giovedì 6 settembre 2007

Luciano PAVAROTTI non è più con noi

" ... il canto è la ricchezza dei poveri, i ricchi non cantano mai.

E il nostro è un tempo che urla, non canta.

Solo se si è popolo si canta.

Non a caso queste canzoni sono sempre canzoni di popolo, canti anonimi, dolci o meste storie di umanità messe in canto; villotte ora nate dai solchi bagnati di sudore, ora dai ricordi amari della trincea, o dalle rischiose scalate della montagna.

Valori che non si possono perdere impunemente, sono essi uno dei più delicati patrimoni , segni di alta civiltà.

Non c'è di più nobile e coinvolgente del canto, specie se corale.

Virtù salvatrice di umanità sempre più rara è il canto.

Per questo, quando un popolo canta, c'è da sperare ancora.

E sarà persino inutile disperare quando non si udranno più canti.

Per questo il nostro dev'essere un tempo molto sfortunato!

Nulla di più educativo del canto: una scuola certamente severa che insieme alle voci affina le anime e impreziosisce semtimenti e rapporti.

Nulla di più rappresentante che ascoltare un canto la sera: il canto di un coro...


[P. Davide Maria Turoldo]

Anche se quello di Pavarotti apparentemente è un cato d'èlite, dedico queste riflessioni, di P.Davide Maria Turoldo, alla scomparsa di una voce calda e potente che ha incantato tutto il mondo e che per noi del coro alpino La Martinella, (nel quale mi son cimentato per circa trent'anni), è stato il maestro ideale.

Francesco Pugliarello

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