lunedì 1 giugno 2009

L'"affaire" Berlusconi/Veronica, chi ha ragione la Maraini o la Santanchè?

Non è mio costume interessarmi di gossip, ma, visto che l’”affaire” Berlusconi/Veronica/Noemi è diventando un caso di alta politica (sperando che la magistratura faccia il suo corso), non posso rinunciare a confermare la mia solidarietà al nostro premier che ancora una volta, in uno scorcio di campagna elettorale, con l’intento di essere disarcionato dalla alta carica istituzionale, viene preso di mira dalla stampa internazionale, molto probabilmente pilotata dalle opposizioni, non solo nazionali.
La lettera di solidarietà a Veronica Lario pubblicata il 27 maggio sul Corriere delle Sera dalla nobildonna e scrittrice Dacia Maraini, mi offre il destro per provare la strumentalità di cui certi personaggi che dall’alto della loro “cattedra”, usano certe vicende per riaffermare certe ideologie tarde a tramontare e che hanno a lungo inquinato la convivenza civile di questo Paese. La lodevole solidarietà espressa dalla scrittrice a Veronica si è trasformata in una rabbiosa intolleranza verso il genere femminile che, almeno tra le giovani generazioni, è pressoché inesistente. La lettera traspira un inusitato veleno contro il maschio, reo di usare la donna a proprio piacimento.

A suo dire, i quotidiani controllati dal marito, puzzerebbero di una nuova forma di misoginia, fatta di una “falsa ammirazione per le bellezze femminili che nasconde aggressività e disprezzo”.
Sull’onda del livore marainiano, fuori dai denti, potremmo cominciare a domandarci come mai le donne si sentono oggetto di conquista? Non sarà che siano proprio certe rampanti di “buona famiglia” le artefici di questo costume quando, mostrando spudoratamente la loro intimità, bramano visibilità per conquistarsi una fetta di mercato da chi detiene il potere? Peccato che la lettera esordisce col compatire la “povera Veronica, donna sola e abbandonata”. Evidentemente la Maraini non conosceva certi antefatti, svelati il giorno successivo dalla Santanchè su Libero. In un impeto di amore per la verità o forse anch’essa attratta dal fascino di Berlusconi, di cui poche donne fanno mistero, Daniela Santanchè afferma che Veronica da tempo si affianca ad un 47enne, il signor Alberto Orlando, responsabile della sicurezza a Villa San Martino e “con lui condivide progetti, interessi e vacanze”. Fatto di cui lo stesso Berlusconi conferma e che per ragioni di pivacya vrebbe preferito non fossero rese pubblici. Secondo la leader del Movimento per l’Italia, "Il Premier non ha sfasciato nessuna famiglia, ha tentato di tutto per tenerla in piedi.” Se non ricordo male la stessa santanchè tempo fa, riferendosi a Berlusconi, non alludeva ad un certo maschilismo berlusconiano parlando di “concezione orizzontale della donna” e infiocchettando l’affermazione da un eloquente “Silvio, non te la do”? Strano mondo quello dei politici nostrani. Scagli la prima pietra chi è senza peccato…

Ma andiamo avanti, vediamo cosa dice la Santanchè. Per il principio di riservatezza dichiarato dalla moglie, Berlusconi, diversamente da tutti i capi di Governo, avrebbe rinunciato ad avere al suo fianco la sua donna; avrebbe accettato che l’Italia non avesse una first lady e mettendo da parte il suo orgoglio di uomo, avrebbe pensato principalmente ai figli, ai nipotini e alla importante carica che ricopre. Sempre secondo la Santanchè, il Berlusca con la moglie avrebbe fatto un patto: “Andiamo avanti, non sfasciamo tutto”. In buona sostanza ha fatto quello che pochi uomini avrebbero il coraggio di fare. “Cosa gli sarebbe costato divorziare e rifarsi una famiglia?” Non sarebbe il primo caso: Sarkozy docet. Il buon senso comune insegna che il torto è sempre al 50%. Nonostante al premier sia apparsa come una pugnalata alle spalle, ancora una volta ha dimostrato un fair-play ed una signorilità anche da Vespa quando, incalzato sulla domanda cosa pensa della sua signora ha ribadito “sono cose private, non ne parlo in pubblico”. Secondo “La Stampa” la notizia l’avrebbe ricevuta al rientro a Villa San Martino, all'una di notte dalla televisione, mentre i telegiornali annunciavano la richiesta di divorzio avanzata da sua moglie Veronica.” Dicono niente questi fatti alla Maraini che va vaneggiando un maschilismo d’altri tempi? Non è certo una bella storia questa. Ma tant’è.
Alla luce dei nuovi fatti, che peraltro non hanno ricevuto smentite, sarebbe interessante, conoscere il parere della signora Maraini.

Francesco Pugliarello

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