" ... il canto è la ricchezza dei poveri, i ricchi non cantano mai.
E il nostro è un tempo che urla, non canta.
Solo se si è popolo si canta.
Non a caso queste canzoni sono sempre canzoni di popolo, canti anonimi, dolci o meste storie di umanità messe in canto; villotte ora nate dai solchi bagnati di sudore, ora dai ricordi amari della trincea, o dalle rischiose scalate della montagna.
Valori che non si possono perdere impunemente, sono essi uno dei più delicati patrimoni , segni di alta civiltà.
Non c'è di più nobile e coinvolgente del canto, specie se corale.
Virtù salvatrice di umanità sempre più rara è il canto.
Per questo, quando un popolo canta, c'è da sperare ancora.
E sarà persino inutile disperare quando non si udranno più canti.
Per questo il nostro dev'essere un tempo molto sfortunato!
Nulla di più educativo del canto: una scuola certamente severa che insieme alle voci affina le anime e impreziosisce semtimenti e rapporti.
Nulla di più rappresentante che ascoltare un canto la sera: il canto di un coro...
[P. Davide Maria Turoldo]
Anche se quello di Pavarotti apparentemente è un cato d'èlite, dedico queste riflessioni, di P.Davide Maria Turoldo, alla scomparsa di una voce calda e potente che ha incantato tutto il mondo e che per noi del coro alpino La Martinella, (nel quale mi son cimentato per circa trent'anni), è stato il maestro ideale.
Francesco Pugliarello
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