venerdì 27 giugno 2008

La DIETA MEDITERRANEA diventa patrimonio dell'umanità

- La dieta mediterranea sta per diventare patrimonio culturale e immateriale dell'umanità all'UNESCO: lo rende noto la Coldiretti nel riferire l'iniziativa del Governo spagnolo e del Governo italiano ufficializzata alla Commissione europea.
Ad ottobre verrà ratificata a Bruxelles mentre in questo momento il nostro Senato lo ha votato all'unanimità.

L'iniziativa ha un valore straordinario per l'Italia, con primati raggiunti nelle produzioni di frutta, verdura e pasta e il posto d'onore nella UE per vino e olio di oliva. La dieta mediterranea è infatti basata sul consumo di alimenti ricchi di fibre (cereali, legumi, frutta e verdura), di olio d'oliva e di pesce ed è unanimemente riconosciuta come dieta sana e nutriente, utile per contrastare l'invecchiamento cellulare e le malattie cardiovascolari.

Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino (rosso) consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare il record della longevità con una vita media di 79,2 anni per gli uomini e di 83,8 per le donne, nettamente superiore alla media europea.

Vi è di più: in Europa gli italiani si aggiudicano il primato dei meno grassi, proprio alla dieta mediterranea che ha garantito il miglior rapporto tra peso e altezza, calcolato in base a un indice di massa corporea comunitario, mentre nei paesi anglosassoni compresi gli USA i giovani soffrono per oltre il 50% di obesità dovuto principalmente ad alimenti grassi e importati dall'oriente. Tuttavia l'allarme sovrappeso è alto per le nuove generazioni, nonostante in Italia i casi di obesità riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni.

Far entrare la dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale e immateriale dell'umanità all'UNESCO rappresenta dunque anche un'opportunità per una sua divulgazione più vasta a vantaggio della salute di tutti i cittadini.

Una opportunità che va accolta difendendo l'identità dei prodotti base della dieta mediterranea. Per questo - sostiene la Coldiretti - occorre rendere obbligatoria l'indicazione dell'origine dei prodotti in etichetta e fermare in Italia il disegno di ottenere ulivi, vite, pomodoro, melanzana, fragola, ciliegio, agrumi e kiwi geneticamente modificati (OGM) che causerebbe danni economici e di immagine irrimediabili al Made in Italy.

E' una notizia che ci rallegra il cuore e ci impone maggiore attenzione alla concorrenza sleale di altri paesi e maggiori controlli alle frontiere anche nell'importazione dei prodotto allimentari. I nostri prodotti alimentari sono una risorsa economica che va tutelata. E' bene che i signori dell'Unione Europea lo tengano presente e non ci impongano veti alle denominazioni di origini controllate.

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