domenica 18 maggio 2008

L’Italia sommersa dai rifiuti. THOR manderà gli inceneritori in soffitta? - intervista a Paolo Plescia

THOR manderà gli inceneritori in soffitta? - intervista a Paolo Plescia

THOR potrebbe essere la figura mitologica dei Vikinghi, noto come il terribile dio del tuono, ma è l’acronimo di un moderno sistema snello e rivoluzionario di eliminazione radicale dei rifiuti solidi urbani di realizzazione totalmente italiana. La notizia che circola di tanto in tanto sui “piccoli” media è di quelle che fanno tremare i polsi e le tasche ai magnati degli inceneritori, chiamati impropriamente termovalorizzatori. I grandi media si son ben guardati dal diffonderla, forse perché ancora in fase di sperimentazione o magari proprio per la sua semplicità come l’uovo di Colombo.
Chissà se il premier Berlusconi alludeva a questa soluzione quando l’altro giorno alla Camera, in occasione della fiducia al suo Governo, riferendosi al decennale scandalo dellimmondizia che attanaglia la Campania, prometteva che questa vergogna nazionale “finirà”. Non sappiamo se esiste un dossier del genere sul tavolo del Governo; quello che sappiamo è che il nanopatologo di fama internazionale Stefano Montanari dell’università di Modena che deve giudicare la bontà di THOR, in quanto agli effetti sul nostro organismo delle nanoparticelle prodotte, ancora non si pronuncia, pur ammettendo che per i rifiuti ci sono metodiche a freddo o senza combustione molto meno pericolosi dei mega-inceneritori.
THOR, acronimo di “Total HOuse waste Recycling” o riciclaggio completo dei rifiuti domestici, è una tecnologia ideata e sviluppata interamente in Italia dalla ricerca condotta dalla Società ASSING SpA di Roma e convalidata dall’equipe del dottor Paolo Plescia dell’ISMN-CNR (Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati), massimo organo di consulenza per i ricercatori dei nostri atenei.
L’impianto che occupa non più di 300 mq. ed è trasportabile, è in fase di avanzata sperimentazione e si basa proprio su un processo di raffinazione a freddo dei materiali indifferenziati che vengono trattati separando tutte le componenti utili dalle sostanze dannose. I rifiuti solidi urbani, dopo la separazione, vengono ridotti a dimensioni microscopiche inferiori a dieci millesimi di millimetro. In altre parole il Thor è un sistema che permette di recuperare e raffinare tutti i rifiuti indistinti e trasformarli in una poltiglia omogenea, purificata dalle parti dannose, per essere riutilizzata come combustibile dall’elevato potere calorico, bypassando completamente la raccolta differenziata che tanto assilla i cittadini.
Secondo i comunicati stampa del CNR, il THOR si propone come soluzione alternativa ai grandi impianti di smaltimento in discarica e di incenerimento e al concetto del concentramento dei rifiuti in mega-impianti di trattamento, che determinano alte concentrazioni di inquinanti, contaminanti e fumi zeppi di sostanze pericolose per la nostra salute.
La polvere che se ne ricavava (10 Kg. ogni tonnellata di rifiuti), pallettizzata, diventa un combustibile paragonabile ad un carbone di prima scelta, utilizzabile con qualunque tipo di sistema termico, e pirolizzata se ne ricavano olii per biodiesel, per caldaie a vapore, per sistemi di riscaldamento centralizzati e per impianti di termovalorizzazione delle biomasse senza produrre pericolo di diossina sprigionata dai comuni inceneritori in commercio. Il prototipo THOR, tra i primi impianti meccano-chimici al mondo, testato nel piccolo Comune di Montelibretti nei pressi di Roma, tritura mediamente fino a otto tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio; non è termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso alla bisogna. Poiché è trasportabile, è utile per contrastare le emergenze e in tutte le situazioni dove è necessario trattare i rifiuti velocemente e senza scorie; ha un costo estremamente contenuto: un impianto da 8 tonnellate/ora costa 2 milioni di euro a fronte di almeno 600 milioni dei termovalorizzatori. Quanto all’emergenza Campania che produce settemila tonnellate di rifiuti al giorno, basterebbero 36 THOR ed una spesa di 72 milioni di euro per dire addio alla produzione di immondizia dell’intera regione. Mentre con 100 “macinatori” THOR in un solo anno potrebbero sparire 7 milioni di tonnellate di ecoballe accumulate nei decenni, alimentando inoltre numerosissimi riscaldamenti centralizzati, poiché è in grado di ricavare cinque volte l’energia per chilo rispetto ad un inceneritore con spese di costruzione 33 volte inferiori ed un impatto ambientale zero. Siti di stoccaggio, discariche ed inceneritori verrebbero definitivamente mandati in soffitta.
L’ideatore di questo straordinario dispositivo, mi ha rilasciato le seguenti significative dichiarazioni:
Abbiamo un impianto a Torrenova (ME) che sta lavorando mediamente 4 tonnellate di tal quale al giorno e fra breve verrà spostato su Catania. Stiamo realizzando un secondo impianto nel Lazio e, a fronte di un accordo con uno dei più grandi gruppi di cementiere europee nel Piemonte, stiamo per realizzare una delle più importanti reti di impianti CDR vero, non le porcherie che fanno le varie NU del mondo”. “Trattasi di un impianto di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno che presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale trattato”, a fronte di ameno 250 per un inceneritore. Il prodotto che esce da THOR è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel “mulino”, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche; non produce odori da fermentazione; resta inerte dal punto di vista biologico, ma combustibile.
Lo scienziato ci assicura infine che la conclusione della sperimentazione, la realizzazione e commercializzazione di un primo impianto industriale, completo di tutte le parti tecnologicamente innovative, è prevista tra sei mesi e comunque entro il 2008. “Al momento l’applicazione THOR può essere utile per comunità abitative fino a 40.000 abitanti e dove scarseggia l’acqua potabile”, tanto che è già stata commissionata dal sindaco dell’isola di Procida (Napoli) e dal cui uso ne trarrà energia termica per alimentare un dissalatore. Ci auguriamo che il THOR, frutto dell’indiscusso genio italiano, possa risolvere definitivamente il problema dei RSU del nostro Paese e riscattarlo dalla vergogna della spazzatura per le strade della Campania che ha insozzato l’immagine dell’Italia nel mondo. E’ un rischio che come Napoli, secondo l’Eurispes, molte città italiane potrebbero subire, vista la prossima saturazione delle discariche e delle enormi speculazioni sui rifiuti come una mucca da mungere, alimentando corruzione e prebende dovunque il problema si è presentato. Come avvenuto in America, patria degli inceneritori, tutto lascia prevedere che gli inceneritori non hanno futuro.

Francesco Pugliarello

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