciali (dove le quantità da trattare sono minori e le tariffe di smaltimento sono maggiori di quelli urbani), fanno rientrare dall'investimento in minor tempo e con minori quantità di rifiuti! E magari il brevetto venduto a qualche ditta straniera? in tal caso sarebbe segno di cinismo. Se così fosse, lo si dica pubblicamente.

In attesa di conoscere la ragione di questo singolare black-out, non possiamo che augurarci che THOR, frutto dell’indiscusso genio italiano, sia quanto prima preso in considerazione dai grandi media e dalle istituzioni, almeno per verificare le sue tanto decantate prestazioni, nella speranza ch’esso sia in grado di risolvere il problema dei RSU del nostro Paese e riscattarlo dalla vergogna che hanno insozzato la sua immagine nel mondo. E’ un rischio che come Napoli, secondo l’Eurispes, molte città italiane non possono correre, vista la prossima saturazione delle discariche e delle enormi speculazioni sui rifiuti che, come una mucca da mungere, alimentano corruzione e clientelismo della peggior risma dovunque il problema si presenta.

Francesco Pugliarello – rielaborato da l'Occidentale.it 30.05.2008

3 commenti:

Unknown ha detto...

carissimo
io nel mio piccolo, sto facendo una battaglia affinche i media si occupino di questa possibile soluzione. Ma come potrai immagginare è persa in partenza. Ho scritto al Il Mattino, diverse volte, perche ritengo che il maggior quotidiano di Napoli se ne debba occupare in maniera esaustiva ma come mi aspettavo non mi hanno neanche risposto. Ho scritto sia ad Annozero che a Report nella speranza che la mia missiva non vada a finire nel mucchio e che solletichi la curiosita di qualche giornalista capace. Non so cosa devo fare e ho sempre piu forte la sensazione che questa crisi nasconda altri obiettivi oltre a quelli economici e criminosi: secondo me, attraverso una stampa generalista e superficiale, si vuole far passare l'idea che la colpa in fondo è dei Napoletani, che ne escono come dei fannulloni! esasperando la contrapposizione con il Nord, invece efficentissimo e virtuoso! non so, non sono ancora riuscito a mettere bene a fuoco questo aspetto ma la cosa mi sembra molto preoccupante.
Mi permetterai spero di poter allegare il link del tuo blog nei vari commenti che posto quotidianamente nei siti dei giornali on line.
saluti Paolo fiorentino
pmfiorentino @ libero it

francoazzurro ha detto...

Ciao Paolo,

dal tenore del tuo post suppongo sei delle mie parti, ma vivo a Firenze.

Di napoletani fannulloni ne conosco abbastanza come anche di napoletani virtuosi e laboriosi come un tempo era il nostro Presidente brianzolo.

Il problema, come ben saprai, è complesso e affonda le radici in un male che i soloni identificano
nella "questione meridionale", talvolta costruita ad arte per giustificare una fantomatica incapacità della gente del Sud che si scontra con una diversa realtà quando ci si trasferisce al nord (tanto che alla lunga veniamo apprezzati per la grande capacità organizzativa e talvolta anche cooptati).

Se ci si fa un esame di coscienza, scopriremo che nella nostra intraprendenza siamo episodici: manca la costanza e la tenacia del siciliano e la furbizia del pugliese.

Mi fa piacere sapere che c'è ancora qualcuno combattivo come te, specialmente per una giusta
causa come questa... che non ha colore partitico. Se riusciremo ad "infestare" internet di petizioni potremo almeno sapre che fine ha fatto Plescia ed il CNR (che i suoi diritti di autore le abbia venduti all'estero?

magari in germania... sarebbe gravissimo!).- Da parte mia, come potrai riscontrare, per il momento ho tirato i remi in barca in attesa di tempi migliori. Ma non è detto...

Fai bene a non credere nella "stampa generalista"; allega pure il link del tuo blog nei vari commenti che posti "quotidianamente nei siti dei giornali on line" e teniamoci pure in contatto, compatibilmente con il tempo a disposizione.



Un abbraccio,

Francesco P.

francoazzurro ha detto...

Ciao Paolo,


dal tenore del tuo post suppongo sei delle mie parti, ma vivo a Firenze.

Di napoletani fannulloni ne conosco abbastanza e anche di napoletani virtuosi e laboriosi come un tempo era il nostro Presidente brianzolo.

Il problema, come ben saprai, è complesso e affonda le radici in un male che i soloni identificano

nella "questione meridionale", talvolta costruita ad arte per giustificare una fantomatica incapacità

della gente del Sud che si scontra con una diversa realtà quando ci si trasferisce al nord (tanto che

alla lunga veniamo apprezzati per la grande capacità organizzativa e talvolta anche cooptati).

Se ci si fa un esame di coscienza, scopriremo che nella nostra intraprendenza siamo episodici: manca la costanza

e la tenacia del siciliano e la furbizia del pugliese.



Mi fa piacere sapere che c'è ancora qualcuno combattivo come te, specialmente per una giusta

causa come questa... che non ha colore partitico. Se riusciremo ad "infestare" internet di petizioni potremo

almeno sapre che fine ha fatto Plescia ed il CNR (che i suoi diritti di autore le abbia venduti all'estero?

magari in germania... sarebbe gravissimo!).- Da parte mia, come potrai riscontrare, per il momento ho

tirato i remi in barca in attesa di tempi migliori. Ma non è detto...

Fai bene a non credere nella "stampa generalista"; allega pure il link del tuo blog nei vari commenti che posti

quotidianamente nei siti dei giornali on line e teniamoci pure in contatto, compatibilmente con il tempo a

disposizione.